19 Settembre 2013, 08.00
Vallio Terme Provincia
La difesa

«Provincia utile per i piccoli Comuni»

di Cesare Fumana

Lo ha detto il presidente Molgora nel corso dell'incontro di Vallio Terme, sottolineando l'importanza per una realtà vasta come quella bresciana

 

«La nostra Provincia è estesa ed ha un ruolo di rappresentanza intermedio fra i Comuni e la Regione, specie per i piccoli, per i quali risulta un punto di riferimento molto utile».

È una difesa a tutto campo dell’ente che presiede quella espressa ieri dal presidente Daniele Molgora, nel corso dell’incontro con gli amministratori valliesi. E non poteva essere diversamente, visto il suo ruolo.

«Questo sarà un argomento di cui sentiremo parlare parecchio per i prossimi mesi – ha proseguito i presidente -, visto che al momento non sappiamo che fine faranno come ente. Se dal punto di vista legislativo non ci hanno ancora soppresso, ci stanno sopprimendo dal punto di vista economico, visto che quest’anno ci hanno tagliato un terzo del bilancio».

In particolare Molgora se l’è presa con il Governo Monti che, oltre a decidere la fine delle Province, ha centralizzato alcune tasse provinciali, aumentandone alcune fino al 40%, e lasciando l’ente senza risorse.

«Altre Province come quelle di grandi città come Milano o Roma non hanno senso, e nemmeno quella di Trieste che comprende solo 6 Comuni, ma Brescia con i suoi 206 Comuni ha un’estensione territoriale tale che ne giustifica il ruolo»

Il rischio, secondo Molgora, lo corrono proprio le realtà più piccole che se si interfacciassero direttamente con la Regione non conterebbero nulla.

«Caso mai – ha concluso sull’argomento il presidente – sarebbe necessario specificare meglio chi fa cosa, per evitare sovrapposizioni di competenze fra più enti».



Commenti:
ID36099 - 19/09/2013 09:28:06 - (Aldo Vaglia) - Utili a chi?

Comunita', province, regioni, sono utili a chi percepisce, stipendi, prebende, consulenze, vitalizi, non certo ai Comuni a cui tolgono autonomia denaro e funzionalita'. Questo fasullo federalismo e' solo un fallimento, uno spreco di denaro. Una riproposizione di contadi e signorie dove i signorotti sono i politici. La lega dei Comuni dovrebbe combattere questi parassitismi. 'Roma ladrona' e' un niente rispetto a tutte le ruberie che si annidano nei finti enti del decentramento. " Adda veni' baffone"

ID36100 - 19/09/2013 09:34:31 - (bob63) - L'inutilita' e rischi della soppressione

Come sempre si cerca di sviare i problemi reali con false giustificazioni, additare alle province intese come ruolo istituzionale causa di spesa pubblica da eliminare e' una farsa degna delle peggiori politiche centraliste, Letta ha gia' promesso che non sara' lasciato a casa nessuno, quindi dov'e' il risparmio: i costi di cancelleria? il problema da sempre occultato dalla politica clientelare e' la proporzione entrate costo del personale pari alla media del 70%, e' innegabile e ormai riconosciuto da tutte le grandi "vere" economie che il problema dell'Italia e' la spesa pubblica, quindi dove e' il risparmio? l'abolizione delle province vuol dire tagliare il cordone ombelicale tra il cittadino e le istituzioni, in parole povere per tappare una buca bisognera aspettare che qualcuno si muova dal Pirellone, altro carrozzone con 5.300 dipendenti esclusi consulenti esterni, solo una politica di diminuzione dei costi di gestione potra' veramente portare al risparmio, non togliendo servizi.

ID36102 - 19/09/2013 10:58:55 - (bob63) - etica... casa e' ?

Per cronaca il fabbisogno delle Province e' di 15 miliardi contro gli 800 dello stato, sono d'accordo con Aldo vaglia nel dire che la mala politica estende le proprie radici nelle clientele, se tu mi eleggi io ti prometto.., indipendentemente dalle tue capacita', ecco questa e' la chiave di lettura del sistema italiano, il motivo del disastro del bel paese, abbiamo avuto ministri degli esteri che non sapevano ne l'inglese ne il francese (De Michelis) non ci stupiamo se abbiamo un dirigente dell'asl che non e' altro che un "politico" trombato, indipendentemente delle sue capacita', solo l'etica, il giusto riconoscimento delle qualita', possono essere l'angolo di svolta, ma come e' possibile chi in una legislatura era ministro degli interni, quelle dopo lo trovi ministro dell'economia, solo in Italia questo e' possibile, che cazzo centrava la Bindi alla sanita' (per esempio), che cosa ci faccia una Comunita montana a Olbia, e chi la permesso? quando la mancanza di potere logora...

ID36103 - 19/09/2013 10:59:55 - (bob63) -

mi correggo nel titolo ; etica cosa e'?

ID36104 - 19/09/2013 12:17:02 - (Aldo Vaglia) - Per bob63

In Italia non si cancella niente, si aggiunge solo. In matematica aggiungere significa aumentare, solo il togliere fa diminuire. In politica sembra che la matematica non funzioni. Fino agli anni '70 non c'erano ne' regioni, ne' comunita', ne' unioni dei comuni, ne' citta' metropolitane, ne' comprensori. Gli enti inutili gia' abbondavano, ma almeno non esistevano le partecipate. Dalla fine della guerra fino alla nascita di questi enti la crescita civile ed economica della Nazione e' stata costante. L'Italia si e' dotata di un Welfare al passo con i paesi piu' civili ed il ritardo nell'industrializzazione si e' colmato inserendo il nostro paese ai primi posti nel mondo. Tutto avvenne in un clima di contrapposizione, ma con una politica che non aveva il solo scopo dei propri interessi. Dagli anni 80 tutto e' diventato meno nobile e oggi raccogliamo i frutti di queste disenatezze. Le province gia' c'erano, ma come retaggio dello stato centrale coi suoi prefetti. Nel magna-magna del dece

ID36105 - 19/09/2013 12:21:42 - (Aldo Vaglia) - Riprendo

Nel magna-magna del decentramento al prefetto si sono aggiunti i presidenti di provincia con il codazzo di politici clientele e famigliari . Se sei convinto che tutto questo sia di aiuto ai comuni ed al federalismo, ti lascio le tue convinzioni.

ID36107 - 19/09/2013 13:25:04 - (bob63) - X Aldo Vaglia

Credo che stiamo ragionando sugli stessi concetti, anche se usiamo punti di osservazione diversi, e ovviamente per i limiti di spazio che abbiamo a disposizione, il mio punto di vista e' questo, in Regione 200 "professionisti" devono abbastare, in Provincia 50 persone basta e avanza, in comunita' montana ne bastano 5, il resto dovrebbe venire dal supporto degli enti sottoposti, ha mai visto un tecnico comunale sorvegliare la qualita' di un piccolo cantiere comunale? riconosco la validita' dei tuoi cenni storici, ma siamo nell'era dove le comunicazioni le fai on-line, non e' mia intenzione difendere per forza le province, ma la mia paura e? che senza saremo sempre piu' isolati, specialmente nelle valli, dove i sindaci non hanno piu' collegamenti, se non con Milano, ribadisco i miei timori, se chiudono le province non verra' risparmiato un bel niente, anzi si accentueranno i disagi per noi comuni mortali pieni di illusioni. Dobbiamo imparare a pretendere l'etica a qualunque costo.

ID36114 - 19/09/2013 18:30:46 - (rigogolo) - Senti chi parla!!!

Il nostro presidente on. Molgora afferma a quanto scritto nell'articolo:"La nostra Provincia è estesa ed ha un ruolo di rappresentanza intermedio fra i Comuni e la Regione, specie per i piccoli, per i quali risulta un punto di riferimento molto utile", mi domando, ma non era il suo partito che voleva in un recente passato sciogliere le Comunità montane e le Province? E' proprio vero che una volta seduti sulla poltrona non si schiodano più!

ID36121 - 19/09/2013 21:31:36 - (Giacomino) - Ma a fare da tramite

tra i piccoli comuni e la regione non c'é già la comunità montana?.

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