Mi chiedevo in questi giorni come si potesse rispondere a quella nervosa affermazione del senso comune che, preannunciata da uno stringere a pugno le dita di entrambe le mani a mo’ di mungitura aerea, così recita: “Ma in pratica?”
Sarà , ma tra teoria e pratica preferisco la seconda. Comunque nessuna delle due può esistere senza l'altra in quanto la teoria senza la pratica è solo aria al vento e la pratica senza teoria è solo un menare le mani a casaccio.
L'agire presuppone un mondo in cui si agisce. Chi vuole la pratica in realtà ciò che sta chiedendo è la teoria. Non c'è esperienza e memoria di un mondo altrimenti. Sai fare quella cosa lì? Questa la domanda di partenza del pratico. Ecco che interviene e il "fare", che significa produrre, e la "cosa", che significa il mondo, supportate dal sapere, che significa la conoscenza appunto del mondo che si vuol produrre, nessun fare è altrimenti "possibile". A questo punto più uno è pratico e più ha la teoria di quel che vuol fare. Perché il cercatore del pratico allora è sempre più inconsapevole di tutto questo? Perché è sempre più alla ricerca del risultato immediato? Cosa è il risultato? Scriverò di questo poi...
Il risultato, per esistere, ha bisogno di un incominciamento. È chiaro che senza un incominciamento nessun risultato. Da cosa deriva allora una cosa? Dal farla. E da cosa deriva il farla? Dal saperlo fare. Ma qualcuno "ha preferito" invertire questo processo, Marx in definitiva il capostipite, e ha ribaltato così. Da cosa deriva il saperlo fare? Dal fare. Dimmi dove lavori e ti saprò dire chi sei. È il mondo che "determina" il sapere e non viceversa. Da qui l'istanza di un risultato immediato e non mediato: fammi vedere quello che sai fare. Vi invito appunto a riflettere, in sede filosofica, cosa significhi appunto "determinare" perché questo è il nodo da sciogliere. Cartesio appunto dice " penso dunque sono" e Marx inverte dicendo " sono in un mondo in costruzione che mi fa pensare".
fare è sapere. (non conosco l'autore)..ma COSA intende la gente per "pratico" ? sopratutto per quanto riguarda "l'umano"?
Cosa è il capitalismo? È la forza che dispone di mezzi che coordina (in funzione del (per raggiungere il risultato appunto) suo di scopo, l'incremento del profitto privato, questa la struttura specifica del capitalismo. Al capitalista che produce ( ma questo esempio paradigmatico utilizzatelo per ogni tipo di forza che richiede sul "mercato", nel mondo, il mezzo) serve un mondo con una scarsità media di disponibilità di prodotti. Il mondo non deve disporre di una risorsa illimitata di un prodotto, perché al capitalista non conviene metterlo quindi in produzione, pensate all'aria che nessun capitalista ancora vende, e nemmeno assolutamente indisponibile, perché sarebbe infinita la ricerca e lo sviluppo di tale prodotto e quindi non conveniente il produrlo.
Per il capitalista il pratico è il mezzo. Il capitalista vorrebbe il mezzo che sa, ma allo stesso tempo questo incremento del sapere lo limita, lo vince. Il mezzo vince il fine. Il mezzo non ha lo stesso fine del fine. Qui a combattersi sono due differenti fini. Lo sviluppo del conflitto lo lascio a voi, comunque risulta che se per il capitalista in cerca del pratico il fine è l'incremento del profitto, per il pratico in cerca del suo di fine, che è appunto la produzione e non il profitto, conviene un diverso risultato. Tra il pratico ( che lo si vorrebbe tale) e il teorico o capitalista che limita, si instaura un conflitto.
Si cela nel capitalista la paura di avere di fronte un vero teorico come lui e questo lo terrorizza. Un martello in sé che paura può fare ad un martellatore? Diverso è un martello in mano a qualcun altro.
Se il capitalista deve limitare la produzione e lo deve fare in funzione della scarsità media che vuole raggiungere per il raggiungimento del suo di scopo, il mezzo vuole produrre indefinitamente. Due scopi diversi. Due fini in conflitto che dimostrano da un lato il bisogno indefinito di teoria, quello del mezzo sulla produzione, e dall'altro il controllo e la sua limitazione. È dietro tutto ciò che si nasconde la ricerca anche inconsapevole del pratico da parte del teorico.
Se il capitalismo... Perché per il capitalista la cosa è un tantino differente, anche il capitalista è in conflitto con il capitalismo, ma non vorrei andare troppo in profondità, che ne dite? :-)
Quando specifico che il capitalismo limita il produttivismo e la tecnica, non dico che il capitalista vuole limitare la propria produzione, ma indico quella contraddizione che limita "il servo" che gli dà forza per il suo di scopo, l'incremento del profitto. Anche il capitalista è cosciente che la potenza del "servo" (la tecnica) è la sua potenza che gli consente il suo di scopo, vincendo la concorrenza, ma sa anche che un illimitato e illuminato consenso per la tecnica riduce il suo di scopo, l'essenza dell'azione capitalistica, perché l'azione non è più la produzione per il denaro, ma il denaro per la produzione (questo è il vero senso della crisi del nostro tempo e la forma principale della crisi del Capitalismo).
I filosofi hanno sempre interpretato gli eventi nel mondo, è ora che comincino a trasformarlo. Ora, questa indicazione risponde a quanto Leretico dice del pratico: l'uomo vero, che per Marx comunque resta il filosofo, deve agire, deve essere pratico secondo una logica trasformazione della materia storica che si fonda sull'evidenza della produzione. È in questa materia storica che il pratico trova la sua forza principiale. Si tratta di capire che sul fondamento del significato esiste ogni determinazione, anche questa di Marx, che vorrebbe anticipare ciò che necessariamente l'anticipa.
Marx dice chiaramente che la storia non altro che la successione delle singole generazioni, ciascuna che sfrutta materiali, capitali, forze produttive che le sono stati trasmesse da tutte le precedenti generazioni , l'attivita' che ha ereditato. Crede davvero che la storia sia solo questo? O la storia porta con s diritti umani e cambiamenti per la dignita' dell'uomo...? L'uomo solo pratica o un essere pensante ? Ci stata donata la vita per pura pratica o perch siamo animali pensatori ? Siamo tutti animali pratici o animali con anima che colgono nell'evolversi della storia anche i sentimenti? Abbiamo abolito la schiavitu' solo per pratica?
Non ci resta che andare a Rimini Il conte zio, anonimo e malefico di mazoniana memoria, ben si presta a rappreesntare la realtà odierna, in questa interpretazione che ne dà il nostrro Leretico
Davigo e la fidanzata del prete Piercamillo Davigo, ma soprattutto una giustizia ritenuta giusta solo perchè segue pedissequamente delle procedure, nel mirino oggi de Leretico
Verità e giustizia Senza verità non può esserci giustizia. Già, la verità, ma quale?
Da Regeni agli antichi Greci e ritorno
La condizione del fachiro e i cercatori di merda E' utilissimo per concimare, lo sterco. Bisogna però vedere cosa si intende far crescere. Gustosissimo (si fa per dire) questo "Eppur di muove" del nostro Leretico
La democrazia dell'espulsione Si definisce paradossale quella proposizione che sembra contraddittoria, perché contro il senso comune, ma si rivela infine sorprendentemente vera
Il coro di Puegnago del Garda ha vinto il secondo premio al Concorso Corale Nazionale
Questo mercoledì, 17 aprile, al Cinema di Vestone la commedia amara del regisa finlandese, chiusura di una quadrilogia iniziata nel lontano 1986
Inaugurata alla presenza delle autorità la mostra “L’età del Legno. 4000 anni fa al Lucone” presso il Museo archeologico della Valle Sabbia
Annalisa Durante, la torcia che diffonde luce dovunque sia raccontata la sua storia
La sezione valsabbina dei Testimoni di Geova è impegnata in un'importante campagna mediatica per combattere un fenomeno che coinvolge ormai circa 300 milioni di persone nel mondo
L'associazione culturale salodiana “Il Salòttino” inaugura la nuova stagione di mostre questo sabato, 13 aprile, alle 18 con un vernissage
Passa alla fase di “verifica sul campo” il comune valsabbino, che aveva avviato il percorso per ricevere il prestigioso riconoscimento nel 2024
Questo sabato, 13 aprile, l'Amministrazione comunale e l'Ateneo di Salò ricordano la strage di Piazza Loggia in occasione del 50° anniversario
Sarà inaugurata sabato presso il Museo Archeologico di Gavardo un’importante mostra sui ritrovamenti del sito palafitticolo del Lucone, fra i quali la porta in legno più antica d’Italia
Il direttore del Mavs Marco Baioni spiega il percorso che compiono i reperti, in particolari quelli in legno e in fibre vegetali, particolarmente deperibili, dal ritrovamento alla loro conservazione
ID56231 - 10/03/2015 08:17:10 - (sonia.c) - come per le gambe..
se non si sa di possedere uno stumento come il cervello ..ma forse il problema è proprio questo! "l'homo praticus" "crede" di usare meglio questo strumento perchè,ha bisogno di "vedere" risultati che calmino il suo senso di angosciante impotenza o di precarietà.come il forcaiolo che trova nella rassicurante corda la "soluzione finale" che,come molte azioni finali,risulta spesso negativamente ,se non proprio tragicamente ,immodificabile.non conoscendo ,appunto,prima,il suo "limite razionale". grande Leretico.chapeau.