Pecore contro orchidee alla Rocca di Manerba

Pecore contro orchidee a Manerba del Garda. Sarebbe infatti la presenza di alcune specie rare del più evoluto dei fiori, ad impedire alle greggi di pecore che stazionano in zona d’inverno di brucare l’erbetta all’interno del Parco della Rocca.

Ma andiamo con ordine.
Quindici anni fa Massimo Freddi e la moglie Antonella Rasi, quest’ultima titolare dell’omonima azienda agricola con sede a Barghe, lui perito chimico e lei ragioniera, si sono dati alla pastorizia.
Posseggono mezzo migliaio di pecore e qualche altro animale, trascorrono l’estate sui 400 ettari che l’Ersaf possiede sulle montagne di Bovegno e quando arriva l’autunno si mettono in viaggio.

Una transumanza dal sapore antico che per la coppia è diventata una tradizione: a piedi dalla Valtrompia al Savallese e poi giù lungo la Valle del Chiese fino alla Valtenesi, area da tempo eletta a domicilio invernale.
Senza mai abbandonare del tutto la cascina al Dosso del Carro che posseggono a Barghe, dove i figli vanno a scuola.

Da qualche tempo, però, in prossimità del Garda per loro tira una brutta aria.
«In questi giorni siamo a San Felice e non ci sono problemi – ci dice Massimo -. Dobbiamo però continuare a spostarci per dare da mangiare agli animali e in altri Comuni della zona ci è stato vietato di passare, anche se alcuni privati hanno espressamente chiesto la presenza delle nostre pecore per ripulire i loro terreni da erbe, cespugli e piante infestanti».

Il cruccio di Massimo è soprattutto quello di non poter più entrare nella vasta area verde attorno alla Rocca di Manerba: «Abbiamo inoltrato regolare domanda al sindaco e quello ci ha risposto che esiste una vecchia ordinanza che vieta espressamente il transito per i greggi sull’intero territorio comunale, secondo me superata da una più recente legge regionale, che il Parco della Rocca è diventato Riserva naturale e per questo sottoposto a particolare vincolo ambientale e che la sua amministrazione è intenzionata a tutelare il verde sia privato sia pubblico, per conservare il più possibile intatte le caratteristiche ambientali di Manerba» ci dice.

Poi aggiunge, velenoso: «Vuoi vedere che adesso i problemi ambientali a Manerba siamo noi con le pecore a crearli?».

Abbiamo girato la domanda al sindaco, Paolo Simoni: «Sabbiamo bene il ruolo ecologico che hanno le pecore al pascolo, tanto che qualche anno fa siamo stati proprio noi a chiedere al signor Freddi di entrare con i suoi animali nel Parco – ci ha detto il primo cittadino -. Poi le cose sono cambiate e non solo perché in quell’occasione le pecore sono scappate andando a causare danni in alcune coltivazioni ed attorno ad un laghetto dove avevamo effettuato una delicata operazione di piantumazione. A malincuore, infatti, abbiamo dovuto sospendere l’esperimento su indicazione dell’Ersaf, che ha sconsigliato la presenza di pecore che mangerebbero i germogli delle nostre orchidee impedendo loro di ricrescere».

«Se il signor Freddi riuscirà a convincere Ersaf e Regione del contrario (non me che non sono un botanico) – ha concluso il sindaco -, sarò ben lieto di riconsiderare l’intera questione».
 

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