27 Maggio 2015, 07.04
Valsabbia
Com'eravamo

La Valle Sabbia del 1915

di Mirella Prandelli

La scorsa domenica, abbiamo ricordato il centenario della Grande Guerra. Ma com'era realmente la nostra Valle, all'epoca?


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La guerra porta con sé effetti negativi di vario tipo, che ricadono, più che sugli schieramenti istituzionali, sul popolo.
Questo fu ciò che avvenne in Valle Sabbia, un territorio che si avvicina alla guerra dopo un non meno aspro periodo di dominazioni straniere e di insurrezioni risorgimentali.

Favorevoli alle ostilità nei confronti degli austriaci, i valsabbini si organizzarono immediatamente per la guerra.
Già nel novembre del 1914 vengono fortificati i forti di Valledrane e, a seguire, Cima Ora e Rocca D'anfo.
A Vestone, presso l'edificio scolastico del 1909, il Comando Militare ordinò lo sbarramento, da cui non era possibile la libera circolazione.

Anfo, Idro e Bagolino vengono trasformati in veri e propri paesi-caserme: ogni fienile, stalla, sottotetto, cantina o magazzino viene adibito all'uso delle truppe.
Sul lago di Idro, a Crone, viene allestito un idroscalo per gli idrovolanti in ricognizione e, nel porto, è attraccato il piroscafo “Concordia”.

Anche i monti vengono utilizzati per la loro visuale strategica: Fenze, Poffe, Paghera e Gandina sono preziosi avamposti di osservazione, ognuno dotato di mitragliatrici. S
empre in tempi di guerra,  si costruiscono la strada Curlo-Val D'Orizzo e il ponte sul Chiese detto “Ponte dei Tedeschi”, che collega Lodrone a Baitone: anche la logistica subiva delle modifiche, per favorire il trasporto dei pesanti pezzi d'artiglieria diretti verso Monte Croce.

Nella colonia elioterapica cremonese di Vestone venne allestito un ospedale da campo per i feriti, mentre la chiesetta della Rocca a Nozza fu chiusa al culto e adibita a lazzaretto, per i malati contagiosi.

Queste sono solo alcune delle trasformazioni
avvenute in seguito alla guerra che, ancora prima del territorio, hanno profondamente ed irrimediabilmente mutato la conformazione dell'animo umano, specialmente nella nostra Valle, terra di confine.





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