23 Dicembre 2015, 10.39
BLOG - A regola d'arte

L'Adorazione dei pastori di Jacopo Tintoretto

di Vittoria Pasini

“Stravagante, capriccioso, presto e risoluto e il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura”, così il Vasari nelle sue Vite definì Jacopo Robusti, meglio conosciuto come il Tintoretto


Il Tintoretto è considerato uno dei maggiori esponenti del colorismo veneto, probabilmente l’ultimo grande pittore del Rinascimento Italiano e nello stesso tempo anticipatore del Barocco.
La grande fama di Tintoretto è collegata in particolar modo ad una grande impresa pittorica, ossia la decorazione della Scuola Grande di San Rocco a Venezia, portata a termine dall'artista nell'arco di ventiquattro anni e considerata la Cappella Sistina del Nord Italia.

L’artista si assicurò la commissione battendo altri artisti, fra i quali Paolo Veronese, dopo aver presentato al concorso un dipinto finito, distinguendosi fra gli altri artisti che presentarono invece un semplice bozzetto del loro progetto.

L’Adorazione dei pastori si trova nella Sala terrena della scuola, insieme ad altri sette scenografici teleri narranti episodi del Nuovo Testamento e due sono le caratteristiche che colpiscono immediatamente l’osservatore: la  luce, protagonista della scena, e l’anticonformismo che contrassegna la Natività.

Abituati infatti come siamo alla Sacra Famiglia, in primo piano in una semplice capanna e attorniata da pochi personaggi, scopriamo che la scena è divisa in  due parti i quali salgono per piani graduali fino ad arrivare alla  travatura in prospettiva del tetto.

In primo piano notiamo i  pastori, una donna in controluce, il bue e la scala scorciata che porta verso il piano superiore, mentre nella parte superiore vi è un fienile nel quale avviene l’adorazione, che è rappresentata con una visione dal basso verso l’alto.
Maria si volge verso due donne che stanno porgendo dei doni, mostrando loro la stoffa che protegge Gesù, mentre Giuseppe osserva tutto con aria pensosa.

Tintoretto orchestra la scena con un sapiente uso della luce artificiale, come quella straniante e divina che emana Gesù, o quella soprannaturale del cielo infuocato che si scorge dalle travi del tetto: esse illuminano i personaggi e mostrano una religiosità di sapore popolare e piena di umiltà, grata per la nascita di Gesù.

Con questa tela avvolta in una calda atmosfera natalizia, vi auguro di passare queste feste all'insegna della felicità.
Vittoria Pasini

.in foro: Adorazione dei pastori, olio su tela, 1779-1581, 542x455 cm, Scuola di Grande San Rocco, Venezia.



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