03 Dicembre 2014, 11.00
Salò Valsabbia Garda
Scuola & Lavoro

Il futuro dei geometri

di Redazione

Edifici da riqualificare, attenzione al risparmio energetico, nuovi materiali, urbanistica… chi l’ha detto che con la crisi dell’edilizia debba venir meno il ruolo dei geometri? Se ne parla questo giovedì sera al Battisti di Salò


Questo giovedì 4 dicembre alle 20 nell'audiotorium del Battisti di Salò, il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Brescia propone un incontro con gli insegnanti delle scuole medie, con gli alunni e le loro famiglie, con particolare riferimento ai ragazzi delle Terze, con l'intenzione di presentare l’attività professionale del Geometra nei suoi attuali e futuri ambiti di sviluppo professionali.

Un incontro che intende valorizzare il percorso secondario superiore di "Geometra - Tecnico in Costruzioni, Ambiente e Territorio" che, oltre a confermare il settore delle Costruzioni, ha ampliato la preparazione dei futuri geometri verso le tematiche del rispetto dell'Ambiente e la tutela del Territorio.

Il geometra, insomma, è e rimarrà il tecnico intermedio in grado di fare da raccordo tra il sapere accademico e le concrete esigenze della società civile.
Un ruolo assai richiesto dal mercato del lavoro.

Il diplomato CAT-Geometra, adeguatamente formato ed aggiornato, ha infatti opportunità lavorative in diversi ambiti professionali - edilizia civile, industriale, artigianale, turistica, agricola, ecc. – con attività che sono richieste sia dalla committenza privata che dagli Istituti di Credito, dalla Pubblica Amministrazione o, come consulente tecnico, dalla Magistratura.  

«Il Collegio Geometri e Geometri Laureati della Provincia di Brescia crede fortemente nella valorizzazione dell'istruzione tecnica come fattore in grado di far crescere l'occupazione giovanile e rilanciare il Paese - afferma in una nota il direttore del Collegio Stefano Benedini -. Da tempo, infatti, promuoviamo iniziative che pongano al centro la figura dello studente e l'impegno ad accompagnarlo responsabilmente nel suo percorso ed il sostegno agli Istituti per consentire l’aggiornamento della strumentazione utile a favorire una didattica più vicina alle necessità del mondo del lavoro».

Una responsabilità che parte anche da una comunicazione corretta, esaustiva e completa dell'offerta formativa dell'Istituto Tecnico Costruzione Ambiente e Territorio (ex ITG - Istituto Tecnico per Geometri), che abilita al conseguimento del titolo di geometra e alla successiva iscrizione all'Albo professionale, previo svolgimento del praticantato e superamento dell'esame di abilitazione.

Il passaggio da ITG a CAT, voluto nel 2010 dall'allora Ministro dell'Istruzione Gelmini, non è stato sempre indolore: in sede di orientamento è infatti talvolta mancata la rassicurazione che nulla sarebbe cambiato rispetto alla capacità dell'indirizzo di fornire agli studenti competenze immediatamente spendibili nel mondo del lavoro.

«Tra gli obiettivi dell'incontro di questo giovedì sera - aggiunge Benedini -, quello del "fare chiarezza", la cui assenza è spesso indicata come la causa principale del calo delle iscrizioni».

Diminuzione degli iscritti che per altro, fino a questo momento, non ha coinvolto direttamente l'Istituto salodiano Cesare Battisti




Commenti:
ID52412 - 03/12/2014 20:21:37 - (snaf) -

cito: "Il geometra, insomma, è e rimarrà il tecnico intermedio in grado di fare da raccordo tra il sapere accademico e le concrete esigenze della società civile."E l'architetto è e rimarrà il professionista con le competenze tecniche sommate al sapere accademico, in grado di accogliere e soddisfare le concrete esigenze del singolo come quelle della società civile. Non facciamo passare l'idea che un diploma equivalga a una laurea. Che poi in italia si permettano sovrapposizioni tra le professioni è un altro discorso, ma la differenza di risultato troppo spesso è sotto gli occhi di tutti

ID52413 - 03/12/2014 20:28:30 - (ubaldo) - Caro snaf

Lei può dire ciò che più le aggrada, l'idea che il diploma equivalga alla laurea, però, non è certo scritta in questo articolo.

ID52418 - 03/12/2014 21:00:10 - (snaf) -

è vero l'articolo non parla di laurea, correggo il senso di quel che intendevo. Non trovo una bella cosa che una scuola di geometri che si fa promozione non faccia cenno al fatto che si tratti di un diploma preferenziale ed indirizzato per le laurea in architettura, per esempio, anzi è quasi più probabile che faccia leva sul fatto che il diplome basta da sè, come sentii in circostanza analoga. E' grazie a questo tipo di pensiero che il livello medio degli operatori del settore resta basso. "Le competenze immediatamente spendibili" dopo un semplice diploma non dovrebbero essere considerate solo un punto di arrivo ma anche un punto di transito e questo dovrebbe essere un messaggio che trasmettono le scuole superiori per prime, almeno quelle per le quali c'è maggior pertinenza di proseguimento degli studi a livello accademico

ID52441 - 04/12/2014 09:53:26 - (And75) -

Dopo il diploma di geometra bisogna fare 2 anni di praticantato, nel quale si impara realmente la professione, a differenza della scuola che ti da un'infarinatura generale e di base ma che di certo non ti prepara ad affrontare la professione. Inoltre, durante la propria attività professionale si è obbligati a frequentare dei corsi di aggiornamento per raggiungere i crediti formativi necessari a mantenere la propria iscrizione all'albo... Credo che a scuola bisognerebbe fare più stage formativi e meno teoria e forse il livello di preparazione di base sarebbe migliore...

ID52448 - 04/12/2014 11:14:48 - (snaf) -

Certo, ma non sono cose esclusive dei geometri, Mi risulta che anche gli architetti facciano stage obbligatorio durante l'università, pratica, esame di stato, formazione permanente coi crediti e tutto il resto. Ma succede anche ai commercialisti, agli avvocati, ai geologi etc. Ormai nessuna professione si fa col pezzo di carta e basta. La teoria a scuola a volte è proprio quella carente. Con la sola pratica non si diventa professionisti di livello, ma solo buoni tecnici.

ID52451 - 04/12/2014 11:36:35 - (steANO) -

tanto in itaGlia la casa non la costruisce piu nessuno, il mercato sara` fermo fino a quando i prezzi non scenderanno a livelli ridicoli...ci sono paesi in Vellesabbia dove si contano le nuove costruzioni negli ultimi 2 anni sulle dita di mezza mano......forse gli appalti pubblici salvano un po il mercatoma le ditte di costruzioni piccole stanno nella CACCA e geomet, ingegneri ed architetti ANCHE. la discussione sui differenti livelli di professionalita` tra il vecchio Geom. e i laureati si fermano al muro del " tanto non c mercato (OGGI) ne per gliuni ne per gli altri" .....

ID52452 - 04/12/2014 11:45:32 - (snaf) -

per fortuna che le case nuove si contano sul dito di una mano. Per carità che non ci sia trippa per gatti è vero e lo si vede anche da quello. Ma ci sono in giro tante case vecchie di famiglia e rurali che sarebbe meglio ristrutturare piuttosto che cementare ancora. Spazio ne avremo anche d'avanzo, ma già abbiamo un panorama abbruttito delle fabbriche, non peggioriamolo con nuovi casermoni.

ID52466 - 04/12/2014 14:50:48 - (And75) -

il problema è che non ci sono i soldi nemmeno per ristrutturare quelle vecchie... poi con le mille tasse che hanno messo sulla casa a nessuno viene in mente di metterci soldi o fare un investimento... Chi ha degli appartamenti affittati non è più sicuro nemmeno di prendere l'affitto... Le banche non danno più i mutui (dopo anni di elargizioni al 120% del valore dell'immobile senza un minimo di controllo)... Se non riparte l'edilizia, cari miei, dalla crisi non si esce più... Consiglio a chi ha intenzione di frequentare l'istituto per geometri di cambiare indirizzo... Tipo informatica o qualcosa che ha a che fare col turismo, imparare bene l'inglese, prendere un aereo e lavorare all'estero..

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