13 Novembre 2013, 08.00
Genitori & Figli

Il pianto della gelosia

di Giuliana Beghini Franchini

La nascita di un fratellino può essere spesso causa di manifestazioni vistose di gelosia. Ai suoi occhi il nuovo venuto è un usurpatore dell'affetto dei genitori, e questo nonostante essi si sforzino di rassicurarlo e tranquillizzarlo.

 
In realtà il nuovo arrivato è percepito come un rivale, cioè uno che, per il fatto di essere bisognoso di cure, attira l’attenzione della mamma e porta via l’amore fino al allora riversato unicamente su di lui.
Non è  raro allora notare nel bambino una certa regressione, una sorta di ritorno ad una situazione infantile precedente.

Torna a frignare e lamentarsi come un bambino piccolo. Se controllava gli sfinteri adesso prende a farsela addosso. Se andava all’asilo ora non vuole più andarci e si mostra disperato alla sola proposta.
Cerca di attirare più frequentemente l’attenzione di tutti e si mostra attaccatissimo alla madre dalla quale si separa raramente.
Se aveva imparato a dormire da solo, adesso ha paura e chiede con insistenza di dormire con i genitori.

Il bambino in sostanza ha paura che la mamma smetta di volergli bene o che gliene voglia di meno e ami di più quel piccolino che tutti coccolano.
L’età in cui questo evento avviene è sicuramente importante perché ad esempio, verso i 3-4 anni il bambino ha già raggiunto un certo livello di maturazione che gli consente di comprendere e superare la sua gelosia.
Talvolta può non mostrarla oppure la  maschera abilmente attraverso un atteggiamento protettivo e pieno di attenzioni per il nuovo nato.
In realtà i sentimenti di gelosia sono sempre presenti e richiedono tutta l’attenzione e la comprensione dei genitori per poterne limitare gli effetti.

Così non serve biasimare o rimproverare il bambino  e nemmeno è utile tentare di impedire le manifestazioni di ostilità invitandolo a voler bene al fratellino. Difficile per lui capire questo nostro discorso.
Forse è invece più utile armarsi di tanta pazienza e rassicurare il bambino del nostro affetto. E’ necessario lasciare il tempo perché egli si adatti alla nuova situazione. 
È  bene mostrargli apertamente e in un modo chiaramente comprensibile che non si fa nessuna distinzione tra lui e il fratellino.
Assai utile, soprattutto quando il bambino lo sa fare, coinvolgerlo nelle attività di cura del piccolo.

Solo questo potrà fargli capire che le cure e le attenzioni di cui necessita il fratellino sono le stesse che anche lui ha ricevuto quando era così piccolo.
Giuliana Beghini Franchini

 


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