La lega si fa in quattro sull'ex lanificio

La diatriba sorta in seno al gruppo leghista del consiglio comunale di Villanuova è più che una questione di forma.
Durante l’ultima seduta c’è stato un confronto molto acceso (non il primo) fra le due anime del partito: quella del capogruppo Giovanni Mantovani e di Giacomo Bonori contro quella di Paolo Facchinetti e di Fabio Vivenzi.

Dalle aspre frasi pronunciate si era inteso che la spaccatura fosse talmente profonda da richiedere una separazione, con conseguente creazione di un nuovo gruppo. Mantovani e Bonori avrebbero continuato ad utilizzare il nome «Lega Lombarda-Lega Nord per l’indipendenza della Padania»; Facchinetti e Vivenzi si sarebbero presentati come «Lega Nord Padania».
A supportare tale impressione c’erano le parole del capogruppo, che ripete: «Gli unici rappresentanti della Lega siamo Bonori e io, come indicato dal direttivo locale recentemente rieletto.
Inoltre Vivenzi non ha ancora rinnovato la tessera e Facchinetti è ad oggi sospeso dalla sezione». La controparte aveva risposto allora proponendo la nascita di un altro gruppo, che però non è mai ufficialmente avvenuta, come conferma la segreteria comunale.

Queste le ultime parole di Facchinetti e Vivenzi: «Non c’è nessuna nuova Lega - dicono i due -. Semplicemente non condividiamo le scelte della giunta Comincioli sulla riconversione dell’ex Grignasco, stranamente approvate da una parte dell’opposizione».
La frattura è apparsa insanabile proprio nel dibattito sul recupero del vecchio lanificio, destinato a diventare un parco acquatico multiservizio. «Così come prospettata, la trasformazione rischia di stravolgere la già precaria viabilità di Gavardo e Villanuova - spiega Facchinetti, assessore al Territorio in Comunità montana-. La valenza sovraccomunale del comparto e la dislocazione della grande viabilità provinciale evidenziano la necessità di una maggiore concertazione con Provincia, Regione e Comunità montana».

«Noi invece - ribatte mantovani - preferiamo considerarla come un’ottima opportunità per i cittadini di Villanuova, soprattutto per i posti di lavoro che creerà».
Insomma, il gruppo leghista formalmente è uno solo, ma di fatto è diviso. In gioco c’è la rappresentanza del partito, rivendicata da entrambe le anime. Sempre col fazzoletto verde nel taschino.

L.CORT. da Bresciaoggi

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