28 Ottobre 2013, 06.50
Vobarno Bagolino
I racconti del lunedì

Che i Led Zeppelin ti accompagnino

di Ezio Gamberini

"Dai don Arturo, dacci trecento lire in piů!" gli chiedevamo, io e il mio amico "rosso", ancora oggi gran portiere, pur avendo superato la cinquantina


Dovevamo segnare il campo, montare le reti, bagnare il terreno polveroso, affinché tutto fosse pronto al calar del sole, per l’inizio delle partite.
Era il “mitico” torneo notturno di calcio dell’oratorio, il più apprezzato della valle, con calciatori importanti e richiesti, che le gloriose squadre “Bramina”, “Confezioni Gianni Nolli”, “Cantine Ziglioli” con il marchio “Afri Cola”, si contendevano a suon di ingaggi.
 
E vincere quell’epico torneo, significava fregiarsi di onore e gloria per trecentosessantacinque giorni, fino all’inizio del successivo.
Noi avevamo dodici o tredici anni, e facevamo ammattire, soprattutto io, il povero don Arturo, curato dell’oratorio. Come si arrabbiava!
Sembrava che gli occhi schizzassero fuori dalle orbite, ma poi, poco dopo, lo sentivi ridere, in modo altrettanto vigoroso e assordante.
 
Io ero proprio un discolo e ne combinavo peggio di Bertoldo (e chi può dimenticare le “lotte” con la mamma Ida?), ma lui in quell’occasione ci esaudì e concesse l’”aumento”; ricordo che alla fine del torneo, quell’anno, riuscii a comprarmi un manubrio di bici da corsa, che applicai alla mia biciclettina. Che conquista!
E poi don Arturo conosceva il potere che esercitava su di me l’organo elettronico che possedeva, e che suonava magnificamente.
Talvolta mi permetteva di utilizzarlo, per qualche minuto, ed io andavo in visibilio e poi restavo affascinato da tutti quei dischi che occupavano il suo studio.
 
Quando tutto era pronto, terminate le nostre incombenze (incombenze… bagnare il campo per noi era un divertimento assoluto!), una mezz’oretta prima dell’inizio delle partite don Arturo metteva sul piatto “Black Dog”, dei Led Zeppelin, e lo “sparava” dagli altoparlanti posti sotto il tetto del suo appartamento, al primo piano.
 
Si percepiva una sorta di “attesa” dell’evento, che io ricordo elettrizzante.
Mezzo paese poteva ascoltare la musica; tanti scuotevano la testa, ma innegabilmente pure questi furono i segnali che confermavano l’avvento del ’68 anche in Vallesabbia, con il ritardo di tre o quattro anni.
Poi cominciavano le partite, ed iniziava il nostro lavoro di raccattapalle, quando il cuoio finiva oltre la rete, nel campo del Piripicchio.
 
La suddetta rete era pur alta, però in campo non c’erano soltanto campioni, ma anche qualche brocco che svirgolava malamente la sfera di cuoio, lanciandola “in orbita” con grande irruenza.
C’era un buco, nel muro di cinta, che io raggiungevo in un battibaleno, sfrecciando lungo la linea del campo, poiché il nostro “centro operativo” si trovava vicino alla fontanella, dalla parte opposta.
 
Ero una scheggia e lasciavo tutti di stucco per la velocitĂ  con cui raggiungevo il pertugio e poi cominciavo a cercare la palla tra le vigne.
Che incubi, quando non riuscivo ad individuarla immediatamente: “L’è le, no l’è de là, no l’è piӧ avanti!”.
Poi, alla fine delle tre partite (due, quando si giocavano le finali), si smontavano le reti delle porte, si riponevano le bandierine, e finalmente potevamo andare a riposare anche noi ragazzini, sognando di poter indossare quelle maglie blu e rosse, gialle e verdi, e con una rovesciata volante, come sulla copertina dell’album delle figurine Panini, infilare la palla all’incrocio dei pali (e il “rosso” di pararla volando da un palo all’altro).
 
Quando l’altro giorno ho letto la tua lettera di saluto, caro don Arturo, il ragazzino col ciuffetto che ogni tanto mi scruta da dietro lo specchio, e che non vuol saperne di farsi i fatti suoi, mi ha costretto a rammentare queste vicende.
Ed è convinto che avrai tempo per ricordare tutti quelli che ti hanno voluto e ti vogliono bene, perché sei stato e sei un bravo prete e un grande uomo, ma quando proprio vorrai divertirti e trasgredire un po’, abbandonando temporaneamente l’usuale “buon costume”, allora metti sul piatto “Black Dog”, e ripensa alle malefatte di noi piccoli manigoldi.
 
Che i Led Zeppelin ti accompagnino, caro don Arturo.

 


Commenti:
ID37263 - 28/10/2013 08:30:18 - (sonia.c) - che bel viatico i led zeppelin..

..io ricordo di don Arturo ,certi " 'ORPO"!..(espressione di compiacimento profferita con la sua inimitabile mimica facciale..ihih )ciao don.

ID37264 - 28/10/2013 08:44:18 - (sonia.c) - guarda qui don..

www.youtube.com/watch?v=HnRpKNbWvqs

ID37293 - 28/10/2013 23:18:50 - (Borni) - grazie donar

coraggio donar, la tua missione non è ancora conclusa. Ti auguro una pronta ripresa. Ciao

ID37302 - 29/10/2013 14:45:17 - (digitoergosum) - Led Zeppelin...?

...e chi l'avrebbe mai detto? La prossima volta che lo incontro, spero presto, sapr di cos'altro parlare! Forse, col suo aiuto, trover una "Stairway To Heaven".

ID37307 - 29/10/2013 18:26:58 - (Tc) - Zeppelin,Purple,ecc.ecc....

So di preti 'metallari'...visti anche in molti concerti....non c' nulla di male,la musica e' musica,c'e' a chi piace la classica e c'e' a chi piace il metal,c' chi piace l'afro e chi la thecno....personalmente ascolto quasi tutto,e non vedo perche' un uomo di religione non possa farlo....non sta scritto da nessuna parte il contrario....w i preti cosi...anche se non lo conosco lo saluto pure io...

ID37308 - 29/10/2013 18:29:07 - (Tc) - Sonia...

I Deep Purple...li ho visti 9 volte...grandi...scusate l'OT....;-)

ID37347 - 30/10/2013 22:57:16 - (demorenis) -

Non solo preti ma anche frati metallici! :-DComunque questa cosa dei ferventi religiosi dediti al rock mi ha sempre incuriosito, data la vocazione spesso "luciferina" del genere (proprio tra le righe delle canzoni degli Zep qualcosa di maligno potrebbe annidarsi, ma chissà...) ;-)

ID37348 - 30/10/2013 23:43:13 - (sonia.c) - i preti del giorno d'oggi non li seguo..

i do Arturo,don Tonino ,i don Gallo ecc.fanno parte di un certo passato...qualcosa di nuovo e di rivoluzionario,led zeppelin inclusi! una cosa che le nuove generazioni recepiscono ,una cosa che non muore mai,nche se cercano sempre di sopprimerla la!fede nell'amore e la libertà...ciaooooooo

ID37349 - 30/10/2013 23:57:57 - (sonia.c) - accidenti!

ma vi rendete conto che ,tutte le persone che ci sono guida e riferimento.sono vecchie? solo anagraficamente....ma per fortuna,giovani dentro! non è un caso! è il frutto di quei tempi li1 guardavo i led zepelin oggi e pensavo: CHE VECCHI! dove sono oggi i giovani che diventerano come quei vecchi li? i nostri tempi,questo orribile ventennio,ha seminato male.molto male..

ID37350 - 31/10/2013 00:53:05 - (Tc) - Dear Sonia...

Eh...bella domanda la tua...'dove sono i giovani'....probabilmente dove son sempre stati...e' che son cambiati i tempi...un giovane che ascolta i vecchi Deep o Zeppelin...ora dalla sua generazione e' visto come un matusa...invece e' un intenditore...la sua,generazione di musica elettronica e computerizzata...dove chiunque con un po' di orecchio e pratico di informatica puo' diventare qualcuno...(Fargietta docet...).Andando a ritroso,il vecchio R.Blackmore chitarrista dei Purple...a 20 anni neppure sapeva cos'era un pentagramma...eppure e' uno dei piu' grandi della storia musicale...e' che ci bisogna aver orecchio per fare certe cose ..come diceva il vecchio Iannacci...orecchio in un era dove tutto e' prefatto e precostituito (Nomadi docet...),molti giovani han perso...fotuna che c'e' ancora chi si salva...Wolfmother docet..(andateli a vedere...)...Demorenis...dici frati..hai visto per caso qualche vecchio Monster of rock o Gold of metal?? ;-) ciao a tutti R'n'R 4ever...

ID37355 - 31/10/2013 09:05:01 - (sonia.c) - caro tc io ho avuto altre esperienze con i giovani..

e ho potuto constatare come la musica in generale ma anche in particolare,sia sempre attuale e possa venire recepita da tutte le nuove generazioni che si susseguono! certo ,bisogna proporla! ma viene subito "riconosciuta" veramente un messaggio universale. perchè è vera comunicazione universale! è un grande aiuto per la bistrattata parola! cosi grande fonte di eqiuvoci (e purtroppo a volte sofferenza)i messaggi verbali veicolati dalla musica li capiamo tutti invece. strepitosa e significativa l'esperienza del mio pargolo con la tanto "ostica" musica RAP! -continua

ID37358 - 31/10/2013 09:13:15 - (sonia.c) - continua-

è riuscita a "spiegargli" il senso e significato delle parole che odiava profondamente! ha potuto cosi trasmettere le sue emozioni!ha "usato" per molto tempo con noi, per comunicare ,i testi delle canzoni. se era depresso ,andava a cercare frasi quà e là che esprimevano il suo stato d'animo. ad esempio: era triste e scoraggiato? canticchiava ,non ce la faccio più (di zucchero) o attingeva al vasto repertorio di parole negative del rap. come mi sono accorta che stava meglio? scendendo per le scale ,urlava:posso farlo? CAZZO SI!!!!!!!(testo rap)ma sopra tutto ,ha scoperto le emozioni e la poesia! ciaoooo

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