In tanti per l'ultimo saluto a Ettore Zini

Già un’ora prima della funzione funebre la pieve di Santa Maria Assunta di Condino era gremita di gente. Appena al di là delle balaustre la bara chiara con tanti fiori dove riposa Ettore. Sul lato destro al primo banco la moglie Nadia e   figlia, più in là la sorella Claudia.
Sul presbiterio  tanti  chierichetti e i reverendi  arcipreti di Condino e Tione, don Vincenzo Lupoli e don Ferdinando Murari.
All’omelia  don Vincenzo  ha parlato della vita di Ettore. “ Stavolta  siamo chiamati a leggere la tua, ma non attraverso  i tuoi tanti articoli di giornale.

Poi rivolgendosi ai famigliari  il celebrante ha aggiunto: “A voi resta la certezza che ora Ettore è in paradiso e sta iniziando a vivere una nuova vita, senza dolore e senza fatiche, ma dialogando con Dio troverà pace e risposte agli interrogativi”.

Ieri Condinesi e valligiani gli hanno dato l’ultimo saluto. Nonostante abbia lottato con tanta sofferenza e dignità in questi mesi per combattere la malattia, Ettore si è spento all’età di 66 anni nella serata di giovedì presso l’ospedale di Tione, dove era approdato per l’ennesima volta a seguito di continui malesseri.

La famiglia Zini si era trasferita da queste parti a partire dalla metà degli anni 50. Originari della zona di Massa Carrara, si sono distinti nel settore dell’abbigliamento e biancheria quali ambulanti ed è proprio in forza della loro professione che approdarono e si stanziarono in zona, prima alla Cà Bianca e poi in Via Lamarmora, le loro residenze condinesi. Era gente che ci sapeva fare e ben presto si ambientarono sia con le persone che con le usanze autoctone.  

Ettore era geometra (anche se quella professione non l’aveva mai esercitata) ma preferì seguire le orme di famiglia. Parallelamente al lavoro in negozio era considerato tra i più quotati collaboratori del Trentino, dove da tempo esercitava quella prestazione  a cadenza quasi quotidiana. Le sue corrispondenze erano precise e di facile lettura, anche quando la notizia non era  piacevole ma comunque andava data.

A Tione i Zini si erano trasferiti negli anni 80. Avevano  negozi nella parte centralizzata e abitazione sulle alture di Polin, in un podere un tempo appartenente ai Balestra. A Pieve di Bono invece altri Zini, ma cugini, pure loro ambulanti.

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