Napoleone a Odolo

Una poesia che non solo narra di un avvenimento accaduto a maggio, ma anzi, addirittura lo adotta come titolo.

Stiamo parlando dell'incipit dei due monosillabi consecutivi più incisivi del Manzoni, «Ei fu», dedicati alla morte del generale Napoleone Bonaparte, prima generale della Francia Rivoluzionaria e più tardi Imperatore.
Fu anche presidente della Repubblica Italiana.

Titolo dell'ode, appunto, "cinque maggio", data in cui morì l'ambizioso comandante, esiliato sull'isola di Sant'Elena.
Qual è il legame tra il valoroso condottiero e la nostra Valle?

Ebbene sì, ce n'è uno, e per giunta, si tratta di un filo piuttosto diretto.
Nell'anno 1796 Napoleone Bonaparte arrivò in Valle Sabbia, non certo per una buona causa: l'occupazione francese.
Precisamente si recò ad Odolo, dove pernottò all'antica osteria Ca' de Odol.
Naturalmente fece il suo ingresso in grande stile, scortato da ben 400 dragoni di cavalleria.

Odolo in effetti presenta diverse evidenze storiche delle dominazioni subite, a partire dagli Etruschi, la cui presenza è testimoniata dalla pietra Basis Magna Oduli per il culto di Giove e da alcune tombe ritrovate lungo la strada del Bosco.
Dopo il medioevo, di cui non abbiamo molti documenti, nel XIV secolo, Odolo dipendeva dalla giurisdizione di Bione, Pieve della zona.

Più tardi, dopo il dominio sotto Milano, il comune valsabbino passa sotto la dominazione francese con Napoleone per poi essere governato sotto la Restaurazione dall'Impero Austroungarico.

La storia ci è più vicina di quanto pensassimo.