Il sindaco uscente tenta si succedere a se stesso

In circostanze come queste la differenza tra una tornata e l’altra può anche variare. Cinque anni fa l’azione sorpasso si era verificata tra Mauro Ferretti e lo stesso Vigilio Giovanelli. Ora la disponibilità di Giusy Tonini di lasciare al suo PD di esprimersi secondo coscienza qualche dubbio (o apprensione) la sta creando. Giovedì prossimo, comunque, nel corso del gran finale i due candidati sindaci si giocheranno il tutto per tutto in occasione di due comizi separati: Giovanelli all’auditorium comunale e Turinelli nella sala convegni della scuola media.

Il cavaliere sa che il paese capoluogo, rispetto ad altre volte, non lo ha sostenuto ma sa altrettanto bene che le potenzialità circa un possibile recupero sussistono e se le va a cercare.

“Siamo cresciuti sia a Lodrone che a Darzo – dichiara Gioavanelli –, mentre Storo non ha risposto come immaginavo. Mi dispiace che la gente non abbia tenuto in considerazione il lavoro realizzato nel corso di quest’ultimi cinque anni . Con altri colleghi si è lavorato molto e su più fronti e questo parte degli elettori non lo hanno tenuto in considerazione”.

Poi nel corso di questa tornata (al di là del fedelissimo Claudio Cortella con 106 voti e Adriano Malcotti con 138) gli altri sono andati meno bene tanto che sono questi i riscontri che poi mancano alla conta.

“A Storo paese tutto è ancora possibile”, vanno dicendo i suoi che in questi giorni gli sono vicini. “Il sindaco è provato e amareggiato ma solo lui è in grado di intraprendere tra la sua gente una eventuale inversione a U” aggiungono tra Crescere Insieme e Fare, i due raggruppamenti che fanno riferimento al sindaco uscente.

Mario Tonina, giudicariese e consigliere provinciale ma doppiamente legato a Giovanelli averte: “Mi pare che stavolta al primo turno abbiano prevalso dinamiche e questioni di paese. In circostanze come queste, se il risultato sarà confermato, bisogna sempre e comunque rispettare il responso della gente”.

Alla soglia della sua “settima legislatura” (una da consigliere, l’altra all’opposizione del cugino – sindaco Olimpio Scaglia e altre quattro tra assessore, vice e sindaco) il referente del mondo contadino è pur sempre in grado di rimontare e magari bissare pure il sorpasso.

Ancora il sindaco uscente: “La mia gente non mi ha sostenuto come immaginavo. Mi riferisco a Storo paese dove i consensi non tornano affatto” avvertiva sempre ieri l’altro mercoledì ai microfoni di Luca Bindi davanti alla telecamere di Rai 3”.

“Tanti alla vigilia del voto (cittadini salottieri soprattutto) si dichiaravano dalla parte di Giovanelli per poi invece approdare dall’altra parte”, vanno ancora ripetendo i fedelissimi del cavaliere.

Per gli amanti delle statistiche, già nel 2010 i candidati sindaci e relative coalizioni erano quattro: Settimo Scaglia con 591 voti, pari al 19,83 per cento, Salvatore Moneghini 619 voti che equivaleva al 20,76 per cento, Vigilio Giovanelli 854 voti che risultava il 28,65 per cento e Mauro Ferretti che capitanava il gruppo con 917 voti pari al 30,76 per cento.
Due settimane dopo il sede di ballottaggio (30 maggio 2010) nel corso della sfida a due Vigilio Giovanelli (graziato dal PD) rimontava tanto da ottenere 1423 voti (52,86 per cento) rispetto a Mauro Ferretti che si fermava a 1269 voti pari, al 47,14 per cento.

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