«Discriminato» anche per l'Appello

“Carissimo Comandante, ho riflettuto circa la Sua richiesta di rivedere l’indennità di posizione: penso che sarà dirimente la sua capacità di risolvere al meglio la vicenda dell’agente …., vicenda che richiede fermezza, prudenza e ragionevolezza insieme”.
Così, via mail, il sindaco di Gavardo Emanuele Vezzola, “suggeriva” a Marco Sartori, allora comandante della Locale del centro valsabbino, come ottenere ciò che a parer suo gli spettava di diritto.

Quando poi al Comandante dei vigili si è affiancato anche il segretario comunale, disponendo un periodo di sospensione per l’agente indagato, ad entrambi è arrivata un’altra mail, nella quale il Sindaco esprimeva “amarezza per le modalità e i tempi con i quali tale vicenda è stata condotta…. con approccio legalistico formale… che non ha tenuto in nessun conto i principi di efficacia ed efficienza che devono guidare l’azione amministrativa”.

Il tappo però è saltato del tutto quando Sartori, invece che rifarsi ai più miti consigli, ha addirittura collaborato con la Corte dei Conti nell’accusa al sindaco e agli altri amministratori di danno erariale, per gli 87mila euro e rotti erogati per affidare l’incarico di Comandante dei vigili a Roberto Cittadini (anche lui poi indagato per abuso per omissioni d’atti d’ufficio).

E che fa a quel punto il sindaco?
Affida l'incarico ad un altro comandante, motivando il provvedimento con una “normale rotazione del personale che svolge funzioni dirigenziali in un ruolo, quello del Comandante della polizia locale, esposto più di altri a rischi di corruzione”.
Un paradosso, che è una “motivazione pretestuosa” secondo il tribunale, che ha mantenuto la stessa posizione anche rigettando l’appello.
Per la cronaca anche il segretario Paolo Bertazzoli è stato sostituito.

Anche i giudici sarebbero convinti, insomma, che a generare il contrasto fra il Comandante dei vigili e l’Amministratore sia stata la collaborazione di Sartori nell’indagine a carico di un collega che eseguiva degli “aggiustamenti” informatici per evitare multe agli amici e agli amministratori stessi.

Collaborazione che è proseguita quando si è trattato di indagare su un danno erariale  che ammonterebbe a 87.992 euro, derivanti dall’aver affidato “ad un soggetto esterno all’amministrazione comunale (il Comandante Roberto Cittadini), già beneficiario di pensione di anzianità e prossimo al compimento del 67 anni, nella totale assenza delle legittimanti condizioni previste per legge”.
Il giudice del lavoro, già nel suo primo pronunciamento, aveva invitato a spiegare almeno “perché a Sartori non fosse stata riconosciuta l’indennità di carica che gli spettava”.

Come proseguirà la vicenda?
Il doppio stop è arrivato dal Tribunale del Lavoro di Brescia, potrebbe riservare ulteriori sorprese.

In carico al Sartori, perchè il Comune di Gavardo potrebbe appellarsi in sede di Cassazione e poi proseguire a far valere le proprie ragioni presso la Corte europea dei Diritti dell’uomo.

Ma anche a danno degli amministratori, perché della vicenda potrebbe occuparsene anche la procura di Brescia e le conseguenze potrebbero andare ben oltre la richiesta della Corte dei Conti di rifondere il danno erariale.

.in foto: il Comandante Marco Sartori armeggia con l'autovelox

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