Progetti futuri nel nome di Napoleone

Progetti di studio e di utilizzo, una mostra e un convegno internazionale per il 2009 e la continuazione dell’opera di recupero. Sono questi i progetti in cantiere per la Rocca d’Anfo, nata come rocca viscontea e poi passata sotto il dominio veneto, ma progettata e costruita come la vediamo ora durante l’epoca napoleonica.
È una delle tre fortezze napoleoniche presenti in tutta Europa: ne esistono un’altra in Francia e una in Germania, ma la peculiarità di quella valsabbina è di essere costituita di vari fabbricati posti lungo il versante di una montagna a picco su un lago. È sempre stata oggetto d’interesse e di studio da parte dei francesi, a cominciare dagli architetti Philippe Prost e Catherine Seyler che già nel 1989 curarono una mostra sulla Rocca d’Anfo a Brescia, con un bellissimo plastico posto sotto il porticato della Loggia.
Nel 2009 saranno vent’anni da quell’evento e in Valle Sabbia si stanno programmando delle iniziative per valorizzare questo monumento per lunghi anni lasciato al degrado e di cui solo di recente è iniziata un’opera di recupero e di impiego turistico.
Una delegazione bresciana ha ricambiato la visita dei due architetti francesi di un mese e mezzo fa per instaurare nuovi rapporti con istituzioni e musei che si occupano dell’epoca napoleonica. Della delegazione facevano parte il Presidente della Comunità Montana Ermano Pasini, l’assessore Michele Brugnoni, l’assessore provinciale alla cultura Riccardo Minini, il presidente dell’Agenzia del territorio Gian Zeno Marca, il vicesindaco di Anfo Gianfranco Seccamani. A loro si sono uniti Marino Crescini della “Consulta per la Rocca d’Anfo” e Sergio Rizzardi del “Gruppo Sentieri attrezzati” di Idro, da anni impegnati nell’opera di recupero.
A fare da guida nella capitale francese è stato il dottor Matteo Stagnoli, originario di Ponte Caffaro, che lavora da alcuni anni al centro Pompidou, e che terrà anche in futuro i contatti tra la Francia e la Valsabbia, in collaborazione con un altro italiano a Parigi, il dottor Paolo Spizi.

«Con gli architetti Prost e Seyler – ci spiega l’assessore Michele Brugnoni - stiamo programmando una mostra, da tenersi in contemporanea a Brescia e ad Anfo, con plastici della Rocca e documenti originari della progettazione e della costruzione, ora custoditi nel museo Les Invalides di Parigi. È un primo passo per avere una copia di questa documentazione che potrà servire per una permanente presso la Rocca».
Nel tour parigino la delegazione ha incontrato Max Polonovski sovrintendente capo del Museo Plans-reliefs e Peter Hicsk curatore della Fondazione Napoleone con i quali si vorrebbe organizzare, contestualmente alla mostra, un importante convegno internazionale sulle fortezze napoleoniche, in collaborazione con quella francese e tedesca, in funzione soprattutto degli utilizzi futuri della Rocca.

«Le altre due fortezze napoleoniche di Francia e Germania – precisa l’assessore Brugnoni – sono già attrezzate per una fruizione turistica. Quella francese, ad esempio, viene utilizzata tra l’altro per dei giochi televisivi tipo “Giochi senza frontiere” e altri eventi. Sarebbe interessante riuscire a costruire un circuito internazionale delle fortezze napoleoniche che, stando ai dati forniti dai francesi, attirerebbe l’interesse di circa 3 milioni di turisti all’anno».
Nel frattempo sono si sta progettando il restauro di alcuni fabbricati, anche in vista di questi futuri appuntamenti, sotto la supervisione della Sovrintendenza di Brescia. È stato incaricato l’architetto Gentile che sarà affiancato dal collega Flavio Cassarino che redigerà il progetto di recupero.

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