Francesco Grimani, il rettore

Questo venerdì 21 novembre, nell’ambito del ciclo d’incontri «Gente di Vallesabbia» organizzato dall’Associazione artistica culturale Eridio in collaborazione con il Comune di Bagolino, è in programma alle 20.30 in Ponte Caffaro, presso la sala Convegni della Cassa Rurale Giudicarie Valsabbia Paganella, una serata sul tema «Francesco Grimani e la “Descrizione generale della popolazione della città e provincia di Brescia” del 1764» a cura dello storico dell’economia Giancarlo Marchesi.

Anticipiamo ai lettori di Vallesabbianews uno stralcio dell’intervento del nostro collaboratore.

La Descrizione generale della città e provincia di Brescia è una fonte quantitativa prodotta durante la seconda metà del Settecento, che nel 1766 fu presa come esempio per la realizzazione delle Anagrafi venete, il famoso censimento dell’intero territorio delle Repubblica veneziana, ripetuto fino al 1795.

Nella seconda metà del Settecento (1764) il rettore di Brescia Francesco Grimani ordinò ai reggenti (sindaci dell’epoca) di ogni comune del distretto amministrativo provinciale di collaborare con i parroci e curati del luogo alla raccolta di  varie informazioni quantitative.

Ai dati di carattere strettamente demografico, si aggiungevano aspetti più specificatamente economici tra i quali spiccavano l’attività professionale delle persone, la consistenza del patrimonio zootecnico e le strutture manifatturiere che caratterizzavano le diverse comunità.

Per raccogliere queste informazioni quantitative Grimani aveva predisposto uno specifico formulario che presentava varie voci distinte per campo d’indagine, e gli incaricati non dovevano fare altro che completare il tabulato apponendo le annotazioni in cifre.

Tutti i dati raccolti a livello comunale furono inseriti nella Descrizione generale della città e  provincia di Brescia pubblicata nel corso dello stesso anno (1764).

A distanza di alcuni mesi dalla realizzazione dell’indagine, un esemplare della Descrizione realizzato dal tipografo Giuseppe Pasini (d’origini valsabbine) fu inviato all’attenzione della magistratura veneziana dei Deputati Aggiunti, che apprezzò la praticità e l’utilità del sistema di rilevazione impiegato da Francesco Grimani e suggerì al Senato veneto l’adozione di tale modello d’indagine in tutte le province della Serenissima.

L’esperienza bresciana, grazie al razionale e omogeneo criterio di raccolta dei dati, servirà per l’approntamento delle famose Anagrafi venete.

Giancarlo Marchesi

.Il dipinto di Alessandro Longhi (1733-1813) ritrae Francesco Grimani (1702-1779)in uniforme di Provveditore generale di Dalmazia e Albania.
L’opera d’arte (olio su tela, cm 235x150)  è conservata presso la Fondazione Sorlini con sede a Carzago di Calvagese della Riviera.