18 Ottobre 2015, 18.04
Pensiero

L'arte come opera

di Dru

«Vediamo se Umberto Eco ha ragione o, come mi capita di solito nell'analizzarne i suoi commenti, sproloquia». Ci prova proprio gusto Dru nell'analizzare quando affermano alcuni noti pensatori. Eccone un altro esempio


Scrive Umberto Eco: «Se rimanessimo al solo "gusto" allora rimarremmo all'arte come definita da Aristotele e così apprezzata fino al medioevo. Se fosse una questione di gusto allora tutto sarebbe arte se il gusto di chi ne fruisce è appagato.
Al gusto bisogna aggiungere qualcos'altro. Qualcosa che faccia distinguere l'arte dall'estetismo, che invece impera ai nostri giorni.
La moda per esempio è un'effetto dell'estetismo, che persegue in qualche modo il bello a fini economici, ma non è arte. L'arte si esprime innanzi tutto in un'opera.
E' quindi un'oggettivazione che si fa "struttura: sistema di relazioni tra molteplici elementi". L'opera d'arte è organizzata secondo un procedimento sempre riconoscibile (modo di formare, stile) in cui si manifesta la personalità dell'autore, le caratteristiche del periodo storico, del contesto culturale, della scuola a cui l'opera appartiene. Un opera d'arte è un sistema di sistemi»
(Eco)

Questa proposizione non la capisco perché non ha alcuna ragione.


Infatti in questa proposizione Umberto Eco indica in un bisogno ulteriore la definizione di arte, ma poi non distingue affatto l'arte dall'estetismo, perché l'estetismo è struttura che, proprio a detta del nostro, persegue dei fini, come nella moda, che sono di tipo economico.

Cosa significa perseguire dei fini? Significa agire, organizzando secondo un procedimento sempre riconoscibile (modo di formare, stile) i mezzi a disposizione, per la realizzazione dell'opera. Questa la struttura dell'azione.

Ma la struttura è il soffocamento dell'arte, non il suo compimento.

La gabbia che intende imprigionarla.

Infatti l'Opera d'arte è il superamento dei canoni di consuetudine, l'oltrepassamento delle norme e stili vigenti, perché arte significa libertà, quel flessibile che destruttura l'inflessibile, il contrario di quanto dice il nostro buon Umberto.

Non c'è opera d'arte che sia consuetudine o rettitudine, anzi, questo è del manierismo o dell'accademico, in senso dispregiativo, cioè opposto all'essenza dell'opera d'arte.

Leretico in un suo recente post intitola questa proposizione di Umberto Eco così: il gusto non è il solo nesso.

Infatti il gusto è il risultato che viene portato dall'azione, dove il nesso è la ragione interna a quest'azione.

Ma l'arte in sé, essendo libertà dai vincoli imposti, vuole liberarsi da canoni, regole, stili, e se le opere sono per l'arte come è il gusto per l'estetica, un obiettivo sempre trasposto e diveniente e non una causa, diremmo allora anche modernamente che le opere non sono dai vincoli telecomandate, ma al contrario sono il loro superamento, in modo che quanto detto sul nesso va appunto ascritto alle banalità dette da Umberto Eco sull'arte e quindi le stesse vanno rimandate al mittente.

Eppure lo stesso autore,
se tenesse a mente i significati delle parole, non doveva scrivere "L'arte si esprime innanzi tutto in un'opera. E' quindi un'oggettivazione che si fa "struttura: sistema di relazioni tra molteplici elementi" senza trarne le dovute conseguenze.

Infatti l'espressione dell'arte, che è oggettivazione, non è arte, come il bel vestito  acquistato per moda, non è la moda, e la moda, che è forma dell'estetismo, non è l'estetismo.

Il gusto per un'opera d'arte o per un bel vestito si misurano secondo l'arte del loro confezionamento.

L'arte del loro confezionamento significa la possibilità di poterli esprimere, questo ciò che accomuna un vestito di moda al David di Michelangelo.

Il gustarne le loro fattezze significa la possibilità di poterne usufruire. Questo ciò che accomuna sempre il vestito di moda al David di Michelangelo.




Commenti:
ID62055 - 18/10/2015 19:27:36 - (Leretico) - Precisazione

Innanzitutto le parole di Eco non sono tutte quelle in corsivo in questo articolo ma solo le ultime 5 righe. Le precedenti sono mie considerazioni.Rispondo comunque senza la pretesa dell'autorevolezza di Eco. L'estetismo non è arte per questione di fini perseguiti diversi. Anzi per la precisione l'estetismo fa il verso dell'arte, per fini economici come la moda. Per quanto riguarda la definizione di arte, nel mio pezzo non era necessaria in quanto l'oggetto era la definizione di cattivo gusto. Molto meno impegnativa evidentemente. Se si vuole avere una definizione più accurata basta leggere il saggio che ho indicato nel mio articolo e altri saggi sull'argomento di Eco che come semiotico e filosofo del linguaggio internazionalmente riconosciuto si è espresso sulla materia più di una volta.

ID62056 - 18/10/2015 19:41:14 - (Dru) - Caro Leretico

questa frase è tua o è sua? "E' quindi un'oggettivazione che si fa "struttura: sistema di relazioni tra molteplici elementi". L'opera d'arte è organizzata secondo un procedimento sempre riconoscibile (modo di formare, stile) in cui si manifesta la personalità dell'autore, le caratteristiche del periodo storico, del contesto culturale, della scuola a cui l'opera appartiene. Un opera d'arte è un sistema di sistemi» (Eco)", perché è su questa che fondo la mia obiezione,

ID62057 - 18/10/2015 19:42:44 - (Dru) - Insomma

riportami, per piacere, le due proposizioni precedenti a questa in quel libro, perché potrebbe essere che Eco qui non abbia quindi sbagliato.

ID62058 - 18/10/2015 19:44:38 - (Dru) - Cioè

se questa è tua sei tu a confondere e non lui. "L'arte si esprime innanzitutto in un opera... È quindi...

ID62059 - 18/10/2015 19:45:14 - (Dru) -

Sempre con l'apostrofo, naturamnete.

ID62060 - 18/10/2015 19:50:20 - (Dru) -

Dal fatto che l'arte si esprima in un opera non segue che quindi è oggettivazione che si fa "struttura", anzi segue proprio il contrario.

ID62061 - 18/10/2015 19:50:45 - (Leretico) - Secondo punto

Scrivi: "Ma la struttura è il soffocamento dell'arte". Qui mi tocca dissentire perché nel momento in cui parliamo di un'opera parliamo di un'oggettivazione prodotta, riscontrabile. E se lo è allora è una struttura. Ma qui il termine struttura non è un limite, anzi è un motore di significato. Un motore che produce significato indipendentemente dall'epoca storica in cui viene inserito, in cui viene in contatto con il fruitore. Ma l'opera d'arte non è solo struttura ma è sistema di sistemi, proprio a significare questa struttura che si appoggia a diversi modelli di relazione, interne ed esterne, che ne fa un nodo produttore nel tempo di significato. La libertà dell'opera d'arte sta nella sua proprietà emergente di superare la struttura stessa da cui parte, ma da cui comunque non può prescindere. La poesia per esempio deve pur essere scritta, e quando viene scritta soggiace ad una struttura di cui è capace

ID62062 - 18/10/2015 19:51:33 - (Leretico) - continua

di "liberarsi" se è arte.

ID62063 - 18/10/2015 19:53:52 - (Dru) - Dissenti

ma poi acconsenti.

ID62064 - 18/10/2015 20:02:49 - (Leretico) - L'ente e l'opera d'arte

Il pensiero di una statua, pur essendo un ente, non è un'opera d'arte. La statua realizzata, oggettivazione di quel pensiero, potrebbe essere opera d'arte. Insomma poiché il fruitore non può leggere nel pensiero dell'artista non può considerare opera d'arte quello che l'artista pensa, pur essendo un ente quello che l'artista pensa.

ID62065 - 18/10/2015 20:06:26 - (Dru) - Fammi un piacere

riportami la proposizione precedente le 5 righe di Eco, che voglio verificare se sia possibile per egli una coerenza, almeno nell'arte.

ID62067 - 18/10/2015 20:17:06 - (Dru) -

Sul tuo Id62064 mi trovi d'accordo. Direi di più: il pensiero di una statua non è la statua, la statua realizzata, oggettivazione di quel pensiero, non può essere l'opera d'arte simpliciter, ultimo e vero vincolo nell'arte tra il creatore e il crato. Ma l'artista non può mettere tutto in quell'opera, del suo pensiero, questa la libertà dell'arte rispetto alla sua opera.

ID62070 - 18/10/2015 20:21:11 - (Dru) - Perché dico che non può mettere tutto di sé l'artista nella sua opera

perché se potesse, l'opera sarebbe l'artista.

ID62076 - 19/10/2015 11:23:25 - (Leretico) - le due citazioni

Due citazioni connesse in qualche modo: la prima "struttura: sistema di relazioni tra molteplici elementi"; ma c'è anche la seconda "L'opera d'arte è organizzata secondo un procedimento sempre riconoscibile (modo di formare, stile) in cui si manifesta la personalità dell'autore, le caratteristiche del periodo storico, del contesto culturale, della scuola a cui l'opera appartiene. Un opera d'arte è un sistema di sistemi".

ID62078 - 19/10/2015 11:50:35 - (Dru) - Quello che mi serve Leretico

è la proposizione di Eco, se vogliamo analizzarne la coerenza con le ultime 5 righe.

ID62081 - 19/10/2015 12:49:14 - (Leretico) - Puoi leggere qui

Puoi leggere e trovare l'argomentazione qui: http://www.angolodelprof.altervista.org/materiali/LA STRUTTURA DEL CATTIVO GUSTO.pdf

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