Museo archeologico, nasce la Fondazione

Nell’ultima seduta dell’anno del consiglio comunale di Gavardo, è stata discussa l’intenzione dell’amministrazione comunale di creare una fondazione per la gestione del Museo archeologico della Valle Sabbia, che ha sede nello storico palazzo di via San Bernardino, alle spalle della chiesa parrocchiale.

L’approvazione dello statuto è stata rimandata per approfondire una serie di punti sollevati delle minoranze. La sua approvazione avverrà comunque a breve, prima dell’approvazione del bilancio di previsione del 2016.

La fondazione che gestirà l'importante realtà culturale gavardese sarà intitolata a Piero Simoni. Un omaggio al decano degli archeologi bresciani (il primo gennaio ha compiuto 96 anni), uno dei «padri» del museo, di cui è stato a lungo curatore. Concorde anche l’opposizione, anche se suggerisce di intitolarla “Fondazione Piero Simoni – Gruppo Grotte Gavardo”, l'associazione che, negli anni Cinquanta del secolo scorso, con le proprie campagne di scavo ha dato origine al museo, contribuendo poi sempre con grande impegno e passione alla sua attività.

Nel consiglio di amministrazione, di nomina del sindaco, vi saranno pure un esponente della minoranza consiliare e due indicati dal Gruppo Grotte Gavardo.

Il nuovo organismo sancirà la conclusione dell'esperienza dell'istituzione museale, che aveva retto fino ad oggi le sorti della struttura. Troppe le difficoltà, ha spiegato il sindaco, troppi gli ostacoli, dovuti soprattutto a vincoli di ordine burocratico sempre più stringenti e pena-lizzanti. «Una maggiore autonomia - ha affermato Vezzola - consentirà, ne siamo certi, di superare molti di questi problemi, favorendo un'attività più fluida ed efficace».

La fondazione Simoni sorge anche con l'ambizione di stimolare l'allargamento dei confini di un'esperienza peraltro già assai apprezzata ben oltre il ristretto ambito locale. Ad affiancare il Comune di Gavardo vi sarà, in qualità di socio fondatore, la Comunità montana di Valle Sabbia, un cui rappresentante entrerà di diritto nel consiglio di amministrazione. Un'adesione particolarmente significativa, se si considera che la Comunità stessa è capofila del Sistema museale valsabbino, di cui fa parte anche al Rocca d’Anfo.

Lo statuto contempla la possibilità che la fondazione si apra in futuro a ulteriori partecipazioni, sia di enti pubblici che di privati, naturalmente finalizzate a uno sviluppo dei progetti culturali della struttura. Altra novità di rilievo è costituita dalla presenza della figura del direttore amministrativo accanto a quella, già oggi esistente, del direttore scientifico.

Un sostanziale via libera alla fondazione Simoni è arrivato dalle minoranze, seppure accompagnato da numerose osservazioni e da qualche perplessità, che ha consigliato la maggioranza a rimandare l'approvazione dello statuto. «Siamo pronti ad ascoltare i vostri suggerimenti - ha assicurato il sindaco - anche perché ci piacerebbe che su un tema di tale rilevanza il Consiglio comunale, quando tra breve sarà chiamato ad approvare lo statuto, si esprimesse con un voto unanime».