10 Gennaio 2014, 12.25
Genitori & Figli

Quei genitori... tassisti

di Giuliana Beghini Franchini

C'è un nuovo mestiere per i genitori: quello di fare i tassisti. Succede quando gli impegni dei figli sono troppi... e non è detto che sia sempre un bene, anzi


Per  il mestiere che faccio, mi capita di fare consulenza a genitori e figli. Li ascolto nelle loro richieste e cerco di trovare il bandolo della matassa spesso ingarbugliata dai bisogni sia degli uni che degli altri.
Spesso sono difficoltà grandi e piccole, problemi quotidiani e disagi complessi che affliggono i genitori.
 
Alle volte invece si tratta dei bambini: stanno male e hanno bisogno di aiuto.
Allora li guardo, parlo con loro cercando di capire come la pensano, che si aspettano, cosa vogliono.
Alla fine, trovata una pista di lavoro, individuato il possibile aiuto da portare, chiedo di ritrovarci.
Chiedo anche a quelli più piccini, se vogliono continuare a venire da me per cercare di stare meglio. Tutto sembra possibile e allora faccio un programma.
 
Ma qui arriva il bello: fissare gli appuntamenti!
Ecco un classico esempio:
 
Psicologa: Allora ci vediamo lunedì alle 14,00
Bambino: No, lunedì, non posso ho calcio 
Psicologa: Mmm! Va bene allora facciamo martedì alle 15,00
Mamma: No, ha rientro!
Psicologa: Ok  mercoledì alle 16,00 
Bambino: Non va, ho sempre il clarinetto a quell’ora, vero mamma?
 
Per farla breve, questo è il “tempo libero” dei bambini, ma che di libero ha ben poco essendo un tempo programmato dagli adulti e che spesso i bambini accettano più per far piacere ai genitori che per se stessi.
Poveri genitori, o povere madri che spesso schizzano da una parte all’altra della città per poter far fare tutto ai loro bambini, perché i loro pargoli non abbiano ad annoiarsi. 
 
Le riconoscete subito, sembrano dei tassisti: chiavi dell’auto in mano, occhio fisso all’orologio, borsa a tracolla stracolma di oggetti.
Se vi invitano al bar vi danno un tempo cronometrato e corrono a prendere uno dei due figli alla palestra, lo potano all’atelier della musica. Scappano a prendere il pane e le uova, quindi dalla bambina che esce da canto e deve andare a fare danza. Che stress!!!!
 
È  proprio necessario far fare tutte queste attività ai bambini?
Che cosa  temiamo se li lasciamo un po’ a casa tranquilli, nella loro stanzetta? Qualcuno ha forse detto che fare continuamente qualcosa  serve per non andare poi dallo psicologo? E quando ce n’è bisogno, possibile che non si trovi il tempo per farlo?
 
Abbiamo trasmesso ai nostri figli la paura dell’ozio.
Eppure questo non è un tempo perso, per nessuno, neanche per i grandi.
Viceversa serve, e ai bambini piace. Anzi, ne hanno bisogno perché aiuta a pensare, riflettere, giocare e anche annoiarsi. 
 
Gli adulti hanno il compito di rispettare i loro tempi e non riempirli di impegni, perché questo li aiuterà a dare un senso al loro tempo e forse potranno insegnarlo anche a noi.
 
Giuliana Beghini Franchini
 


Commenti:
ID40196 - 10/01/2014 13:17:54 - (sonia.c) - qualcuno ha detto che fare continuamente qualcosa

serva poi,per non andare dallo spicologo' c'è di peggio1 c' è chi preso dal ortice non trova il "tempo" per andare da chi gli insegnerà come usarlo bene...mi viene i mente la parola "priorità" e 2anestesia"..non troviamo la scaletta giusta dei nostri impegni ,privilegiamo gli impegni "anestetizzanti" impegni..poi viene sera e domani è un'altro giorno..ho omesso il danno pratico-emotivo della scarsa autonomia dei pargoli! quando vedo bambini di 9 anni,che ancora non vanno in giro da soli(e stò parlando di paesini ,non di metropoli!)mi metterei ad ululareeeeeee..

ID40197 - 10/01/2014 13:27:41 - (sonia.c) - ho sbagliato a scrivere..

lei l'aveva spiegato bene il vortice..ma voglio fare i complimenti a quei genitori che mandano a scuola il loro pargolo (che incontro ogni giorno) da solo e con una cartella più grande di lui..non so se sia una cosa inevitabile per vari motivi..io lo alleggerirei solo della cartella...)

ID40198 - 10/01/2014 13:30:55 - (Giacomino) - Che nostalgia

quando ripenso ai momenti in cui potevo stare da solo da bambino e non era facile, in famiglia eravamo in tanti, io ero a metà, l'ozio non esisteva, che gioia quando raggiungevo il mio angolo del bosco ai piedi di un grande faggio e c'era un grosso tronco di abete che stava marcendo lentamente, una numerosa tribù di formiche grosse lo aveva occupato scavando al suo interno una miriade di gallerie che mi affascinavano, e fu proprio bazzicando nel legno marcio che feci la conoscenza di un grosso scorpione rosso come un gambero. A risentirci.

ID40202 - 10/01/2014 14:01:25 - (sonia.c) - caro Giacomino..

ma al giorno d'oggi,un bambino ,anche se ha del tempo libero ,ma non la libertà..lo usa per quel maledetto computer e tv...la differenza è li!.. ma lo sai che mi hai resuscitato un sacco di ricordi?già! quanto tempo libero abbiamo avuto! e i miei genitori spovvisti di provvidenziali telefonini,sono sopravvisuti alla nostra latitanza..e noi ancora meglio..

ID40207 - 10/01/2014 16:05:45 - (Tc) -

Credo che tutto dipenda ancora dai genitori...non e'neccessario far fare molteplici attivita' ai propri figli,basta dire di no e vedrete che loro sapranno come occupare il tempo in disavanzo...l'importante e' non piazzarli davanti a Tv o ai Pc...da piccolo e avevo si e no 8 anni,io e mio fratello partivamo a piedi da casa per andare a scuola e dovevamo fare 2,5 km per arrivarci,ma non perche' i miei genitori non potevano portarmi,l'e' che l'era ise na olta...pioggia,neve freddo...sito e via...poi quando tornavamo a casa,pranzo veloce,senza tv (altrimenti non e' piu' veloce),compiti e via a giocare...era sufficiente una palla...salendo poi con l'eta' prima del gioco,''sa ndaa a fa se el fe''...dopo a giocare...sarebbe bene farlo fare ora a tanti bambini dei giorni nostri,sopratutto quelli belli gonfi da merendine del Mulino bianco,apatici e svogliati,rimbambiti di videogames,poco impegnati a scuola e accontentati in tutto,son cambiati i tempi ok e non si puo' tornare

ID40209 - 10/01/2014 16:07:37 - (Tc) -

...indietro..maaaa

ID40210 - 10/01/2014 16:08:26 - (giovane) - io

sono a favore che i bambini facciano attività fisica, ma non da stressarli. Il problema secondo il mio punto di vista che i pre-adolescenti-adolescenti perdono poi la voglia di questi impegni e finiscono a giocare alla play o davanti alla tv, diventando grassi e apatici. Sarebbe bello che i bambini facessero quelle attività che veramente gli interessano e non che vogliono i genitori, in tal modo probabilmente proseguirebbero anche in adolescenza.

ID40221 - 10/01/2014 19:06:04 - (delirio) - allora

mal che se vol nol dol!!!!!!!!male che si vuole non fa male........

ID40250 - 12/01/2014 11:16:49 - (valista) - val

Ehm vorrei dire che sono i genitori che accontentano i figli, se insistentemente ti chiedono: "posso fare danza? Ti prego mamma", a volte è difficile dire di no, anche perchè hanno sempre detto che lo sport o disciplina fanno bene alla formazione dei bambini/ragazzi.Io li terrei volentieri in cameretta, ma non ci vogliono stare!E poi aggiungo che quando hai più di 2 figli è dura si combaciare orari e quindi vedi mamme schizzate che corrono avanti e indietro, senza ricevere un grazie.Lo sport deve essere un hobby per i figli, purtroppo spesso si trasforma in un impegno...per i genitori. Certo bellissimi i risultati finali ma che fatica e che costi!

ID40254 - 12/01/2014 14:45:34 - (sonia.c) - è vero Val..

sono sempre decisioni difficili..dubbi "amletici"ihih..paura di non dargli le giuste opportunità..magari noi ne abbiamo avute anche troppo poche..ha! l'equilibrio che fatica! noi genitori siamo funamboli su corde scivolose..

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