C'è chi scende e c'è chi sale

A fine 2014 gli abitanti della Valsabbia censiti erano 66.175, in crescita costante ma lenta sui dati degli anni precedenti.
Ma per la prima volta da 25 anni a questa parte, un dato ha assunto segno negativo, quello della presenza degli immigrati.

A fine 2014 c’erano infatti 7.651 stranieri (l’11,6% sulla popolazione complessiva), ben 437 in meno rispetto al 31 dicembre dell’anno precedente, quando la loro incidenza era al 12,2%.

Un calo quindi che nel 2014 è stato del 5,4%, con 2 elementi di segno opposto a determinarlo.
Da un lato c’è una quota degli stranieri presenti in Valsabbia che ha rifatto le valige alla ricerca di nuove destinazioni che diano speranza di trovare quel lavoro che in Valsabbia, colpita dalla crisi, si va perdendo, e scelgono dunque di lasciare il Paese alla ricerca di opportunità fuori dall’Italia.

Dall’altro invece c’è un’altra quota di stranieri che si è ormai integrata (famiglie che hanno casa, figli e lavoro sicuri) e che quindi, potendolo fare, scelgono di prendere la cittadinanza italiana nel Comune in cui abitano e vivono.
Anche questi stranieri, come quelli che se ne vanno altrove, “spariscono”: escono infatti dal totale stranieri per entrare a far parte della popolazione locale.

Ma ecco i dati.
Dei 25 Comuni valsabbini solo 5 (Idro, Agnosine, Mura, Pertica Alta e Treviso Bresciano) hanno aumentato il numero degli stranieri presenti (in totale, 40 in più).
Tra gli altri 20, in testa per numero di stranieri persi c’è Vobarno con 98 elementi in meno, seguito da Odolo (- 48), Casto (- 45), Villanuova sul Clisi (- 41) e Gavardo (- 37), per un totale di 477 individui persi.

Diverso invece il dato in termini percentuali.
Chi ha sofferto di più è Lavenone, che perde 16 elementi, il 21,1%. Poi Vallio Terme con 25 soggetti in meno (il 20%).
Quindi Preseglie, Serle, Anfo e Provaglio Valsabbia, che perdono in media tra il 18,1% ed il 16,4%.

Un cambio di rotta vero e proprio? Chissà.
Dipenderà soprattutto dall’andamento della crisi economica.