09 Agosto 2013, 07.10
L'angolo del filosofo

La fiducia è nel dettaglio

di Alberto Cartella

Nel post il giovane filosofo Alberto Cartella scandaglia il concetto di 'fiducia', punto cardine che sa mettere in crisi la coerenza grazie a un positivo meccanismo di sospensione tipico del gioco

 
Non mi fido di te perché non mi dici tutto! Davvero la fiducia passa attraverso il dirsi tutto? Si può dire tutto?
 
La fiducia o si ha o non si ha. La fiducia è ciò che mette in crisi la coerenza e si lega alla consapevolezza che costitutiva della soggettività è la sua trasformazione. La fedeltà a se stessi, la quale riguarda un prendere posizione che non abolisce le regole ma le usa, mette in discussione la presunta virtù della coerenza.
 
«Una stupida coerenza è l'ossessione di piccole menti, adorata da piccoli uomini politici [...]. Con la coerenza una grande anima non ha, semplicemente, nulla a che fare» (R. W. Emerson).
 
La rincorsa alla coerenza riguarda l'inganno di credere che il passato sia riducibile alla sua realizzazione e ricostruzione, ma il passato non passa mai proprio per la sua irriducibilità alla nostre realizzazioni.
 
Chi è coerente non cambia mai, è sempre uguale a se stesso e vive nell'inganno che si possa dire tutto risolvendo ciò che non è riducibile alle nostre concettualizzazioni, il non realizzato.
 
La coerenza riguarda la credenza nell'assoluta separazione tra temporaneo e permanente, come se ciò che è permanente non fosse ciò che viene temporaneamente usato. La coerenza porta a tentare di risolversi nella venerazione di qualcosa o qualcuno.
 
Ciò che mette in discussione la coerenza è il gioco, il quale viene considerato da chi rincorre la coerenza qualcosa di infantile e da sbrigare in fretta. Il gioco è un punto di crisi in cui ciò che è permanente e ciò che è temporaneo stanno insieme senza confondersi. Cambiamento e responsabilità stanno insieme quando si tiene presente che non sempre cambiare è un bene.
 
Cambiare quando è preso sul serio entra dentro un forma di sospensione, non ha risposte immediate, facili. É proprio nell'attesa, nella sospensione che possiamo trovare la fiducia, qualcosa che sta aspettando di poter tornare a farsi, a cambiare.
 
La rilettura, la ripetizione, la passione sono ciò che mantiene la tensione tra cambiamento e responsabilità, i quali non hanno destini separati dove l'uno è la negazione dell'altro. La fiducia è nel dettaglio.
 
C'è qualcosa che essendo nel suo insieme non ci appartiene e travalica la volontà. Ciò riguarda una restituzione all'incanto dell'infanzia dello sguardo che sta insieme alla conoscenza ma che non è riducibile in essa. Si tratta di cogliere visivamente il cambiamento.


Commenti:
ID34782 - 09/08/2013 13:17:02 - (Dru) - La fiducia come posta è fuori dal dettaglio

Se la fiducia fosse nel dettaglio allora chi potrebbe mai definirla e riconoscerne il volto ? Si riconoscerebbe il dettaglio e non la fiducia. Dire tutto si può come dire niente con la differenza che dire tutto non pone la stessa contraddizione che dire niente. Dire tutto ha al suo interno una incompletezza che deriva da quel dire formale che è completo, mentre il suo contenuto non risulta (non si riconosce) in quello che la forma dice. Mentre dire niente è impossibile perchè il suo contenuto è contraddittorio.

ID34783 - 09/08/2013 13:18:19 - (Dru) - tutto si ha o non si ha

ma il tutto formale si ha e il suo contenuto non si ha.

ID34793 - 09/08/2013 20:40:23 - (Alberto Cartella) -

"Se la fiducia fosse nel dettaglio allora chi potrebbe mai definirla e riconoscerne il volto?" Lei qui parla di definire la fiducia e del riconoscerne il volto? Davvero per lei la fiducia ha un volto? Inoltre davvero per lei la fiducia riducibile ad un riconoscimento e ad una definizione? La fiducia in un punto di sospensione che non riducibile al riconoscimento e alla definizione della conoscenza, si tratta del visivo che sta insieme al linguistico ma che non risolto da esso. Davvero per lei fidarsi di qualcuno implica dire tutto e pretendere che laltro ci dica tutto? Per lei si pu dire tutto? Lei dice tutto? Lei ha tutto presente e tutto coincide con tutto? La fiducia se non posta un dettaglio legato all'immagine che essendo nel suo insieme travalica la volont. Inoltre bisognerebbe intendersi riguardo al tutto.

ID34794 - 09/08/2013 20:41:21 - (Alberto Cartella) -

Si tratta del passaggio precedente, il tutto una costruzione, non si tratta di qualcosa di gi dato che andrei a cogliere, altrimenti si tratta di unastrazione pura che non rimanda a nessun problema concreto. Si tratterebbe di un vuoto totale. Bisognerebbe anche intendersi riguardo al contenuto, per quanto mi riguarda si tratta dellaspetto linguistico, un altro dei passaggi precedenti. Si tratta anche di ci che non riducibile alle nostre costruzioni, si tratta del non realizzato. Inoltre bisognerebbe intendersi anche sul dettaglio, si tratta di un altro dei passaggi precedenti, l'immagine, sottratta dalla generalizzazione in un immaginario che la rende universale, un dettaglio, un dettaglio che mi punge. Non si tratta di un dettaglio in rapporto a un universale che lo regola, ma di un dettaglio eccessivo, della pressione dellindicibile. Ci che io posso definire non pu realmente pungermi. La impossibilit di definire un buon sintomo di turbamento.

ID34795 - 09/08/2013 20:42:55 - (Alberto Cartella) -

Limmagine non sa dire ci che d a vedere ed come se proiettasse il desiderio al di l di ci che d a vedere. Tutto o si ha o non si ha? Lei ha tutto o non ce l'ha? Grazie per i suoi interventi

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