12 Settembre 2013, 07.00
Provincia
Import-Export

Ancora in calo le esportazioni bresciane

Dopo la cattiva performance realizzata nel 2012 e nel primo trimestre di quest'anno, i dati Istat a giugno 2013 fanno rilevare una diminuzione delle esportazioni dell'1,1 per cento rispetto al primo semestre del 2012 e un calo delle importazioni dello 0,6 per cento

 

Resta debole il commercio con l’estero della provincia di Brescia. Dopo la cattiva performance realizzata nel 2012 e nel primo trimestre di quest’anno, i dati Istat a giugno 2013, diffusi a livello provinciale, rielaborati dal Centro Studi Aib, fanno rilevare una diminuzione delle esportazioni dell’1,1 per cento rispetto al primo semestre del 2012 e un calo delle importazioni dello 0,6 per cento.

La tendenza negativa delle esportazioni risulta superiore a quella rilevata sia in Lombardia (- 0,1%) che in Italia (- 0,4%), mentre l’andamento negativo delle importazioni è meno marcato sia rispetto a quello nazionale (- 7,0%) che a quello regionale (- 6,7%).

Nel primo semestre 2013, le esportazioni si sono attestate a 6.850 milioni di euro e le importazioni a 3.703 milioni, con un saldo positivo di 3.147 milioni di euro.

Il calo delle esportazioni non è generalizzato, ma riguarda solo alcuni settori. I comparti più penalizzati sono: mezzi di trasporto; prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti; metalli e prodotti in metallo; prodotti tessili; articoli in gomma e materie plastiche. Per quanto riguarda la destinazione geografica, i mercati di sbocco meno dinamici risultano quelli dell’Unione europea (Germania, Francia, Spagna, Paesi Bassi, Belgio) e quelli del Sud America (Brasile).

Questi, in sintesi, i risultati più significativi che emergono dalle elaborazioni effettuate dal Centro Studi AIB sui dati Istat del commercio internazionale.

Le esportazioni
Le esportazioni bresciane nel primo semestre del 2013, come accennato, sono diminuite dell’1,1% rispetto ai primi sei mesi dello scorso anno, ma sono aumentate dello 0,6% nei confronti del primo trimestre del 2013. In valore, hanno raggiunto i 6.850 milioni di euro.

Hanno subito il maggiore calo delle esportazioni i settori: mezzi di trasporto (- 10,7%), prodotti delle attività di trattamento dei rifiuti (- 15,8%); prodotti tessili (- 3,1%), metalli e prodotti in metallo (- 2,4%), articoli in gomma e materie plastiche (- 3,3%), legno e prodotti in legno, carta e stampa (- 1,5%). Sono invece aumentate le vendite all’estero nei settori: prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+ 26,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (+ 6,4%); articoli di abbigliamento, pelli e accessori (+ 12,3%), sostanze e prodotti chimici e farmaceutici (+ 10,6%), apparecchi elettrici e di precisione (+ 5,2%).

A livello geografico, la flessione più rilevante delle esportazioni ha interessato l’India (- 18,8%), il Brasile (- 13,1%), la Cina (- 9,4%), il Belgio (- 9,9%), i Paesi Bassi (- 6,8%) e la Spagna (- 5,8%). L’Europa UE perde, nel complesso, il 3,5% delle esportazioni rispetto al primo semestre del 2012. Cresce l’area dei Paesi non comunitari, con la Turchia (+ 8,8%) e la Russia (+ 3,8%). Aumentano le esportazioni verso gli Stati Uniti (+ 6,2%).

Le importazioni
Le importazioni si attestano a 3.703 milioni di euro, con una riduzione dello 0,2% rispetto al primo trimestre del 2013 e dello 0,6% sul primo semestre dello scorso anno.

La dinamica negativa delle importazioni riguarda alcuni settori, in particolare: apparecchi elettrici e di precisione (- 10,2%); mezzi di trasporto (- 9,9%); prodotti tessili (- 8,5%); articoli in gomma e materie plastiche (- 7,7%), prodotti alimentari, bevande e tabacco (- 3,8%). Sono, invece, aumentate le importazioni nei settori: prodotti petroliferi raffinati (+ 8,2%); metalli e prodotti in metallo (+ 3,0%); macchine ed apparecchi meccanici (+ 1,0%); articoli di abbigliamento, pelli e accessori (+ 2,4%); prodotti dell’agricoltura, silvicoltura e pesca (+ 2,4%).

A livello geografico, la maggiore caduta delle importazioni si è registrata negli Stati Uniti (- 18,9%), in Cina (- 9,9%), in Brasile (- 3,1%), nel Regno Unito (- 5,4%), nei Paesi Bassi (- 5,6%) e in Turchia (- 4,1%). Sono invece aumentate le importazioni provenienti dalla Russia (+ 13,8%) e dall’Africa (+ 12,1%).

Il saldo import-export
L’interscambio con l’estero delle imprese bresciane ha registrato nel primo semestre del 2013 un saldo positivo di 3.147 milioni di euro, contro i 3.200 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, con un decremento dell’1,7%.



Commenti:
ID35849 - 12/09/2013 11:51:55 - (Tc) -

Un tipo piccolo piccolo qualche tempo fa diceva...'La crisi e' finita'.....ma nonostante tutto e tutti e' ancora li al suo posto....

ID35854 - 12/09/2013 13:33:07 - (bob63) - x Tc. non e' un problema di statura

Non mi sembra che quello grande grande usi verbi diversi, la crisi e' una concausa di scelte scellerate, 1) l'ingresso nell'euro, che chi di dovere doveva sapere che da quel momento non potevamo piu' inflazionare la vecchia lira,(grazie Prodi) 2) l'ingresso nel WTO della Cina che di fatto ha letteralmente ucciso tutto il settore manifatturiero e tutti i prodotti a bassa tecnologia, con la promessa delle grandi opportunit che offriva l'estremo oriente, (grazie Prodi) 3) il famoso cuneo fiscale di cui si parla da anni, cosa che permetterebbe un miglior potere di acquisto e l'accesso a una concorrenza decente e non sleale e spietata, 4) una burocrazia da vergogna,5) il sistema giuridico che non tutela le aziende ( 6/7 anni di media per risolvere un fallimento con costi assurdi dato che si mangiano tutto il mangiabile)6) la mancata tutela del made in Italy, il problema e? che di persone piccole piccole al parlamento e senato ne abbiamo a centinaia 4 nuovi di zecca.

ID35862 - 12/09/2013 19:13:51 - (PETER72) -

Mi permetto di far notare che nel gennaio 2002 quando e' entrato in vigore l'euro e occorreva monitorare i prezzi per evitare le speculazioni che puntualmente sono avvenute, il governo in carica era guidato da Berlusconi, quando la Cina e' entratata nel dicembre 2001 a far parte del WTO in USA il governo era guidato da un certo Bush grande amico dell'allora capo di governo italiano Berlusconi; per le altre citazioni invece bisognerebbe guardare chi ha governato negli ultimi 10/12 anni e soprattutto ha appoggiato lo sciagurato governo tecnico Monti e l'attuale governo politico pseudo tecnico Letta: mi sembra ci sia sempre stato Berlusconi

ID35873 - 13/09/2013 08:48:15 - (alil) -

chiacchiere da osteria....

ID36085 - 18/09/2013 10:19:30 - (bob63) - x peter 72

Tengo a precisarti che l'ingresso dell'Italia nell'euro e' stata decisa nel 1998 all'epoca di Prodi e Ciampi, solo nel 2002 si e' arrivati alla distribuzione delle banconote dando fine alla lira, e sempre la commissione da lui presieduta tratto il valore di scambio a 1936,27 lire/euro, oltre alla famosa eurotassa voluta all'epoca D'Alema/Amato (da chi?) detto cio' non e' mia intenzione scaricare colpe da un lato all'altro, ma innegabile una serie di colpevolezze da imputare a svariati enti di controllo, nemmeno i sindacati sempre a tutela del giusto rapporto del potere d' acquisto fecero nulla benche' i segnali fossero forti , anzi fecero orecchie da mercante.

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