13 Luglio 2015, 07.42
Valsabbia Provincia
Amministrazioni

Controlli ambientali a rischio

di Enneci

Una seri di provvedimenti e mancate decisioni, rischiano di mettere il Paese ancora una volta nel mirino dell'Unione europea. Per risparmiare, insomma, si rischia di spendere di più e di offrire minore tutela all'ambiente


L’attività venatoria nelle nostre valli riveste una particolare importanza legata alle tradizioni locali e all’indotto generato dalle numerose fabbriche del settore armiero.
A Brescia la vigilanza sulla caccia è affidata alla Polizia Provinciale (così come il controllo della pesca), la quale si occupa anche del censimento della fauna, recupero di animali feriti, ripopolamento ittico e vigilanza ambientale.
Fino ad oggi.

Il Decreto Legge 78 varato il 19 giugno, infatti, getta un’ombra sul futuro degli addetti alla vigilanza venatoria.
L’articolo 5 del decreto prevede infatti che gli addetti alla Polizia Provinciale transitino nei ruoli della Polizia Locale dei Comuni rischiando così una grave dispersione di professionalità e competenze.

Le associazioni di categoria come AIPA (Associazione Italiana Polizia Ambientale) e numerose associazioni ambientaliste come LIPU e WWF mettono l’accento sul fatto che i Comuni non siano un contenitore ideale per svolgere funzioni di ampio respiro come il controllo della caccia o la tutela ambientale, auspicando che l’articolo incriminato venga stralciato nel passaggio in Parlamento per la conversione in Legge.

Regione Lombardia dal canto suo ha recentemente varato una legge che prevede la creazione di un servizio di vigilanza ittico-venatoria attraverso l’assorbimento del personale delle polizie Provinciali.
La Legge stessa però non fornisce tempi certi per questo transito in Regione e non accenna a definire quanto personale verrà assorbito.
Il rischio che in un prossimo futuro non vi sia più un controllo dell’attività già dalla prossima stagione venatoria è tutt’altro che remoto, a discapito dei cacciatori e della fauna selvatica.

A questo si aggiunge l’ormai probabile soppressione del Corpo Forestale dello Stato e il suo passaggio in altro Corpo di polizia.
Il risultato è che gli unici due corpi dedicati alla tutela ambientale sono destinati ad una fine prematura, sacrificati sull’altare del contenimento della spesa pubblica.

Tale risparmio però potrebbe essere vanificato dal fatto che l’Italia è oggetto di indagine da parte dell’Unione Europea per l’incapacità di fronteggiare il fenomeno del bracconaggio.

Se l’indagine facesse emergere delle oggettive responsabilità da parte delle istituzioni
scatterebbe la procedura di infrazione con le relative sanzioni, con il risultato che da un lato avremmo una “penale” da pagare all’Unione Europea e dall’altro non avremo più un servizio.

C'è tanta nebbia, insomma, attorno a questa vicenda, che andrebbe approfondita.
Quello che invece traspare, anche senza bisogno di indagini, è la scarsa propensione dei nostri governanti verso la tutela dell’ambiente in tutte le sue forme.




Commenti:
ID59150 - 13/07/2015 13:19:05 - (Giacomino) - Ma ad avere scarsa propensione

al rispetto dell'ambiente siamo noi italiani, che magari vorremmo un agente ogni cento metri a patto che le regole vengano fatte osservare..... agli altri.

ID59158 - 13/07/2015 17:32:40 - (bob63) - alleluia-alleluia

Bravo Giacomino, in Italia abbiamo il 50% di addetti alla sicurezza piu di tutti gli altri stati europei, che poi il mancato controllo vada a discapito dei cacciatori, mi sembra una barzelletta, forse il punto sta nel fatto che non dovrebbero esistere 3/4 corpi che controllano le stesse cose, quanto alla polizia provinciale era nata come alternativa alle ronde per dare sicurezza nelle ore notturne, ma per quanto mi riguarda non e' altro che l'ennesimo corpo nato x dare multe ai cittadini, comunque enneci non preoccuparti che Renzi e C. si inventeranno qualcosa d'altro x assumere qualche migliaio di potenziali elettori.

ID59174 - 13/07/2015 20:50:18 - (Giacomino) - Concordo

e sottoscrivo.

ID59219 - 14/07/2015 14:41:14 - (Filippo Grumi) - riempire il vuoto

La Provincia aveva provato a tenere a Brescia le deleghe per caccia, pesca e agricoltura ma la regione ha detto di no, con il voto dei bresciani che sono nella maggioranza, Sala compreso.Quindi senza Corpo Forestale dello Stato e senza Polizia Provinciale, che sono super partes, vogliamo scommettere che saranno le guardie ecologiche volontarie (leggesi WWF, lega abolizione caccia LAC, Lega protezione uccelli (LIPU) che sono per l'abolizione di caccia e pesca ad occuparsi di fare vigilanza? complimenti

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