01 Giugno 2014, 08.30
BLOG. L'angolo del filosofo

La seria comicità del rispetto

di Alberto Cartella

L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi

 
La seria umanità della crescita si civilizza, si addolcisce, ma tende a confondere la dolcezza con il prezzo della vita, e la sua tranquilla durata con il suo dinamismo poetico. Il volto di un uomo cambia se passa dalla turbolenza della notte agli affari seri del mattino.

Vivere abitualmente vuol dire sapere ciò che si deve fare, ogni istante diventa utile. Ogni momento è caratterizzato dalla possibilità di procedere verso il fine prescelto; il tempo diventa un cammino verso tale fine. Ma non c’è solo il tempo riservato all’azione e il dualismo utile-inutile sperimenta un cedimento.

La comunicazione non può avvenire da un essere pieno e intatto a un altro: essa vuole esseri in cui si trovi posto in gioco l’essere, in loro stessi, al limite della morte, del nulla. La disposizione reciproca a modificarsi non è l’uno che guarda fino a che punto si può cambiare l'altro. Il cambiamento, la trasformazione che costituisce il soggetto, che non è mai opposto a un oggetto, sta alla base della possibilità di cambiare, anche se non è questa possibilità.

Sarebbe orribile credere ancora al peccato; in realtà, tutto ciò che facciamo, dovessimo ripeterlo cento volte, è innocente. Rincorrere la coerenza dicendo «sono fatto così» è ciò che tenta di ridurre il cambiamento. Si tratta di una riduzione che cerca di risolversi in una costruzione di sé legata alla propria visione generale, alle proprie fissazioni. Nessuno è fatto come l’idea che ha in testa di sé o di un altro. Nessuno conosce nessuno, mai.

«Sono fatto così» è in stretto legame con la formula «non mi fai ridere» accompagnata dall’interiorizzazione del «dovrei farti ridere». Non c’è mai uno che fa ridere un altro, si ride sempre in due, tranne che nel ridicolo. E perché bisogna sempre ridere a tutti i costi? Perché avere sem
pre un sorriso ipocrita sul volto? Essendo l’ipocrisia legata alla supposizione di un’opposizione fra tristezza e solarità in cui non ci si capisce mai. Ridere in due vuol dire lasciarsi andare alla crisi della conoscenza, alla crisi che incrina il volere, il voler sempre sapere cosa l’altro ha in testa. Ogni sensazione è una domanda, anche se solo il silenzio le risponde.

L’opinione suppone che la gelosia sia la triste conseguenza dell’amore. Ma la gelosia è una finalità, una meta e, se bisogna amare, è per poter essere gelosi. La filosofia ha bisogno di una non-filosofia che la comprenda, ha bisogno di una comprensione non-filosofica.
 
Queste considerazioni sono state rese possibili dal guadagno di pensiero che ho ricevuto da George Bataille, Gilles Deleuze e dal grande artista valtrumplino Fabio Speltoni.


Aggiungi commento:

Vedi anche
09/05/2013 11:00

La filosofia non è un sapere umanistico Una riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella per scardinare l'unilateralit del pensiero in favore di due modi guardare alla filosofia come si legge Aristotele: comprendendo ci che pensava e ponendo problemi politici in rapporto al presente

24/04/2013 09:00

L'esercizio della stanchezza La riflessione che ci porta questa settimana il filosofo Alberto Cartella riguarda la rappresentazione come riflesso delle nostre paure: un impulso subitaneo a rispondere alle aspettative che la filosofia pu curare con la pazienza di far venire le cose a s

24/04/2012 10:00

L'università fuori dell'ordine della rappresentazione Riportiamo qui l'approfondimento curato dal fresco laureato in Filosofia Alberto Cartella, che riprende il tema dell'universit e della percezione che di essa chi l'ha vissuta e chi la vede come una cosa esterna a se stesso

01/05/2012 08:00

La malattia e il potere medico Nella disquisizione del dottore in Filosofia Alberto Cartella l'approfondimento attorno al concetto di potere medico esercitato come estensione di un potere politico, partendo dalle considerazioni dei filosofi Deluze, Canghuilem, Foucault

06/05/2014 09:00

La competizione degli amanti Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio




Altre da L'angolo del Filosofo
01/03/2016

«Fo.De.Ca»

Sempre più complicato per gruppi e musicisti che non siano cover band trovare spazi per poter esibirsi a Brescia e provincia. Ecco allora che spuntano i concerti in “forma domestica”.

06/05/2014

La competizione degli amanti

Un'acuta riflessione di Alberto Cartella attorno alla muta latente violenza che in ogni rapporto s'insinua e che tutti gli uomini celano con la menzogna del linguaggio

(3)
17/04/2014

Il troppo diventa tossico

Alberto Cartella prende in considerazione quel "troppo" che quando diventa squilibrio estremo mette in crisi ogni aspetto della nostra vita

(1)
13/03/2014

La difficoltà della leggerezza dell'emozione

Il giovane filosofo Alberto Cartella conduce una profonda riflessione sul nostro quotidiano confronto emozionale, sia esso amicizia o amore. Eppure troppo spesso cristallizzato nel 'non detto'

02/03/2014

Vita e pensiero

Una profonda riflessione del giovane filosofo Alberto Cartella sulla vita come creazione e su quel "granello di follia" che contraddistingue il cammino di ciascuno di noi

(116)
30/01/2014

Divenire e realtà

L'analisi di ci che divenire, di quell'inquietudine che nasce dall'esperienza e produce coscienza ne post del giovane filosofo Alberto Cartella, pronto a rispondere ai dubbi e alle domande dei lettori appassionati di filosofia

(103)
29/12/2013

Educazione e masochismo

Una riflessione sul contratto masochista come espressione non soltanto della necessit del consenso della vittima, ma anche del dono della persuasione, la spinta pedagogica e giuridica mediante la quale la vittima educa il proprio carnefice

26/11/2013

Il gioco dell'amore e altre sciocchezze

Una riflessione che parte dal gioco del fare l'amore per parlare della leggerezza e della distrazione come inestricabilmente legate in un vincolo di opposizione alla pesantezza della vita quotidiana e usate come strumento protettivo

29/10/2013

La crisi del processo educativo

Una digressione del filosofo Alberto Cartella sul degradarsi del processo educativo, allorch all'aspetto linguistico non sa porre accanto anche il preminente aspetto visivo, quello legato alla necessit dell'incanto, ossia l'infanzia nello sguardo

14/10/2013

Dove caso e necessità s'incontrano in un'immagine

Una riflessione del giovane filosofo saretino sulla fragilit costitutiva della nostra soggettivit e sullo sguardo come qualcosa che assorbe di pi di ci che si ha coscienza di vedere