Acl, «un errore la chiusura indiscriminata»

�Un danno per i cacciatori onesti e meno abbienti�.
Cos� l’Associazione Cacciatori Lombardi, in una nota, prende posizione in merito alla chiusura dei roccoli in provincia di Brescia decisa dall’Assessorato alla caccia. �Non vogliamo entrare nel merito della decisione - spiega il presidente regionale Acl Eugenio Casella ma valutarne le conseguenze. Ad essere duramente penalizzati sono i cacciatori che praticano l’appostamento fisso, che si vedono privati nell’approvvigionamento dei cosiddetti presicci�.
�L’effetto � piuttosto evidente - sostiene Fortunato Busana, coordinatore regionale Ucl -: i cacciatori pi� abbienti si possono rivolgere agli allevatori e alle uccellerie specializzate a prezzi non a tutti accessibili. Ci domandiamo - continua Busana - come un pensionato possa permettersi il lusso di certe cifre che in alcuni casi sono da capogiro�.

�Per colpa di pochi scorretti ancora una volta a subire sono i cacciatori onesti e incolpevoli. A nostro avviso servono precise norme comportamentali nelle catture, sottoscritte dagli operatori dei roccoli. Ci� non giustifica, comunque, che una violazione circoscritta possa comportare la chiusura dell’attivit� nei roccoli di tutta la Provincia�.
Casella torna anche sulla sentenza del Tar relativa alle deroghe. �Premesso che le specie cacciabili in deroga sono previste dalla Ue, riteniamo di censurare l’operato della Regione per non aver legiferato, a quanto pare, adeguatamente in materia.
Per quanto riguarda le cos� dette �piccole quantit� prelevabili rammentiamo che il dispositivo prevede una quota variabile tra l’1% e il 5% della mortalit�. Inoltre i danni causati all’agricoltura da specie come gli storni sono noti a tutti�.

dal Giornale di Brescia

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