A Villanuova la Lega si fa in tre

È arrivato il nuovo capitolo del «romanzo» iniziato nel consiglio comunale di Villanuova nell’autunno del 2006. Riassunto, suona in questi termini: la maggioranza, composta dai soli Popolari-Democratici-Indipendenti, acquista ufficialmente un nuovo membro, Alessio Bussi; nel contempo le fratture fra i leghisti si fanno insanabili, così il gruppo si divide in Lega nord e Lega lombarda padana.
Per aggiungere qualche dettaglio, bisogna partire dalle dichiarazioni rilasciate da Bussi durante l’ultima consiglio, con una breve premessa: il nono consigliere della maggioranza (sui 17 totali del consiglio, quindi essenziale) è politicamente figlio della Lega, che lo ha rinnegato. Ma ha trovato ad adottarlo una nuova famiglia, composta da Margherita e indipendenti, da mesi priva dei riottosi Ds (chissà cosa ne pensa il Pd?).

Ecco alcune parole di Bussi: «Sono stato eletto nella lista della Lega nord, spinto dalla convinzione della giustezza dei valori di questo partito, nei quali ancora mi riconosco. Purtroppo sono stato deluso da alcuni miei ex colleghi, che prima, non condividendo io la linea di opposizione, mi hanno emarginato, e in seguito mi hanno espulso dal partito. Come indipendente, ho valutato positivamente il percorso di questa amministrazione. Per questo ritengo di poter meglio portare il mio contributo e i miei ideali, che non rinnego, stando nel gruppo di maggioranza».

Per una famiglia che si allarga ce n’è invece una che si frammenta: troppo tesi i rapporti fra i leghisti, come emerso dal dibattito sulla riconversione dell’ex Grignasco. Ecco allora che i due gemelli, entrambi col fazzoletto verde nel taschino ma con giacche dallo stile differente, si separano: Giovanni Mantovani e Giacomo Bonori rimangono con la Lega, Paolo Facchinetti e Fabio Vivenzi si trasferiscono nella Lega lombarda padana.
Considerato lo svilupparsi della trama, era prevedibile che il finale della storia fosse lontano. Ciò a cui si sta assistendo appare come un ulteriore infittirsi dell’intreccio, tanto che i cittadini, pur frazionati nelle differenti interpretazioni, sembrano uniti nella convinzione che per conoscere la conclusione si debba attendere la campagna elettorale per le comunali del 2009. La maggioranza ovviamente lo spera, le opposizioni (ora triplicate) probabilmente no.

L.COR da Bresciaoggi

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