La cattolicissima Irlanda dice sì ai matrimoni gay. Un Paese dove solo vent'anni fa esisteva il reato di omosessualità. E' possibile un parallelo fra l'Irlanda e la Valle Sabbia?
la libertà è un carattere della parte, la parte si muove il tutto è immutabile.
Secondo le nuove filosofie no, secondo le nuove filosofie (il nuovo pensiero che è pensiero analitico) esiste solo la parte e la parte non ha bisogno che di sé per esistere e non è necessariamente parte del tutto (il contesto è qualche cosa di immaginario e concettuale, non esiste non è reale, non appartenendo all'esperienza). Questo è il principio di ogni maggioranza e questo è il principio di ogni volontà che si oppone e contrappone la propria "scienza" alla "scienza" dell'altro. Contrapporre la scienza significa far guerra per esistere e resistere. Siamo liberi, ma appunto siamo liberi di morire e di esser nulla e questo è il lato drammatico del senso di "libertà". Ogni autorità tramonta, tramonta anche quella filosofica, infatti tramonta la verità è tramontano le ideologie apparenze di quella verità che è stata costruita sul fondamento dell'immutabile.
ecco, la libertà è negazione di ogni principio, perché il principio é necessità o ciò che appare con autorità, è la causa di ogni effetto, é in questo la sua giustizia, l'apparire con autorità della verità della parte, ma la libertà per essere e vivere spezza ogni legame della parte con il tutto, anche quello di causalità.
certo che la tradizione ha moltissimi argomenti a suffragio della negazione della "novità" che si presenta come invadente il suo campo. Certo che i matrimoni gay sono innaturali e sono per molta parte, anzi per l'intera tradizione un peccato contro la famiglia naturale, ma appunto la libertà esige che questa tradizione tramonti, come ogni autorità sulla "novità"... Questo non significa che le cose "per forza" debbano cambiare, le cose "per forza" possono anche restare, ma questo significa che è appunto la "forza" e non più la "verità" il senso del loro confrontarsi e scontrarsi, perchè sono appunto esse ad esser libere...
tutto quanto ho scritto sopra corrisponde, dal lato della verità, a quanto cercavi di imporre a quella relazione, ogni guaritore in questo è la tradizione che vuole imporre alla libertà la sua necessità. Ogni ingiustizia che la tradizione mostra della novità nei suoi confronti è la "forza" che spezza il legame, ché in quella non v'è vero legame tra il mondo e il pensiero. La vera relazione è inviolabile che nessuna forza può spezzare. La forza che spezza un legame spezza ciò che in principio, come originariamente pensato, non è un vero legame. Tutto ciò che può essere spezzato perché non spezzarlo? Riconosco una profonda ingiustizia in questo, che è l'ingiustizia dell'essere quello che non si è, ma questa ingiustizia non può essere riparata da un'ingiustizia che la equivalga, cioè sempre, da parte della volontà di verità, di essere quello
che non si è.
è l'anima della distruzione.
per nè è naturale godere con il clitoride..questa è consideata una cosa NON naturale dai fanatici sessuofobi. ergo?(anche dai talebani) pure le altre pratiche sessuali per intenderci..(e non specifico di certo)..tè quando giri sottobraccio a tua moglie,ti insultano? temi di essere picchiato?
ci sono vedovi/e con figli che non si sono più risposati..non sono lo stesso una famiglia? cosa definisce una "famiglia"?
in certi paesi,ancora oggi,non viene considerata "naturale"..
Come se fosse antani...
ora se intorno al concetto di famiglia i termini che si uniscono in relazione lo fanno per produrre o generare, questo è della natura, perché ciò che conviene naturalmente al concetto di famiglia è la relazione di quei termini.
ora se intorno al concetto di famiglia i termini che si uniscono in relazione lo fanno indipendentemente dal produrre o generare, questo non è della natura, perché ciò non conviene naturalmente al concetto di famiglia con la relazione di quei termini, ma conviene socialmente o filosofica,ente o Gaiamente o geneticamente o simpaticamente o tutto ciò che non è natura perché natura significa generazione...
è solo una questione di registrazione su un faldone cartaceo che si chiama registro, il resto sono dettagli.
Ma questa negazione della natura che può essere tutto ciò che non è natura, minaccia appunto il senso che la tradizione ha dato della natura, e sua potenza. Infatti fra non molto queste copie che di fatto diventano di famiglia, vorranno generare e la generazione avverrà per tecnica e contro natura. Che la tecnica sfidi a questo punto la tradizione è qualcosa che ancora risulta inascoltato dalla volontà ideologica e rifiutato come qualcosa di profano, da quella della tradizione e suo pensiero. La "novità" conduce la tradizione al suo tramonto e al tramonto della sua potenza...
non crediamo che le resistenze a certi concetti siano solo questione di carte bollate, in gioco c'è molto di più, in gioco c'è il senso che noi diamo alle cose e questo senso conduce e riduce l'umanità intera a certe strutture di pensiero...
non perché sa essere cattiva, ma perché in gioco sta la sua sopravvivenza e quella appunto del patto con Dio. Se alla chiesa si domandasse, ma perché sei contraria a qualcosa di evidentemente innocuo nei tuoi confronti e nei confronti del tuo magistero, in fondo il matrimonio fra omosessuali non dovrebbe minacciarti, essa non saprebbe rispondere sinceramente perché sinceramente è in gioco la sua sopravvivenza in quanto non si tratta solo di carta bollata. Dio crea il mondo e tutte le sue creature per amore, il mondo e le creature sono un prodotto dell'amore di Dio per esse. L'uomo è vero che può disporne, il dominio sulle cose, ma è una disposizione che non può contraddire l'origine della creazione. Se questa disposizione violasse l'origine della creazione l'uomo sarebbe Dio.
sa essere cattiva nei confronti della libertà e buona con la necessità di mantenere la relazione o vincolo tra uomo e natura, perché è questo vincolo che giustifica un Dio come suo creatore. Questo sapere è necessario appunto al mantenimento del potere... Ma nessuno, tranne qualche timido suono, sa proporsi con significato? Dai Mirella, poniti nel contraddittorio... O tu Leretico o Dolcestilnovo o Ubaldo.. Questi sono i veri argomenti.
L'Irlanda dice sì ai matrimoni gay, ma continua a dire no all'aborto. Per cui non me la sento proprio di pensare che siano più emancipati di noi. Anzi, al proposito ricordo le considerazioni di Pasolini a proposito del referendum sul divorzio in Italia: non fu una scelta dettata dall'emancipazione, ma molto più prosaicamente dettato dal bisogno di avere il matrimonio usa
dicevo: un consenso dettato dal bisogno di avere il matrimonio usa e getta, e la soluzione a portata di mano. Personalmente sono del tutto indifferente alla questione e credo che i gay debbano avere pari diritti, primo fra tutti quello di non essere considerati e classificati in quanto tali. La tutela delle minoranze ci fa dimenticare della tutela delle maggioranze: l'emancipazione non arriva con il sì ai matrimoni gay. Semmai arriverà quel giorno in cui non useremo più termini come "cülatù" o come "ricchò" per offendere il prossimo. Concludo con una battuta: l'unica cosa in comune tra la Valsabbia e l'isola verde è l'abitudine a tracannare ettolitri d'alcool nelle osterie.
e ,forse,che la cattolicissima irlanda abbia detto si alle unioni gay ha una spiegazione ..butto li:unioni -uguale-vita. la vita di chi? dei bambini che non verrano abortiti ma..addottati..cumpri?non bambini "artificiali"! ma bambini non voluti a cui vien data una apossibilità..e questo è quello che vogliono anche in italia ..meno aborti,più adozioni. Dru? hai detto tutto:il vincolo..
Mi dispiace che si parla tante di minoranze e gente discriminata, dimenticando che il soggetto debole di tutta l'operazione sono i bambini. Anche in Irlanda a molti bambini è stato strappato il sorriso e l'abbraccio di una madre, il sentirsi cantare una ninna nanna da una voce di donna, l'aggrapparsi alla sua donna, il sentire il suo profumo, il vedere la sua pancia crescere in attesa del fratellino. Un vuoto immenso. Quanto amore serve per questo mondo che non sa più amare. Perché due omosessuali che stanno insieme non disturbano nessuno, ma quando si parla di bambini (e non mi si dica che è un'altra cosa, perché ne è la logica conseguenza anzi il fine) le cose cambiano (utero in affitto). Mi chiedo dove sono le femministe quando qualcuno sfrutta delle povere donne per portare avanti una gravidanza per altri dietro compenso! non è forse un mercato di bambini! Poi ho letto anche che l'aborto sarebbe il il massimo dell'emancipazione:
perchè? solo le mamme sono depositarie di amore? chi è amato,non ha vuoti.anche se lo ama un cane!il vuoto è nela mancanza di amore. quanto amore serve davvero per questo mondo che non sà amare ed è in preda a nevrosi spaventose. un mondo che quantifica estabilisce chi e come e quale tipo di amore sia più buono o giusto di un altro.come se l'amore potesse essere stabilito o quantificato ,registrato ,pesato misurato..l'amore c'è o non c'è. l'amore vero riempie!sennò non è amore..e poi, un bambino, può fare riferimento anche ad altre figure parentali ed emozionali:nonne,conoscenti ecc. quanti bambini,in mancanza di affetto materno o paterno,hanno trovato amore in chi non li aveva generati "naturalmente"?
perchè il padre,per mè,non esisteva.era una figura terificante e basta.(io la vivevo cosi! è questo quelo che conta! ovvio che crescendo si ridimensiona! ma quelo che ho vissuto sono cicatrici profonde perchè la mancanza di amore e sicurezza ,ferisce!) quindi:non c'era! ma purtropo,c'era quel tanto che basta arovinarti la vita.crede che io avrei rimpianto di essere sta allevata ,comunque,da due donne unite anche sotto il vincolo del matrimonio e non,come è successo,solo per vincolo parentale?
e ne sparlate sempre a vanvera.l'aborto è stato legalizzato ,solo e unicamente come "male minore" di fronte all'irrisolvibile dilemma che genera e produce,comunque vittime! come la prostituzione,è un problema irrisolvibile ! è un problema da gestire con la cultura e non con la repressione. e torniamo all'amore..in un mondo che ama veramente,dove la vita è veramente felice e degna di essere vissuta,dove le persone si gestiscono e scelgono ,l'aborto sarebbe notevolmente ridotto o non sussisterebbe ! con l'aborto si difende l'autodeterminazione.
con "gloria e onore" ,bambini,giovani,donne uomini,vecchi...il bue che dà del cornuto all'asino hè? saluti ..vado. fine..
Mancava un pezzo: per me resta un omicidio. Buona giornata.
nesuno lo nega. nemeno io. e la guerra cos'è? saluti..
silenzio per nessuno mai. solo ,mi fa imbufalire che siano sempre i guerrafondai cattolici a fare le crociate contro l'aborto.questo non riferito a lei ,sbridolino.in generale.in generale è cosi! questa "battaglia" è portata avanti da chi è ,razzista guerafondaio,prono a poteri forti e antidemocratici..un ossimoro e un assurdità!
L'articolo voleva focalizzare la riflessione sul procedimento legislativo adottato dall'Irlanda per legalizzare i matrimoni gay. Discorsi come aborto, uteri in affitto e adozioni, seppur legati, meriterebbero grande approfondimento. In ogni caso, il confronto, anche riguardo argomenti articolati, è sempre costruttivo. Grazie e cito come geniale il commento di nimi sull'alcol nelle osterie!
mi scuso se ho sconfinato..
troppe teste diverse che antepongono e dettano legge con i loro sentimenti emozionali-personali. come quelli che non se la sentono di stare seduti sulle panchine vicino ad un negro e,purtroppo,voterebbero per non fare sedere neanche gli altri. è questo il punto.ma non è ha questi che la politica parla? anche in uno stato laico..
Cara Mirella, ho sempre guardato al tema del linguaggio come a qualcosa che, visto dalla parte della volontà, di contenere nei recinti tutti i suoi buoi, rimanda al discorso della "volontà" sulla verità e questo è il discorso dell'"ingenuità". Il linguaggio è dominio sulle cose, crede esso di poter governare ciò che in origine è ingovernabile, è volontà di potenza sulle cose (il discorso e suo sviluppo, in questo caso). Lo si capisce proprio nelle situazioni di dialogo, il determinante vuole, con la sua voce, indicare l'argomento, cioè fondare il limite oltre il quale non si "può" andare, perché il segno (cioè la parola che rimanda a qualcosa che è qualcosa d'altro) contiene (come volontà di dominio) già tutto l'essere ( vuole essere già tutto ciò che in realtà non è, i buoi).
Nessun bue è fuggito dal recinto perché non esistono recinti che possono contenerli, non esiste che la parola sia la cosa se non in quanto segno,in quanto la parola è insieme alla cosa come altra cosa, questa è la verità sul linguaggio.
L'Irlanda vota sì a favore dei matrimoni gay? Io sono a favore, non vedo perché lo Stato non debba tutelare la volontà di due cittadini qualsiasi che intendono reciprocamente prendersi degli impegni legali. Credo nella libertà dell'individuo e nella sua intimità come confine invalicabile, dunque non posso che essere d'accordo con gi Irlandesi. Le adozioni? Se si pensa che i bambini hanno bisogno di amore, cosa può mai c'entrare l'orientamento sessuale con la capacità di amare un bambino? Oppure si vuol dire che i gay sono si per sè dei malati pericolosi per i bambini? Gli orfani non meritano forse l'amore di un altro essere umano a prescindere?
ogni volta che per qualche ragione due diverse idee del mondo si confrontano, ecco che scatta l'analisi sulla meta-situazione. Ossia ci si lancia nella descrizione della struttura del volere e della volontà in cui si inscrivono le libertà e le necessità. La discussione sulla struttura del volere non può essere fatta comunque e ovunque altrimenti si riduce dialoghi a due o massimo tre individui. Ci tengo comunque a rispondere alla questione della volontà, anche se ho già più volte scritto in merito. L'uomo non può fare altro che volere, non può smettere in nessun attimo della vita di volere. La sua vita è volontà di vivere, appunto. Il volere implica necessariamente che non si domini ciò che si vorrebbe dominare, ossia l'essenza del volere è il dominio di un oggetto che si sa di non dominare. Credere, avere fede, volere sono tutte espressioni che indicano lo stesso: la consapevolezza di non
possedere l'oggetto che si desidera. Fin qui tutto chiaro. Il secondo passaggio è legato agli effetti della volontà quando essa si applica alla concezione del mondo (realtà, natura, ecc.). Ossia quando questo credere, questo volere indica come starebbero le cose. Badate bene non come stanno ma come starebbero. La volontà, il soggetto, l'individuo, crede, vuole che il mondo sia fatto in un certo modo e appoggia questo credere, che di per sé è instabile, ad un immutabile che doni la stabilità. Orbene, questo meccanismo è automatico: dove c'è volontà si crea l'immutabile. Un tempo era Dio ora è l'uomo, l'individuo nella sua espressione tecnica. Prima era Dio ora è un non-Dio:entrambi strumenti per ottenere il dominio che si sa di non avere. La volontà dunque non può che manifestarsi secondo questo schema che le è congenito. Così, per riagganciarci con il tema dell'articolo,
rispondere a chi argomenta a favore dei matrimoni gay con il discorso sulla metastruttura di ogni decisione è fuori luogo, perché anche questo discorso è vittima dello schema della volontà che si vuole in qualche modo isolare, non riuscendoci. Non solo è fuori luogo ma impedisce la comprensione delle posizioni che in questo modo diventano tutte moralmente uguali quando invece non lo sono. Mi spiego meglio: se si è consapevoli che l'uomo è volontà, allora si è consapevoli che le scelte che egli fa non possono uscire dall'ambito morale. E dunque esiste sempre per l'uomo un criterio (ecco qui l'immutabile) che permette di stabilire ciò che è immorale. Nessun discorso sulla metastruttura della volontà può distruggere questo ambito a cui l'uomo non può sottrarsi. Quali sono le conseguenze di questa consapevolezza?
Sapere di vivere nella contraddizione senza potercisi sottrarre. Saper come stanno le cose senza poter uscire dal meccanismo della volontà.
nel primo tuo post a parlare è la volontà in quanto tale, ciò che più si avvicina al concetto di volontà è il concetto di libertà o astratto del concetto astratto (della parte come libera dal tutto). Ogni concetto che pone come soggetto del linguaggio del mondo la prima persona è concetto che vuole (è convinto) che la prima persona in quanto tale, e non in quanto parte del pensiero, possa costituirsi come pensiero e in questo è prevaricazione del concetto concreto dell'astratto (della parte in quanto parte del tutto), è presupporre che l'"io penso" è demiurgo o produttore di pensiero, in quanto quell'"io penso" è soggetto nella proposizione di realtà (ripetizione che non fa male ripetere)
finirò di risponderti dopo cena, ora un disturbatore di nome Federico, mi impedisce di proseguire :-)
eravamo io e Federico a condividere i figli al basket... Dicevo, la situazione che si configura, come realtà della volontà, è l'isolamento della parte dal tutto, del concetto isolato dal contesto, questa dimensione del pensiero risulta da un'analisi di superficie, che non si contenta di essere analisi ma vuol esser sintesi, per questo motivo quando ci guardiamo intorno e vediamo gli oggetti, tutti questi oggetti, che ci rivelano della struttura di realtà solo una parte, in quanto soggetti all'intelletto astratto li pensiamo concretamente. Questo processo del reale non riguarda solo "noi", ma riguarda tutte le cose, concetti, pensieri, parole, fatti, mondo.
ogni volta che per la ragione due diverse idee del mondo si confrontano lo fanno in quanto è il loro "esser differenti" che le pone come parti di un'identità, termini di una relazione, che, in quanto relazione è identità della relazione con sé medesima, quel loro "esser differenti". Ossia non possono che esserlo e pensare alla loro libertà è pensiero che pensa l'astratto del concetto astratto, è presupporre la parte alla relazione, si che, in quanto così presupposta, la parte non può nemmeno costituirsi come parte della relazione.
Leretico: "La volontà, il soggetto, l'individuo, crede, vuole che il mondo sia fatto in un certo modo e appoggia questo credere, che di per sé è instabile, ad un immutabile che doni la stabilità". Dunque ogni volontà crede di creare. Entrambi strumenti, Dio e la Tecnica che "servono per dominare le cose che si credono disponibili (togli quel sia sa, in quanto se io sapessi che non posso prender in mano il sole nemmeno vorrei prenderlo).
rispondere a a chi argomenta a favore dei matrimoni gay con il discorso sulla relazione o necessità del processo storico calato nelle strutture logiche che producono le regole di comportamento in questo trascorrere della storia, che è il fondato di ogni decisione, rende decisivo in quanto necessario, ciò che per l'intelletto astratto è un prodotto della propria mente (essa stessa un fondato e non fondamento)... Infatti saper di vivere nella contraddizione significa averla superata, nessuna contraddizione può vivere simpliciter, ma tutte appaiono in quanto negate (dalla verità), questo è il sapere, questo significa oltrepassare l'assurdo concetto di libertà.
che la libertà, così come pensata dall'occidente, non esiste, cioè è contraddittoria. Perché altrimenti non possiamo proseguire...
la libertà, come negazione del destino della necessità è autonegazione, e in questo credo tu riconosca la necessità della volontà, e in questo il tuo pensiero ripara le sue speranze nei confronti della moralità, però questa, che è speranza appunto, è destinata a tramontare, proprio nella consapevolezza del suo essere contraddizione. Chii oggi mai dubiterebbe che la libertà è contraddizione?
la libertà esiste come contraddizione. Perché si presenta come contraddizione invece di non presentarsi affatto? Se si risponde che è necessario che sia così perché appare così, in fondo non si risponde. Se la libertà appare come contraddizione questo apparire rispetto al non apparire, come lo intendiamo? Che legame c'è tra il suo apparire e ciò che di essa libertà ancora non appare? Altrimenti non possiamo proseguire...
Perché la sua affermazione nega ciò che vuole affermare. Cosa vuole affermare la libertà? la libertà vuole affermare che la parte vive indipendentemente dal tutto. Dunque che la parte è fondato e fondamento (cioè è parte e eodem tutto).Che la parte sia il tutto è contraddizione, ma che questo, che è fondamento della verità, non sia riconosciuto dalla libertà è un problema..sei invece convinto sul resto delle considerazioni fatte sopra?
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