Novembre, fra letteratura e folklore

A Han Martì ol moht el deènta vì si diceva fra i filari: un proverbio che narra in poche sillabe la degustazione del vino novello.
Nella tradizione agricola, San Martino è legato alla Festa del Ringraziamento, che si celebra al termine delle stagione rurale, in cui si raccoglievano i prodotti dei lavori e i contratti di affitto dei fondi rustici, dei pascoli e dei boschi venivano rinnovati.

Il binomio tra il Santo e il vino, ha infatti caratterizzato diversi componimenti poetici: non solo le ben note liriche di Giosuè Carducci e Pascoli; ma anche Pablo Neruda, Gabriele D’Annunzio e, nell’antichità, Virgilio e Orazio, che cantavano le ricchezze del vino nella tradizione narrativa bucolica.

Per riferirsi all'arrivo del freddo, invece, si usava dire Per i Hanc' he èhteh i Granc', per Han Martì granc' e picinì, per esprimere il concetto secondo cui a metà novembre, persino per i bambini, che solitamente manifestavo una resistenza inaudita alle escursioni termiche di qualsiasi tipo (specialmente se fuori a giocare), giunge il momento di vestirsi ci capi più pesanti.

Sempre sull'arrivo dell'inverno, ecco il proverbio che segna ufficialmente, ancor meglio delle previsioni meteo dei satelliti in orbita, l'ingresso in scena di pioggia e precipitazioni: "He i Hanc' i rìa höcc, i morc' i và bià bagnacc'!".
E in effetti, mai visto (o quasi) i giorni dei Santi e Morti senza pioggia.

E infine, il migliore fra tutti, che dinanzi alle rigidità climatiche, consiglia di stare al caldo in casa, al tepore domestico: "A Hanta Caterina la vaca l'è en da htalina".