Zambelli: tre punti con il cuore

«Ho fatto tutto alla rovescia: nel primo tempo avrei dovuto servire Possanzini, che era libero in area, e invece ho tirato: nel secondo ho cercato Vass, quando avrei fatto meglio a concludere». Ha un’espressione un po’ così Marco Zambelli, su quella faccia da giovane uomo leale, che dice sempre la verità. Ed anche stavolta non si smentisce: la sua sintesi è ineccepibile, così come l’autoironia che la accompagna.
«Il fatto è che ho visto soltanto dopo che Davide era solo, mentre nella ripresa, giunto in area, ho intuito una maglia bianca alle mie spalle, quella di Adam, ma non mi sono accorto che sulla traiettoria del passaggio potevano esserci dei leccesi».
Zambelli ha disputato ieri l’ennesima eccellente partita, proponendosi sulla fascia con continuità e con velocità supersonica e togliendo il pallone dai piedi di Ariatti prima e Abbruscato dopo che si accingevano a battere a colpo sicuro, eppure la prima parte della sua intervista verte sul gol sbagliato al 40’. In telecronaca ho detto che da lì avrei segnato pure io, lo provoca un collega. «Questa frase l’ho sentita anche negli spogliatoi - replica pronto il giovane difensore gavardese -: evidentemente oggi allo stadio c’erano un sacco di bomber».
Proviamo a parlare d’altro. Del cambio di modulo, per esempio. «Eravamo partiti bene, poi però abbiamo ecceduto con i lanci lunghi e ci siamo trovati in difficoltà. Ne siamo comunque usciti, perché questa squadra, al di là di come si schiera in campo, possiede un grande cuore, e oggi lo ha dimostrato chiaramente. Questa vittoria ha un sapore particolare, per questo motivo ed altri ancora. Ad esempio, perché ottenuta sul campo di una favorita per la promozione, dopo che ci era stato fatto notare che avevamo incontrato soprattutto squadre di seconda schiera».
Bazzani? «Ha giocato una grande partita e segnato un gol meraviglioso, che purtroppo gli è stato annullato per un fuorigioco che nulla toglie alla bellezza del suo gesto». Nemmeno una parola sulla conclusione finita fuori che ha vanificato un suo assist altrettanto meraviglioso.
Evidentemente nel mondo di ’’Zambo’’ non c’è spazio per le recriminazioni sugli errori altrui, ma soltanto per i propri.
In quanto ad onestà di giudizio non scherza nemmeno Cottafava. «Dopo il gol del vantaggio bresciano - spiega il difensore del Lecce - abbiamo commesso l’errore di allungarci. Può capitare, certo, in particolare nell’ultimo quarto d’ora, quando nell’assalto si buttano le residue energie, ma a noi è successo a quasi trenta minuti dal termine dell’incontro. Evidentemente siamo stati traditi dalla fretta di recuperare il gol subito. Forse sentivamo ingiusto questo svantaggio, visto che il Brescia non ci aveva messo sotto. Ma non è stato questo l’unico errore della nostra gara: pur giocando meglio nella fase centrale del primo tempo, siamo andati al riposo sul risultato di parità: avremmo dovuto gestire diversamente il vantaggio, evitando di subire nel finale il gol dell’1-1 di Santacroce.
Oggi siamo sconfortati, ma non sfiduciati: siamo una buona squadra e non manca il tempo per dimostrarlo: il campionato è lungo».

Franco Bassini

dal Giornale di Brescia

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