Muore quattro mesi dopo l'incidente

L'incidente è avvenuto mentre con l’Ape stava rientrando verso casa, dopo aver scaricato del materiale all’isola ecologica di Ponte Caffaro.
Dopo il ricovero all’ospedale, Armando che aveva 74 anni ed abitava a Ponte Caffaro, era stato trasferito a Gardone Riviera per un periodo di recupero.
Sembrava potesse farcela. Il suo debole cuore, invece, non ha retto all’ultima complicazione.

A piangerlo tanti amici e i parenti, che ieri pomeriggio in San Giuseppe hanno partecipato alle esequie stringendosi attorno alla moglie Elvira ed ai figli Loretta e Guido, per accompagnarlo nel suo ultimo viaggio.

L’incidente che è stato la causa della sua morte, è avvenuto nel primo pomeriggio dello scorso 6 settembre fra le vie che tagliano come una griglia il Pian d’Oneda.
Forse abbagliato dal sole, Armando è sbucato all’improvviso col suo Ape 50 da via Palo, una laterale di Via di Mezzo, senza accorgersi che proprio in quel momento stava passando un furgone Renault con un 47enne alla guida, anche lui di Ponte Caffaro, e gli è finito nella fiancata destra.

I due si erano visti poco prima all’isola ecologica, avevano lasciato lì i rispettivi carichi e per rientrare alle proprie abitazioni avevano scelto vie diverse.
Un tragico destino ha disposto che si dovessero nuovamente incontrarsi a quell’incrocio.

I primi ad accorrere si sono subito accorti delle gravi condizioni del pensionato che, già provato da altri problemi di salute, era stato sballonzolato all’interno dell’abitacolo del tre ruote ed aveva perso molto sangue.
Dopo essere stato soccorso dagli equipaggi della Medicalizzata di Vestone e dei volontari di Ponte Caffaro, Armando Stagnoli era stato portato a Brescia con l’eliambulanza.

La voglia di vivere e di superare i gravi traumi subiti l’ha sostenuto per più di quattro mesi.
Fino ai giorni scorsi, che hanno segnato il tragico epilogo.

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