16 Settembre 2014, 09.49
Valsabbia
Lettere

Dalla Valle alla città, pillole d'incuria

di Pietro Principe

Gentile e caro direttore, talvolta mi capita di lasciare la nostra bella valle (splendida ed entusiasmante l’adunata alpina della scorsa domenica in  riva all’Eridio) per una capatina in città...


...Che delusione! Lo stato di degrado - in cui versano le grandi e piccole cose - è “palpabile” e non fa onore alla carducciana leonessa al cospetto della frotta di turisti che percorrono i luoghi della storia e dell’arte, o più semplicemente si ritrovano qua e là spesso spaesati alla ricerca (vana) di un sorso d’acqua pubblica (qui si sostiene sia la migliore del Nord Italia) e dell’inquadratura giusta da archiviare nell’album fotografico dell’estate. 

Tralascio l’incuria che ho riscontrato nei siti storici, a cominciare dal teatro romano per salire più su lungo la collina del Cidneo fino ai piedi delle mura che cingono il Falco d’Italia: si potrebbe osservare che il Comune non ha i denari sufficienti alla bisogna. Mah!

Mi limito, allora, a richiamare l’attenzione sulla trascuratezza dei servizi minimi di cui, peraltro, non si dovrebbe neppure dover fare cenno se è vero, come pare sia vero, che la città vanta  ambizioni europee e reclama il ruolo di capitale nazionale della cultura (sic!).

Orbene mi sono imbattuto in una coppia di turisti olandesi dalle parti di piazzale Arnaldo che, avvicinatisi ad una pubblica fontanella, hanno tentato di rianimare la gola arsa dalla calura di questi giorni con un sorso della cosiddetta “acqua del sindaco”. 

Invano. Nulla da fare.
Non ne è sgorgata neppure una goccia. Ed altrettanto è capitato poco più tardi ad una seconda fontanella pubblica, in piazzale Cremona, come testimoniano le due accluse immagini.
Tutto ciò stride, a pare mio, col profluvio di zampilli che sgorgano dal fontanone di piazzale della Repubblica.

Un sorso d’acqua non si nega a nessuno, ma a Brescia pare che lo si possa ottenere solo al bar.
E allora, mi chiedo, se le fontanelle non servono più, meglio sarebbe levarle quantomeno per non smascherare l’inefficienza del servizio idrico comunale?

Altra bocciatura  - “de minimis” -  riguarda la scarsissima manutenzione della breve scalinata che da corso Palestro sale a piazza del Mercato, fiancheggiando la chiesa di Santa Maria del Lino (per inciso l’orologio del fatiscente campanile è fermo da parecchi lustri).

Valutino i suoi lettori, gentile direttore, osservando l’immagine che qui le rimetto se non sia davvero pubblica negligenza non intervenire con detersivo e ramazza (costi risibili) per rimuovere incrostazioni vecchie di decenni.

Pillole d’incuria insomma.
Che alla vigilia di Expo 2015 non sono certo un buon biglietto da visita.

Suo affezionato lettore
Pietro Principe

.in foto: Scalinata Santa Maria del Lino in Piazza Mercato; fontanella nei pressi di Piazza Arnaldo, fontanella in Piazzale Cremona.




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