Caduto ad Anfo, gravissime le sue condizioni

Un volo in elicottero e poi il ricovero nel reparto di Rianimazione del Civile con riserva di prognosi.
E’ finita così ieri pomeriggio la gita in motocicletta di un 33 enne di Brescia che aveva deciso  per una puntatina sulla sua cavalcatura in terra valsabbina.

Erano da poco scoccate le tre del pomeriggio e lui ha fatto tutto da solo, perdendo il controllo della motocicletta mentre percorreva la 237 del Caffaro in direzione del Trentino.
E’ stato tradito da una delle curve che girano secche a destra anticipando la rotonda di Sant’Antonio.
Una di quelle più strette, sotto la quale scendendo da Cima Ora, nel suo ultimo tratto prima di finire nell’Eridio, scorre il torrente Iperone.

La potente Ducati 1098 che stava guidando ha perso aderenza con l’anteriore, nonostante la recente asfaltatura.
Uomo e macchina sono così partiti per la tangente, invadendo l’opposta corsia di marcia.
Fortunato il motociclista che dall’altra parte in quel momento non stava scendendo nessuno, meno favorevole per lui la presenza di un muretto in pietra contro il quale è andato a sbattere.

L’uomo si è fermato dopo pochi metri, la motocicletta è scivolata ancora un po’ più in là, tornando verso il centro della strada.
Lungo la Provinciale a quell’ora particolarmente trafficata, i primi a fermarsi si sono accorti subito delle gravissime condizioni del motociclista bresciano che dopo essere rotolato sull’asfalto aveva perso conoscenza.

Sul posto sono intervenuti la “medicalizzata” da Vestone e il 118 ha inviato anche l’eliambulanza.
Il lavoro coordinato di medici, infermieri e volontari, ha dato l’esito sperato e il ferito, pur malconcio, è stato fortunatamente mantenuto in vita. Una volta stabilizzate le sue condizioni è stato caricato sul mezzo aereo e con quello ha potuto raggiungere il nosocomio cittadino.

Gravi le ripercussioni sul traffico, a quell’ora piuttosto sostenuto sulla principale delle arterie valsabbine, con code chilometriche che si sono formate in entrambi i sensi di marcia.
Per i rilievi sono intervenuti gli agenti del Consorzio di Polizia municipale della valle Sabbia e solo dopo 17 la motocicletta ha potuto essere caricata su un carro attrezzi e la strada ha potuto essere riaperta.

Quella curva non è nuova ad incidenti, anche mortali, che vedono protagonisti dei motociclisti.

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