15 Gennaio 2008, 00.00
Idro
Eridio

Fumata nera ieri al Pirellone

di Michele Avigo

Le tre proposte alternative alla realizzazione di una nuova galleria di scarico del lago sono state bocciate dagli uffici regionali. Ci sono ancora due mesi di tempo per trovare altre strade, poi la scelta regionale diventerŕ definitiva.

Le soluzioni alternative alla realizzazione di un terzo condotto d’uscita dell’acqua dal lago d’Idro non trovano lo sperato sostegno al Pirellone e l’incontro organizzato lunedì pomeriggio in Regione si conclude senza sostanziali passi in avanti.
A Milano sono state infatti analizzate tutte le varie opzioni preferite alla terza galleria, un’opera progettata per motivi di sicurezza ma contestata in Valle Sabbia per i molti dubbi che lascia trasparire sulla sua reale efficacia.

La Regione Lombardia però, dei quattro progetti presentati, ha valutato come soluzione più idonea al caso lago d’Idro proprio il progetto del terzo condotto di scarico che dovrebbe andare a sostituire l’attuale “galleria degli agricoltori” già fiaccata da recenti cedimenti strutturali. Una scelta quindi, quella della Regione, che non può garantire il raggiungimento d’un accordo perché la popolazione del lago d’Idro non accetta un’altra perforazione con la celata intenzione di continuare a sfruttare economicamente il maltrattato Eridio.

I sindaci di Anfo, Bondone, Idro, Ponte Caffaro di Bagolino, Lavenone ed il Presidente della Comunità Montana di Valle Sabbia, ospitati a Milano, potranno tuttavia avvalersi di circa due mesi di tempo, fino al 14 marzo, per presentare altri progetti pur nella consapevolezza che la Regione appare sorda alla voce di chi può trovare un’adeguata risoluzione dell’annosa vicenda con elaborazioni tecniche realmente confacenti alle necessità del piccolo specchio d’acqua valsabbino.
La discussione di lunedì (14 gen) ha portato invece un timido consenso a rendere nuovamente vigente la regola dell’accordo prefettizio di maggio 2007, regola che durante lo scorso anno aveva assicurato il tanto agognato deflusso minimo vitale.

Le autorità dell’Eridio, ormai temprate da anni di alterchi e controversie con chi ha cercato in passato di sfruttare il lago in maniera eccessiva, sanno che ogni parola va presa con i piedi di piombo ma a Milano sono emerse possibilità non così remote che tale regola possa diventare una legge definitiva garantendo in futuro la certezza di livelli dell’acqua costanti ed adeguati al mantenimento dell’ecosistema.
“La situazione – ha dichiarato il sindaco di Idro Augusta Salvaterra – è ancora aperta ma c’è l’impegno a formulare nuovi progetti perché costante ed indiscutibile è il diniego alla terza galleria”.
Anche il vicesindaco di Bagolino Enzo Melzani ha sottolineato la necessitĂ  di rivedere i progetti avanzati attendendo intanto che la regola sia ufficializzata


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