Truffa all'osteria

Questa storia accadde in un’osteria che qualche tempo fa si affacciava sulla “Piazzetta” a Bione e c’è chi giura che è veramente accaduta.
Noi non possiamo certificarlo, ci piacerebbe se qualche lettore potesse confermarla.

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C’è stato un tempo durante il quale la vita era assai grama, in paese. Tutti sognavano di emigrare per far fortuna. Bisognava però potersi permettere anche quello.
Ecco, proprio a quel tempo, si dice in quell’osteria un giorno si fermò un viandante, dicendo di essere in cerca di lavoratori da mandare in Argentina.

Chi fosse stato interessato avrebbe dovuto sostenere un colloquio indicando la propria professione, perchè in America c’era bisogno di tutti quelli che sapessero fare qualche cosa. Ci avrebbe pensato lui a cercare i contatti giusti per ciascuno in quel grande Paese al di là dal mare. Il pellegrino pernottò a Bione per una settimana e per ciascuna sera di quei sette giorni, l’osteria fu affollata da coloro che, per spirito d’avventura o nella prospettiva di un lavoro migliore, speravano di rientrare nella lista dei pochi fortunati.

Quando il viandante ritenne giunta l’ora di andarsene per eseguire il compito che gli avevano affidato, si rivolse agli “eletti” e spiegò loro che una nave li avrebbe attesi un tal giorno a Genova, che ci sarebbe stato anche lui sul molo ad aspettarli e che li avrebbe accompagnati fino in Argentina.
Poi aggiunse: “volete forse che vi procuri io i biglietti per il viaggio, che magari riesco a farvi ottenere uno sconto?”

Ben felici, i bionesi si fidarono di quell’uomo affabile e dai modi gentili, che avevano ormai imparato a conoscere e ad appezzare come se fosse un fratello: gli affidarono i loro risparmi.
Arrivò quel giorno, gli uomini, salutati mogli e figli, partirono a bordo di un camion (le corriere erano ancora un lusso per i valligiani).

Giunti a Genova fu il panico: la nave citata dal viandante era sì in partenza, ma nessuno dei bionesi era sulla lista dei passeggeri. Dell’uomo che avrebbe dovuto accompagnarli nessuna traccia.
Fu solo allora che i poveri sfortunati si resero conto di essere stati vittime di un raggiro: Non solo non sarebbero partiti, ma non avrebbero nemmeno potuto farlo in futuro.

Non restò loro che ritornarsene a casa con la coda tra le gambe.

Raccontata da Romolo Vallini - Bione