04 Novembre 2014, 20.31
Barghe
Gastronomia e storia

Cinquant'anni di Buon Ricordo

di Giancarlo Marchesi

Il Buon Ricordo compie 50 anni e il Touring Club 120. Insieme hanno rispolverato una tradizione alla quale, dal 1972 e per vent'anni, fra i valsabbini aveva partecipato solo Benedetto di Barghe


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Un succulento viaggio, che dura da cinquant’anni, tra i sapori delle mille specialità della cucina italiana, quello proposto dall’Unione dei Ristoranti del Buon Ricordo.

Era il primo aprile 1964 quanto Dino Villani, pubblicitario ispirato e gastronomo appassionato, presenta al Circolo della Stampa di Milano il sodalizio e i primi dodici piatti dei soci fondatori, tra i quali spicca il Laurin di Salò.

Recensendo la nascita dell’Unione, il critico Vincenzo Buonassisi annotava sulle pagine del Corriere della Sera: «…questo è lo spirito di tutta l’iniziativa, muovere la curiosità della gente, spingerla a cercare questi locali; e qui sta anche il tornaconto di coloro che hanno aderito. Ma bisogna dar loro atto che in questo modo si serve, prima di tutto, la buona cucina; si mette in valore quella grande riserva che è la cucina delle nostre cento capitali, con le sue ricchezze troppo ancora segrete o neglette. E si crea un richiamo in più per il movimento dei forestieri».

Negli anni seguenti, si susseguono le adesioni di ristoranti all’Unione del Buon Ricordo, con relative presentazioni, a gruppi di quattro-cinque ristoranti, due volte l’anno, tanto che l’Unione si estende in nuove regioni e intensifica le azioni indirizzate anche ai turisti stranieri.

Nel novembre del 1972 aderisce al Buon Ricordo il ristorante valsabbino più rinomato dell’epoca:
da «Benedetto» di Barghe, con una portata della tradizione «Salsicce di vitello alla brace», suggellata dal piatto realizzato dagli artigiani ceramisti di Vietri sul mare.

Benedetto, all’apice del successo, propone quella specialità fino alla primavera del 1988, quanto la sostituisce con un’altra portata che affonda nel radici nella cucina del nostro territorio: «Casoncelli alla puina».
Anche questa specialità è suggellata dal piatto in ceramica, opera del laboratorio artistico Solimene.

Il ristorante di Barghe rimane legato al Buon Ricordo fino al mese di ottobre del 1992, quanto lascia il sodalizio.
Il Laurin di Salò figura, ancora oggi, tra i ristoranti aderenti: dal 1964 ha proposto tre specialità: «Pollo al curry» (1964-1983); «Trota in salsa picedo» (1983-2007); «Frittelle di cavedano» (2008-in distribuzione).

Per festeggiare i 50 anni del Buon Ricordo e i 120 del Touring Club Italiano, storico partner dell’Unione, venerdì 7 novembre, i due sodalizi hanno concordato di riprendere, per quest’anno, una consolidata iniziativa organizzando la tradizionale Cena Touring.
Una tavolata immaginaria, in decine di ristoranti del Buon Ricordo, unirà tutta Italia dal Trentino alla Sicilia.

All’evento ha aderito, nella nostra provincia, il ristorante Acquadolce di San Felice del Benaco, entrato a far parte del Buon Ricordo nella Primavera di quest’anno.
Ai commensali sarà regalato, come tradizione, un piatto dipinto a mano dagli artigiani delle Ceramiche Solimene di Vietri sul mare: riprenderà il soggetto rappresentato nel primo piatto del Buon Ricordo (che era stato distribuito agli invitati e alla stampa alla cena di presentazione dell’Unione al Circolo della Stampa di Milano nell’aprile del 1964), con 2 marchi speciali: il 50° del Buon Ricordo e quello del TCI dei 120 anni.

Ciascun chef rielaborerà un menu a piacere, che sarà evocativo della cucina di 50 anni fa (anniversario del Buon Ricordo) o, addirittura, di 120 anni fa, in omaggio alla fondazione del TCI.





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