06 Agosto 2013, 07.39
Punti di Vista

La coda di paglia di Gad Lerner su De Gregori

di Aldo Vaglia

Una bella intervista di Aldo Cazzullo, sul Corriere della Sera, al "Principe dei cantautori" scatena l'ira dei Pidiellini renziani e dei 'i radical chic del politicamente corretto' sul blog di Gad Lerner


Sembrano più nervosi del solito gli eredi del glorioso partito di sinistra che abusivamente ne hanno raccolto l’eredità.
Cosa ha trasformato il raffinato intellettuale che scriveva sull’Unità, il poeta, il cantore della sinistra, il principe Francesco De Gregori nel “Noioso e sopravvalutato†menestrello? Forse il fatto che pur restando di sinistra ne denuncia i limiti e le ipocrisie?
Certo che le scomposte reazioni sono la cartina di tornasole, che la lezione è ben centrata e il vano tentativo di screditarne l’autore è piuttosto ridicolo.

Cosa dice di drammaticamente sconvolgente per cui il PD, principalmente la parte del belloccio di Firenze, e l’Infedele si sono così alterati?
Semplicemente che da questa sinistra, pur pagando le tasse non si sente rappresentato.
E che invece di parlare troppo delle Noemi sarebbe stato meglio interessarsi di più dell’Ilva di Taranto.

Per quanto tempo credono di tirare per il naso i propri elettori queste ‘sinistre da ombrellone’ senza che qualche serio e autorevole personaggio non si stufi e, come nella famosa scena di Paolo Villaggio sull’armata Potemkin, gridi che la loro politica è una ‘cagata pazzesca’?
“Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani…â€
Sono le parole di De Gregori, ma il problema è cosa è oggi la sinistra: “Un arco cangiante che va dall’idolatria per le piste ciclabili a un sindacalismo vecchio stampo, novecento, a tratti incomprensibile con la modernità. Che agita in continuazione i feticci del ‘politicamente corretto’, una moda americana di trent’anni fa, e della ‘costituzione più bella del mondo’. Che si commuove per lo slow food  e poi magari, ‘en passant’ strizza l’occhio ai No Tav per provare a fare scouting con i grillini."

“È ora di finirla con la solita solfa ‘di qualcosa di sinistra’,  bellissima battuta di un vecchio film, l’unica bandiera delle anime belle di oggi.
Proviamo invece a dire qualcosa di sensato di importante di nuovo. Magari scopriremo che è anche di sinistra
â€.
In pochi giorni il conformismo di sinistra, che privilegia le opinioni ufficiali e considera le critiche inopportune ed errori fatali, ha fatto i conti con l’eretica dichiarazione di Fassina sulle tasse e sulla ribellione del mondo artistico e culturale .
 
Forse non solo la chiesa e i suoi papi sono una novità; anche il muro di Berlino della retorica e del conservatorismo si sta sgretolando.

 


Commenti:
ID34659 - 06/08/2013 09:25:42 - (senonoraquando2013) -

Sig. Vaglia, tu mi fai venire un sospetto: sembri quello che dice che non va bene mai niente, ora anche Renzi e' da scartare, da buttare............ Tutti colpevoli, nessun colpevole trionfano i soliti noti del Pd ossia ex Pci. O no? Ciao

ID34660 - 06/08/2013 09:34:41 - (Dru) - Quando la filosofia non entra in campo.

Ho letto l'intervista di De Gregori, ho letto la risposta di Gad Lerner e ho letto il tuo bell'articolo Aldo, ma dobbiamo intenderci e per intenderci debbo convenire con voi tre e darvi ad ognuno la propria ragione seppur le vostre ragioni sembrerebbero contrapposte e all'apparenza contrastanti.La ragione è una forza, la forza prima che decide del destino del mondo... De Gregori ritiene di smarcarsi da una sinistra ma invece la sua operazione è quella di smarcarsi da un'ideologia di sinistra e Gad Lerner lo fa notare quando al punto No Tav osserva che non c'è ambiguità nella dirigenza di sinistra nel opporsi a quanti la sostengono la posizione No Tav. Quindi De Gregori di che accusa una sinistra compiacente il movimento5stelle ? forse è alla base che si riferisce ? mostrando Gad Lerner in questo passaggio di lisciare il pelo al padrone, ma mostrando anche ragione.

ID34661 - 06/08/2013 09:45:23 - (Dru) - la Ragione di Gad Lerner ?

Di mostrare la contraddizione insita nel ragionamento di De Gregori che non si rende conto di quanto in realtà la dirigenza del PD è più vicina al suo pensiero di quanto immagini e che le piste ciclabili e il politicamente corretto è un po' di tempo che lo hanno abbandonato, idem come per lui d'altronde, il De Gregori, che vota appunto un Monti che direi farlo di sinistra è quanto di più azzardato si possa fare, ma sappiamo che l'azzardo è una delle facoltà della ragione. Insomma dirigenza PD e De Gregori non è che sono un poco la stessa cosa tranne che il De Gregori ora mette un segno meno davanti ? del tipo, oggi è sereno dice la dirigenza e lui, no oggi è sereno. Questa è la linea con cui Gad lerner svuota di significato l'intervista di De Gregori, lui dice a De Gregori: ma cosa stai dicendo, è a quel vuoto che appunto ogni contraddizione si porta dentro che Gad Lerner indica

ID34663 - 06/08/2013 10:05:58 - (Capitano) - Standing ovation

per Gad Lerner.. "Di fronte a simili pennellate di nulla, non si sa davvero che dire". Sulla produzione musicale "noiosa e sopravvalutata" non sono d'accordo. Tuttavia una cosa è sicura... De Gregori l'ha fatta fuori dal boccale.. 10 come artista, 0 per il suo pensiero. Media=5.

ID34664 - 06/08/2013 10:09:27 - (Dru) - La ragione di De Gregori ?

Indicare l'ideologia di sinistra nei suoi fondamenti in questi termini:“Sono convinto che vadano tutelate le fasce sociali più deboli, gli immigrati, i giovani…” e puntare al nuovo che avanza senza se e senza ma, e lui lo indica con tutta la violenza che questo porta nei confronti proprio dell'ideologia di sinistra che ne è l'impedimento o la negazione, significa affermare quell'ideologia "in actu signato" e negarla in "actu exercito" si che ad un tempo la nega e la afferma e quindi, proprio perché insieme la afferma e la nega, non riesce a negarla l'opposizione .Monti docet e il voto per lui è in "actu signato" la negazione di quell'ideologia che gli si oppone . De Gregori non si rende conto che con le sue parole ha messo una pietra tombale su quell'ideologia, cosa che d'altronde ha fatto anche la dirigenza del PD e la base dovrà corre dietro a questo nuovo che avanza o migrare in movimento5stelle o SeL se ha come fini quei

ID34665 - 06/08/2013 10:09:56 - (Dru) -

come fini quei valori.

ID34666 - 06/08/2013 10:14:02 - (Aldo Vaglia) - Risposta a senonoraquando2013

Il mio punto di vista e' chiaro. Il racconto e' oggettivo l'interpretazione e' soggettiva. Se mi chiami ex comunista, a differenza di tanti miei ex compagni, non mi offendi. Condivido in pieno tutto quello che dice De Gregori compresi i 5 Stelle, Monti e i Papi. Non e' colpa mia se i renziani e Gad Lerner sparano a zero sul cantante. Indichino la loro nuova via. E concordo anche sull'ultimo concetto che: dire qualcosa di sensato possa anche essere di sinistra. Ciao

ID34667 - 06/08/2013 10:14:39 - (Dru) - La tua ragione?

aver posto un ottimo quesito che mostra la contraddittorietà dei valori di sinistra nel nuovo mondo della sinistra italiana.

ID34669 - 06/08/2013 10:25:14 - (Dru) - Nessuno alla dirigenza del partito del PD

è intenzionato veramente a perseguire quei valori indicati come fine dall'ideologia di sinistra, perché si oppongono al buon senso del mondo e il buon senso del mondo è quello che infine viene espresso dal voto dato a Monti, chi non vuole il buon senso del mondo ma l'ideologia di sinistra non può che fare a meno del PD.

ID34670 - 06/08/2013 10:29:50 - (Aldo Vaglia) - Scusate il refuso

Mi e' scappato Pidiellini Renziani al posto di Pidillini, non era voluto.

ID34671 - 06/08/2013 10:49:01 - (Capitano) - Che adesso de Gregori

mi venga a fare anche la lezione economico-politica.... il suo pensiero poco intelligente si rivela quando non si limita a parlare di ciò che conosce sputando sentenze vuote e banali, queste si piene di quel qualunquismo che accostano spesso a Grillo.. Il povero de Gregori è padre e figlio di un fallimento generazionale con il quale oggi si trova a fare i conti e del quale non è stato inteprete, e che da attore principale non ha mai denunciato con forza in passato, nella sua produzione artistica.. Oggi è comodo, Francesco, fare la morale.. Infine, prima di parlare è bene essere informati, oggi che si può... altrimenti resterai sempre quell'italiota che si è rivelato con questa intervista. Lo dico con affetto!

ID34672 - 06/08/2013 11:06:56 - (Leretico) - I mal di pancia

De Gregori, il poeta cantante della sinistra, sintetizza perfettamente la crisi della sinistra italiana post-ideologica. Renzi e i renziani fanno finta di non capire, Gad Lerner non sa fare altro che sputacchiare qualche sentenza di superficialità tanto inutile quanto altrettanto superficiale. La sinistra che evoca De Gregori non c'è più. I suoi epigoni sono come minimo ridicoli, quando non piccoli piccoli. La sinistra è diventata terra di conquista di parvenu, di cattolici intansigenti, di sindacalisti vetero-stalinisti e di giornalisti con la bandiera del nuovo attaccata ad un vecchio bastone. Perché irritarsi alle parole di De Gregori? Non è forse una verità sacrosanta l'appiattimento della lotta a Berlusconi fatta solo per via giudiziaria? La politica non dovrebbe esprimere di più, e meglio? L'insulsaggine di certi personaggi non è forse il risultato di cotanto appiattimento che premia giullari e capocomici mentre

ID34674 - 06/08/2013 11:13:18 - (Leretico) - continua

affossa le idee importanti? Vent'anni di arrabattamenti, orfani della mamma sovietica, non hanno saputo produrre che petulanti leader come la Rosi Bindi e giovani rampanti come Renzi? Dove sta la sinistra italiana? Intendete forse quella che si distrugge durante le elezioni del Presidente della Repubblica? oppure quella che turandosi il naso governa insieme a Berlusconi? Strano che proprio quelli che si dicono nuovi non hanno il coraggio di ammettere il fallimento totale. Peccato che i progressisti siano invece dei beceri conservatori. La mancanza di coraggio di Bersani prima, l'incapacità di accettare critiche sane ora, disegna un futuro fosco sia per il PD che per l'Italia.

ID34676 - 06/08/2013 11:51:23 - (Aldo Vaglia) - Per Capitano

Caro capitano. Ti dico anch'io con affetto che prima di prendere cantonate ti converrebbe approfondire De Gregori collaboratore dell'Unita' e non solo cantautore. Forse di quel fanatismo che accusi gli altri ti accorgeresti di esserne completamente imbevuto con anni di ritardo. De Gregori e' sempre stato moderno e critico, mai vetero come i Gad Lerner, professorini buoni per tutte le stagioni.

ID34677 - 06/08/2013 12:03:19 - (Dru) - L'Italia caro Leretico...

...non è questo nuovo che avanza espresso dalla dirigenza del PD in Renzi e non è nemmeno quello espresso dal voto dato a Monti , l' angoscia che esprimono le tue ultime parole derivano dal considerare l'astratto il concreto e cioè il non-vero come vero: per vedere il nuovo che avanza bisogna sforzarsi di non concentrarsi sull'astratto mondo interno dei confini italiani ma vedere il mondo concretamente nel suo insieme e guardare all'Europa. La forza con cui nuovi mercati hanno aperto i loro limitatissimi mercati interni allo sviluppo forsennato si fonda sul principio del liberismo, questo principio li ha fatti delle potenze economiche, queste potenze lo sono, potenze, proprio perché hanno abbandonato qualsiasi verità "ideo-logica" per servire l'unica verità "possibile" o "probabile", la "produzione" infinita di benessere che riempie ogni vuoto, vuoto che la previsione, mancata dopo la morte di ogni verità logica, ha lasciato in

ID34678 - 06/08/2013 12:11:54 - (Dru) -

eredità al mondo riempito dalle cose prodotte .

ID34689 - 06/08/2013 17:47:34 - (Capitano) - Gentile Aldo Vaglia

parto da Gad Lerner che personalmente trovo becero e mediocre come giornalista al pari di un Santoro, di un Floris o di un Vespa. L'articolo a dire il vero non è suo, ma il fatto di ospitarlo nel suo blog lascia intendere che ne rispecchi il pensiero. Bene.. Su questo articolo critico, però, mi trova completamente d'accordo.. Non ho mai avuto il piacere di leggere un articolo di de Gregori. Mi auguro tuttavia che le critiche o le idee che proponeva nei sui "scritti" fossero meno sterili del pensiero esposto al Corriere. La critica va sempre argometata e deve essere costruttiva altrimenti a cosa serve? Cosa ne sa di M5s, dell'Euro, di NoTAV e Slow food (quest'ultimo uno dei pochi settori italiani che oggi non risente dalla crisi..)? Anche io posso dire che de Gregori è un cantautore di m...@. Troverò tanti d'accordo con me. Ma omettere il perchè non farebbe di me una persona scaltra, saggia o un punto di riferimento... Ad maiora

ID34719 - 08/08/2013 09:59:11 - (Dru) - Vedo con piacere, Capitano...

.... che ha capito dove sta l'errore dell'articolista nel definire De Gregori coerente, definendone l'incoerenza del discorso del De Gregori sul piano squisitamente dialettico di una presupposta differenza con i propositi della dirigenza PD, differenza inesistente sul piano della verità, e esistente su quello della dialettica ( dialettica che non vuol dire realtà). Se De Gregori non riesce ad argomentare la critica, supponendone noi la non riuscita, supposizione che viene suffragata a sua volta dalle nostre critiche nei suoi riguardi e anche queste vanno argomentate, è solo perché la negazione come tale non può vivere di un solo segno meno, come dicevo sopra, ma appunto quel segno meno va argomentato e la negazione fondata, altrimenti la negazione rimane per quello che è, è autonegazione.

ID34720 - 08/08/2013 10:08:21 - (Dru) - esempio

oggi esco perché c'è bello dice la dirigenza del Pd e De Gregori no "oggi esci perché c'è bello", quel no da solo badate bene che è una negazione e come tale vuole negare ciò che il PD ha detto, ma riesce per davvero a realizzarsi come tale o si realizza per qualche cosa d'altro ? come tale vuole significare come negazione, come altro vuole significare che si realizza una volontà di negare il detto dal PD ma non la negazione di ciò che il Pd ha detto, in questo noi dovremmo allora definire cosa sia questo "altro" dalla "talità" della negazione. Come tale invece la negazione è solo il segno meno, ma allora il "tu esci perché c'è il sole" di De Gregori non dice nulla di quello che la negazione è perché dice del proprio negato l'identità e non qualche cosa di differente.

ID34721 - 08/08/2013 10:16:35 - (Dru) - Ora

io ho argomentato del perché appunto De Gregori nel negare la dirigenza del PD invece nega la propria negazione identificandosene (identificandosi al PD), perché De Gregori ha posto appunto solo un segno meno a fronte di ciò che dice lui e il PD, che sono identica cosa. Adesso sta all'obiezione di quanto dico io che lascio il termine di un'arringa per la difesa dell'inutile dire di De Gregori. Attenzione "inutile" dire se pensiamo che quel dire voglia davvero negare, utilissimo invece alla causa di chi, traghettando dai valori di sinistra si pone a destra, finge di negare per parlare ed emergere da quel parlare, un poco come hanno fatto quei mestieranti come il Travaglio sulla pelle della Giustizia.

ID34728 - 08/08/2013 12:05:59 - (Aldo Vaglia) -

Io caro Dru non ho capito il mio errore, speriamo l'abbia capito Capitano. Certo che non capendoci niente non potro' che perseverare.

ID34739 - 08/08/2013 14:29:24 - (Capitano) - Niente da capire. F. De Gregori

Leggere il testo con sostituzione... Moglie=PD... Giovanna=la sinistra... :D

ID34741 - 08/08/2013 15:04:29 - (Leretico) - Le argometazioni di De Gregori

A me le argomentazioni di De Gregori sembrano chiare e non sono una semplice negazione delle affermazioni della dirigenza. Ecco le mie argomentazioni: De Gregori afferma una cosa forte invitando a dire qualcosa di sensato che poi potrebbe essere anche di sinistra, piuttosto che cercare a tutti i costi di dire cose di sinistra senza senso, come per altro continuano a fare. Seconda affermazione forte, solo apparentemente scontata: la sinistra si è "appiattita" sulla lotta a Berlusconi. In qualche modo lo ha fatto diventare popolarissimo, nel bene e nel male. Sul fronte della politica, quella vera, solo fantasmi, nessuna idea per il paese. Renzi? Troppe frasi fatte, non basta l'opportunità e il saperla cogliere per fare di un sindaco un leader nazionale. Troppe rottamazioni, troppi mal di pancia, troppi "difendiamo i più deboli" con le tods ben in primo piano. Così, i litigi all'interno del PD sanno troppo di lotta di potere, come dice tra le righe De Gregori,

ID34742 - 08/08/2013 15:08:22 - (Leretico) - continua

per appassionare. Insomma tra un governicchio e l'altro, a furia di andare avanti così la politica scomparirà definitivamente. Prima l'abdicazione a Monti ora il governo delle intese necessarie alla salvezza, suonano come un " de profundis".

ID34743 - 08/08/2013 15:25:31 - (Dru) - Caro Leretico

Se non ti riconoscessi qui, in questo spazio, come Leretico direi che le tue motivazioni sono le stesse di D'Alema. Rileggiti e rileggi D'Alema degli ultimi anni e vedrai che tra quello che scrivi del De Gregori pensiero e il pensiero di D'Alema non cambia una virgola, tranne il fatto che oggi cercano di negarsi vicendevolmente, quando ieri facevano a botti e tarallucci .Anche il tuo argomentare è un mettere un segno meno a quanto ho detto. In quanto poi alla tua prima frase, debbo avvisarti che se quelle di De Gregori non sono semplici negazioni alle affermazioni della dirigenza del PD allora due sono le possibilità, o che le parole di De Gregori sono una affermazione delle parole della dirigenza PD, o che la negazione vuole essere negazione e come tale deve essere fondata, ma ad ora, insisto, sono solo tutti segni meno premessi al dire che si vorrebbe negare.

ID34744 - 08/08/2013 15:30:48 - (Dru) -

che si debba dare un senso a quello che si dice è un luogo comune che campeggia su tutte le bocche della sinistra dirigente dal Fassina al Renzi, passando per i D'Alema e Rosi Bindi, che la lotta alla figura di Berlusconi ha inaridito e fato perdere la bussola sui veri temi da affrontare all'interno della sinistra anche questa non la vedo una novità in bocca al De Gregori, infine che Renzi è un ragazzo o boy scout con troppa voglia di diventare adulto, l'ho sentita molto di più sulla bocca di D'Alema che su quella dei "nemici" del PDL.

ID34746 - 08/08/2013 16:04:00 - (Aldo Vaglia) -

Attaccarsi a D'Alema per sostenere le proprie ragioni e' come attaccarsi al tram. D'Alema pietra miliare di ogni paragone e' buono per tutte le salse sia di destra che di sinistra. D'Alema dice troppe cose sensate, che possono anche essere di sinistra, purtroppo non le pratica perche' e' piu' attento alla tattica che alla strategia e perche' e' troppo Narciso.

ID34748 - 08/08/2013 16:11:45 - (Dru) -

dare un senso al proprio esistere e anche solo alla propria azione politica è discorso della tradizione.Essendo la politica mediazione e concertazione, i sensi a cui bisogna badare (legare, legge) sono almeno due se non di più, ma dare un senso ai due sensi contrastanti è appunto ciò che tenta di fare la politica nel suo significato, che per questo solo motivo è al suo tramonto. Non è il tempo della ragione che, come forza suprema, ha il compito di legare le diverse posizioni e ogni valore tradizionale, come la politica è intesa nel suo significato più profondo, questo mondo è destinato al tramonto. La politica che dovesse ancora perseguire un senso alla propria azione è una politica appunto perdente.

ID34749 - 08/08/2013 16:12:42 - (Dru) -

Non c'è un senso per la propria azione, perché il senso prevede appunto la coerenza come per ogni valore, il volere invece cerca, tramite la trasformazione del voluto, di togliere ogni senso determinato per raggiungere lo scopo, agendo per questa trasformazione sull'altro di ogni senso possibile.

ID34750 - 08/08/2013 16:20:45 - (Dru) - Esempio

quale ragione ammette che di uno stato democratico un accusato e condannato compia le sue sorti e determini la sua politica ancora e durante gli anni in cui dovrebbe scontare una pena ? nessuna ragione come la intendiamo tradizionalmente, vedi Aldo che volere dare un senso a quanto si dice non è uno slogan progressista, in luce al progresso. Berlusconi ha un senso per il suo elettorato e la sentenza di condanna lo ha per il contraddittorio di quell'elettorato, le forze in campo si combattono senza più il senso che la Giustizia aveva un tempo, questo è il progresso.

ID34755 - 08/08/2013 19:47:52 - (Leretico) - La giustizia e il potere

Dru, D'Alema? È secondo me colui che ha minato la struttura della sinistra dall'interno. Ha inventato il ricco di sinistra, colui che poteva arrivare all'affermazione sociale fatta di belle macchine e barche attraverso l'esercizio del potere. È l'interpretazione più ipocrita del post 1989. Detto questo, il fatto che in Italia non ci sia una sinistra veramente rappresentativa è un male, perché la sua debolezza inficia quell'equilibrio tra le forze politiche vero elemento importante per la democrazia. Il fatto che politicamente uno come Berlusconi abbia potuto governare per quasi vent'anni è soprattutto demerito della sinistra italiana. La via giustizialista del '92 fu segno di grave debolezza, la via odierna degli Esposito a banda larga è l'ennesimo esempio della deriva a cui nolenti siamo sottoposti. Non finirà presto. I ricordi delle manipolazioni della giustizia di Farinacci dovrebbero insegnare a cosa porta il mix potere -

ID34758 - 08/08/2013 20:48:13 - (Leretico) - Continua

giustizia. Ma la storia italiana è piena di episodi in cui la giustizia è stata utilizzata contro i propri nemici politici, perché dovremmo sorprendercene ora? Ma quali conseguenze ci sono per queste scelte?

ID34765 - 09/08/2013 07:29:26 - (Dru) - Secondo te

Secondo me e secondo De Gregori questa è l'azione che tutti a sinistra hanno fatto e distinguersene e volersene smarcare dopo aver costruito carriere e fatto soldi a palate con i diritti fondati da un'appartenenza è ipocrisia, tranne che per qualche residuo che ancora crede davvero in quei valori.Di quelli citati fin qui nessuno appartiene più a quel mondo là,di quelli citati qui mai nessuno realmente vi è appartenuto, questo dico alla base che ancora ci può credere.

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