Un'altra discarica abusiva sul Garda

Qualche giorno fa la scoperta di una discarica abusiva nel comune gardesano, che ha richiesto l’intervento della Guardia di Finanza di Salò: i finanzieri hanno sequestrato 700 metri quadrati che erano stati nel tempo adibiti a discarica non controllata, per di più in un’area di territorio sottoposto a vincolo paesaggistico.

Come se non bastasse, nei rifiuti illegalmente ammassati ce n’erano anche di tipo pericoloso, tra cui coperture in cemento e amianto, materiale fortemente cancerogeno.

Dopo il sequestro del terreno sono state avviate le indagini per individuare i responsabili: dalla quantità dei rifiuti si sta già ipotizzando che l’accaduto sia imputabile a società.

Il Lago di Garda peraltro non è nuovo a questo tipo di reati: anche nel marzo del 2015 i carabinieri di Salò erano stati impegnati in un caso simile, a Limone.

In quel caso, tra colline e limonaie, padre e figlio avevano organizzato vicino alla propria abitazione un vero e proprio centro di raccolta rifiuti, principalmente provenienti da cantieri e scarti industriali.
Il fatto davvero grave era stato che i residenti della zona, in particolare quelli che lavoravano nel campo delle costruzioni, usavano la discarica abusiva come se fosse normalità, smaltendo a basso costo molti rifiuti pericolosi.

La cura dell’ambiente in cui viviamo e del paesaggio dovrebbe essere al primo posto negli obiettivi delle comunità, ma il problema dei rifiuti rimane di grandissima attualità: non solo è spesso correlato a fenomeni di illegalità e ad attività illecite definibili come criminalità ambientale, ma le discariche abusive sono in molti casi usate anche dalle attività dei residenti, lavoratori e commerciali che non riescono ad andare oltre il proprio interesse.