se n'è andata la maestra Bonetti

“Semmai che il Signore mi permetterà di arrivare ai cento va bene, allora festeggeremo” era quello che Erminia Bonetti ci ripeteva ogni volta che l’anno vecchio, da un paio di settimane ormai, aveva lasciato spazio a quello nuovo.

Andavamo a trovarla, metteva su il caffè e ce lo offriva volentieri, ma si scherniva: “no, che c’è da festeggiare, ma cosa vuoi scrivere. E non farmi la fotografia che sono tutta in disordine”.

I cento sarebbero arrivati il prossimo 19 gennaio.
Lei ci ha fatto un dispetto e se n’è andata prima, malsopportando di aver perso la sua proverbiale autonomia a causa di una caduta accidentale e di quel femore che non ha retto, alcuni mesi fa.

Per 44 anni della sua lunga vita Erminia bonetti aveva fatto la maestra, ma amava anche arrangiare operette, coinvolgere ragazzi e giovani nell’attività teatrale, aveva scritto canzoni e dipinto quadri.

“Non ho mai voluto sposarmi anche se di spasimanti ne ho avuti tanti sai? Una maestra allora era un buon partito” ci raccontava.
Non poteva certo sopportare di essere ridotta inferma in un letto. Lei che con l’uscio di casa sul sagrato fino al giorno di quell’infortunio ancora andava a messa tutti i giorni, si arrangiava con la spesa, con la pensione da ritirare in posta...

Il suo vecchio cuore non poteva che cedere. Se ci saranno tutti quelli che le hanno voluto bene l’accompagneranno in tanti a Bione, alle 15 e 30 di questo mercoledì, per il suo ultimo viaggio.

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