11 Novembre 2013, 07.21
Valsabbia
Lettere

«Ma quale sport?»

Ipercinetico, un po' aggressivo e "refrattario" alle regole? Fagli fare sport, uno sport che gli piace: questo è il consiglio. Se però la società sportiva lo rifiuta? Lo sfogo di due genitori

Alla cortese attenzione del presidente della società sportiva…

Siamo genitori di un alunno della scuola primaria di (un paese della Bassa Valle) e chiediamo 10 minuti del vostro tempo da dedicare alla lettura e riflessione di questa lettera, nata dall’esigenza di esprimere le nostre emozioni e indignazione riguardo un caso delicato ora qui descritto.

Crediamo molto nello sport, ne facciamo uno stile di vita, e cerchiamo di trasmettere la nostra passione ai nostri cari figlioli che con entusiasmo e soddisfazione ci seguono.
Anche quest'anno era nostra intenzione che il bambino praticasse con continuità una o più attività fisiche, infatti ci trasmette notevole interesse ed entusiasmo per una disciplina, nonché buone attitudini e desidera partecipare ad un corso, lo stesso degli anni precedenti.
 
A settembre con l'inizio della scuola hanno inizio numerose attività sportive (karate, calcio, danza, basket, nuoto ecc..), invece di ricevere  la consueta letterina di invito riceviamo una telefonata dal presidente della società sportiva che, con poche parole, superficiali, deludenti ed imbarazzate ci invita a non iscrivere il bambino quest'anno proprio a quel corso.
Il motivo di questa sua richiesta deriva dalla difficoltà del maestro nonché educatore nel gestire il “carattere eccessivamente attivo†(chiamiamolo così ) del bambino.

Non neghiamo la sua natura “turbolenta†con la quale noi genitori conviviamo tutti i giorni;
seppur impegnativo cerchiamo nel migliore dei modi di trasmettere ciò che è giusto e ciò che è sbagliato, insegnando una corretta disciplina ed educazione (come tutti i genitori ).
Il messaggio è quello di praticare lo sport divertendosi, giocando e rispettando il gruppo di amici ed il maestro, nonché di stare alle regole che il gioco impone; gioire alla vittoria o al buon risultato e saper accettare la sconfitta come una possibilità di crescita.
 
Nonostante i nostri sforzi non sempre questo tipo di “modello†comportamentale viene osservato e messo in pratica dal bambino, sarebbe troppo semplice e anche una pretesa, ma con questo non si cercano giustificazioni, è altresì impossibile che un ragazzo sia perfetto, che un ragazzo di questa età esegua tutto alla lettera, impeccabile senza sgarri come un piccolo robot a comando... non  esiste il ragazzo perfetto, non è mai esistito e mai esisterà, ma al giorno d'oggi è molto più difficoltoso accettarlo!

Cari sportivi, E' con il sacrificio e la voglia di fare crescere che si può ottenere la differenza (ma anche questa doti sono sempre più rare ..) amore, costanza e pazienza fanno arrivare lentamente risultati anche piccoli piccoli: la speranza è che questi ragazzi acquisiscano pochi ma fondamentali valori della vita che li aiutino a convivere tra loro, a rispettarsi reciprocamente, ad aiutarsi.

Dopo questa premessa desideriamo comunicare le nostre emozioni riguardo questa incredibile richiesta che a nostro umile parere è deludente, discriminatoria e assolutamente antisportiva.
E' un punto di debolezza e criticità che questa società sportiva si è addossata e che non porterà mai a testa alta, anzi tenderà ad occultare o far passare nel dimenticatoio questo caso.

Noi genitori, siamo atleti facenti parte di società sportive, siamo in mezzo allo sport dall'età scolare e sino a tutt'oggi pratichiamo attività sportive diverse e con noi i nostri bambini ai quali insegniamo che sport è vita, gioia e salute.

Con questa condotta che la società sportiva ci ha dimostrato, rivolgiamo oltre al nostro stupore la nostra più sincera preoccupazione nei riguardi di quei bambini che magari simili al nostro perchè un poco più difficili da 'gestire', vengono emarginati.
Una scelta grazie anche al prezioso contributo di alcuni genitori che proponendo la  richiesta «se c'è quel bambino lì il mio non lo porto», offrono la miglior occasione ai loro figli di discriminare un compagno e ancora una volta li aiutano a emarginare gli altri: quale miglior messaggio di unione e condivisione, questo lo chiamerei egoismo e vergogna.

Quanto scritto non ha intenzione di difendere nessuno ne di accusare nessuno, occorre a sensibilizzare la gente che i ragazzi dei giorni nostri stanno crescendo viziati, egoisti, spesso arroganti e irrispettosi e vi è la tendenza all'iperprotezione dei genitori.
Spesso non sanno dare valore ai piccoli particolari che la vita di ogni giorno dona, alla sensibilità e rispetto all'individuo; altruismo e gentilezza sono termini un poco messi da parte a favore del menefreghismo.

Infine rivolgiamo una domanda a chi legge questo nostro 'sfogo': 
Se la situazione stabilitasi avesse interessato voi, sareste indifferenti?
Che fare?
Bisogna tenere il bambino al chiuso in casa, negargli d'andare al parco giochi, negargli di frequentare qualsiasi corso sportivo, negargli di prendere il pulmino, negargli di presenziare una festa di compleanno, evitare che stia in compagnia dei suoi simili ecc. ecc. affinchè non abbia più l'occasione di procurare alcun disturbo altrui, di fare dispetti o semplicemente divertirsi e giocare?

Bisogna andare avanti e fare finta di niente?
….fare finta di niente NO, in quanto come genitori questo episodio ha molto amareggiato e meditiamo che se ancora succedono questi cose al giorno d'oggi significa che il “sistema†ha fatto clamorosamente cilecca!
….fare finta di niente, in parte Sì, in quanto con certi genitori bisogna stendere un velo pietoso per l'ignoranza e la falsità evidente ogni giorno, (anche a tutt'oggi ) soprattutto da  ciò che è scaturito da questa 'esperienza'.

Per venire incontro alla richiesta del presidente della società sportiva di evitare che il bambino frequentasse il corso scelto, si è tentato un approccio con altre discipline di squadra, ma al bambino riesce molto bene la disciplina con la quale anno dopo anno è “cresciutoâ€, manifestando ancora tutt'oggi la preferenza.
E' difficile anche per la nostra famiglia dover scegliere di cambiare addirittura un paese alla ricerca di un comune che offra questa disciplina, nonché il disagio per doversi spostare quando tale sport c'è nel nostro di comune!

Inoltre per quanto riguarda questo team, come viene descritto sul suo sito internet «..ha come obiettivo il bene di questo sport ecc.. , puntando decisamente sui giovani e sulla loro crescita, non solo sportiva (!!)  ecc…» sinceramente con quanto dimostrato ci viene da concludere che è espressione dell'esatto contrario!
Auguriamo alla società di vincere tante belle e meritate partite, ma crediamo che in questo modo abbia perso una delle partite più importanti....

Grazie per l'attenzione e la riflessione.

Lettera firmata da una mamma e un papà
 


Commenti:
ID37700 - 11/11/2013 13:23:34 - (sonia.c) - nessuno chede ad un bambino di essere perfeto..

carissimi genitori,non voglio e non posso entrare in particolari che non conosco.posso darvi ,se permettete,un mio piccolo consiglio di esperienza.ecco! il punto è permettere..so per esperienza quanto sia difficile ascoltare consigli..e acettarli sinceramente per quello che sono .un aiuto. voi lo chiedete. bene. chiedetelo a chi sà. nessuno nasce imparato e il mestiere di genitore è veramentee complicato ma,troppo importante ,a pare mio ,per lasciarsi andare alla tentazione dell'oroglio (discorso generale che mi comprende)su queste pagine scrivono persone competenti in materia.posso solo consigliarveli e vi invito ad avere fiducia negli esperti che, oltre ad esserci,non dovrebbero essere consultati solo "dopo" ma "prima".la possibilità di risolvere un problema con successo ,è pari alla sua precoce presa di coscienza. dimostriamo di voler bene ai nostri figli quando lo cerchiamo veramente e con tuti i mezzi a nostra disposizione. saluti e auguri

ID37701 - 11/11/2013 13:32:23 - (sonia.c) - ps può essere un aiuto anche per l'istrutore..

che si sentirà più supportato a formare nel giusto modo un ragazzo meravigliosamente vispo e intraprendente ..spero di essermi spiegata senza offendere..

ID37732 - 11/11/2013 18:39:43 - (CRISTINA) -

ne so qualcosa anch'io di "presidenti" che non hanno voluto mio figlio giusto perchè era MIO figlio...

ID37758 - 11/11/2013 23:58:03 - (Tc) - Onestamente....

se dovessi avere un istruttore che rifiuta mio figlio....andrei di persona nel suo ufficio o palestra mi metto davanti con mio figlio e gli chiedo se pu dirmi il motivo del suo rifiuto,ma lo vorrei fare pure con tutti i genitori e bambini del corso,per avere un riscontro con tutti,voglio vedere cosa salta fuori......i bambini anche se piccoli recepiscono e capiscono...e a volte a metterli davanti a certi eventi...maturano anche...non esiste che ci sia un rifiuto di un bambino,lo sport e' anche disciplina e se un istruttore non e' in grado di insegnarla e farla mettere in pratica,meglio si dia ad altro mestiere,un po' come molti maestri/professori di scuola...quanti lo fanno con vera passione...e quanti non vedon l'ora che arrivi il 27...i bambini son bambini,lo siamo stati tutti,solo che spesso crescendo ce ne dimentichiamo....

ID37883 - 14/11/2013 21:44:47 - (silverpao) - tutto il mondo è paese... purtroppo

Ho provato sulla mia pelle (o meglio, su quella di mia figlia), una situazione simile a quella descritta: amarezza, incredulità, sconforto, ma piu' di tutto il dover spiegare alla bimba che non è stata voluta in una squadra dell'oratorio a causa del proprio peso e del fatto che non fosse pratica di questo sport. Fortunatamente è stata accolta a braccia aperte in una squadra del paese vicino dove lo sport (quello vero... fatto dai bambini per i bambini..), lo stare insieme, il condividere momenti belli e meno belli, l'imparare a accettare l'altro, il gioire per un goal o l'accettare una sconfitta, sono prioritari... E se poi si vince..... meglio!!!

ID37884 - 14/11/2013 22:14:46 - (mario88) - E. I.

Non per attaccare nessuno,ma una volta sono andata in palestra e ho assistito ad una scena sconcertante. Il bambino in questione dava del "mongolo" ad un bambino con palesi difficoltà. L'allenatore/educatore (anche se in primis educatori dovrebbero essere i genitori, a volte purtroppo non è così!) lo riprendeva ad alta voce, il bimbo gli rideva in faccia (che educazione!), e la mamma sugli spalti assisteva a tutto ciò e non è intervenuta in alcun modo. E questo è solo un esempio.. perchè sì, oggi alcuni valori sono sottovalutati e non vengono trasmessi ai propri figli, ma se le mamme sono arrivate al punto di dire che se avesse ancora portato suo figlio loro non avrebbero portato i loro, non penso siano tutte discriminanti e "razziste", ma mamme che ascoltano le lamentele dei figli che arrivano a casa con lividi sulle braccia, provocati dal comportamento "eccessivamente attivo" del bimbo. Prima di puntare il dito sulle mancanze

ID37885 - 14/11/2013 22:45:28 - (mario88) -

*degli altri, guardiamo prima le nostre.

ID37886 - 14/11/2013 23:31:54 - (sonia.c) - ha!allora ragione di più..

per rivolgersi agli esperti..(non si capisce bene questo aiuto c'è o no?) c'è una certa mancanza di comunicazione fra tutti mi sembra..e questo è grave .per tutti.. il mondo fuori è crudele .non ha sensibilità e pazienza per difficoltà conclamate" figurarsi per le sfumature"...difficoltà che risultano incomprensibili perchè non catalogabili. e ancora una volta , l'ignoranza genera paura e sofferenza.

ID37904 - 15/11/2013 12:56:42 - (mario88) -

La comunicazione c'è stata, e anche in modo molto chiaro come hai capito.. Le mamme non si sono lamentate perchè ai loro figli questo bambino non stava simpatico, perchè faceva un po' di dispetti o li prendeva in giro.. ma per ragioni più gravi.. cerchiamo di vedere le cose non solo da un punto di vista..

ID37916 - 15/11/2013 15:36:19 - (sonia.c) - da che parte stò ..

lo dimostra il mio primo post! che spero,i genitori abbiano capito. stò dalla parte del bambino che ,penso, abbia il diritto di avere attorno a sè ,adulti responsabili (non solo i genitori )che,dicano,ma sopratutto "sappiano" come dirlo! il ben di quel bambino ci riguarda tutti. la strada dell'inferno è lastricata di buone intenzioni .pensiamo "bene" a come possiamo fare il bene e a non posare ,un'altra pietra, sulla strada del'inferno. la verità è devastante quando non la si vuole .per tutti..vi auguro di cuore di poter trovare rimedio .tutti ,insieme.per il ben vero ,di tutti .compresi i vostri figli

ID37917 - 15/11/2013 15:52:43 - (sonia.c) - farò un esempio reale senza entrare in particolari..

ad un ragazzo che conosco,è stato fatto "mobbing" a scuola. premesso che non faceva nulla di male! ma anche se lo avesse fatto,i ragazzi con quel gesto ,gli hanno buttato in faccia la "loro" verità:non gli piaceva,lo rifiutavano.anche le madri prese dal "dovere sacrosanto della verità" si sono preoccupate di difendere i loro figli e non certo della sensibilità della famiglia! con un secco:hanno ragione! è troppo strano quello li! hanno dato una traumatica "sofferta verità" che invece di "salvare" a causato un dolore devastante e una chiusura ancora maggiore. anche se il caso è diverso ,può essere utile ad una riflessione che riguarda tutto ciò che ci circonda e quindi,anche la nostra vita.

ID37994 - 18/11/2013 11:21:12 - (sonia.c) - continua la "saga" della strada lastricata dell'inferno..

anni fa ho avuto il vero privilegio ,di avere per casa un bambini maltrattato in tutte le forme e i modi che può fare un genitore.compreso il più visibile:la violenza fisica! perchè? per quel motivo che Erri de Luca ha spiegato cosi bene :di che ti impicci? di quello che mi pone davanti il cammino... la parte che mi riguarda è quella invece mostrata da Antony de Mello( l'aquila che si credeva un pollo) quando ci diamo da soli pacche sule spalle sentendoci bravi e buoni e giusti..continua.

ID37995 - 18/11/2013 11:25:31 - (sonia.c) - continua-

ecco! l'ho data anche io una "paipna" a quel bambino! e non dirò il perchè! per non avere la vostra "giusta "giustificazione di fronte ad un fatto "giustificabile".perchè non c'è! qualunque cosa abbia fatto quel bambino. ho mancato al mio ruolo dii educatrice ,esattamente come la madre..ho tradito la sua fiducia e mostrato e meritato il suo disprezzo. come la madre. meditiamo..

ID37996 - 18/11/2013 11:26:34 - (sonia.c) - la parola mostrato

è un errore.

ID38348 - 28/11/2013 10:49:02 - (sonia.c) - e la saga continua..

"sessione" di cucito con una meravigliosa bambina.ma..LA MIA MAMMA HA PAURA che mi pungo..la mi mamma non gli piace cucire..la mia mamma qui e là...tu sei la tua mamma ?rispondi..no. vedi? e ti insegnerò anche l'uncinetto! ma allora..potrò diventare una stilista! EVVIVA!!credete che siano cazzate? no. sono le basi della sfiducia e insicurezza..po gli psico danno aria alla bocca hè?

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