Un bilancio ad ostacoli

«Mai come quest'anno, predisporre il bilancio di previsione per l'esercizio 2015, ha rappresentato un'impresa veramente difficoltosa e costellata da continui imprevisti».

È quanto scrive il vicesindaco di Serle Gianluigi Zanola sul giornale comunale per spiegare le ragioni che hanno costretto il comune a introdurre per la prima volta l’addizionale Irpef.

«Proprio dal punto di vista delle entrate, abbiamo riscontrato i problemi principali: innanzitutto i trasferimenti statali (ovvero le somme che provengono dal governo centrale) sono stati ridotti per l'ennesima volta, tanto che nel giro di pochi anni sono stati più che dimezzati (da circa 700 mila euro a circa 300 mila euro); sono poi diminuite sensibilmente le entrate derivanti dall'attività delle cave (di cui ci occupiamo in maniera più dettagliata nell'articolo a fian-co); infine le nuove regole di contabilità introdotte dall'ultima legge finanziaria, ci hanno impedito di mettere a bilancio alcune risorse che derivano dagli esercizi precedenti. Senza entrare in complessi e noiosi dettagli tecnici, basti dire che circa 250 mila euro che dobbiamo incamerare da alcune aziende estrattive, benché assistiti da idonee garanzie, non possono essere previsti in entrata fino a quando non saranno effettivamente introitati in cassa. Di fronte a questo scenario, la prima cosa che abbiamo deciso di fare, è stato effettuare qualche taglio sul funzionamento della macchina comunale, evitando di sostituire due dipendenti che hanno raggiunto l'età pensionabile. Inoltre, come previsto dalla Legge Del Rio sono stati ridotti di circa 17% le indennità che spettano a Sindaco e Assessori. Alcune voci (come ad esempio quelle relative ai contributi alle Associazioni), sono state "congelate", ovvero non sono inserite nel bilancio preventivo, ma potrebbero essere successivamente integrate attraverso una variazione nel momento in cui le entrate degli anni precedenti a cui facevamo riferimento più sopra, saranno state effettivamente incassate».

«A fronte di tutto ciò – gli fa eco il primo cittadino Paolo Bonvicini – ci siamo mossi tagliando, in prima battuta, le spese interne, ovvero quelle relative al personale e alla gestione del Comune. Solo a fronte di questa riduzione ci siamo permessi di chiedere qualcosa al cittadino in termini di tassazione: introduzione dell' addizionale Irpef comunale e aumento dell’Imu sulle seconde case. Capisco che non possa essere piacevole, in prima battuta, pagare più tasse, soprattutto in questo difficile contesto socio-economico, ma è pur vero che fino ad oggi i cittadini di Serie sono stati del privilegiati da questo punto di vista. Inoltre tali entrate non vengono "gettate al vento" ma sono necessarie per mantenere la qualità e la quantità di diversi servizi e ambiti, due su tutti l'area scuola e quella servizi sociali nelle quali non abbiamo apportato togli».

«La nostra speranza – affermano anche gli amministratori di Serle – è che il Governo, allenti un poco le norme del famigerato "Patto di stabilità" consentendoci di utilizzare il notevole avanzo di amministrazione che abbiamo accumulato nel corso degli anni, ma che al momento non possiamo assolutamente toccare».