03 Febbraio 2016, 08.16
Vobarno
Politica e territorio

Caldaia a biomassa? Meglio saperne di più

di Redazione

Senza l'intenzione di schierarsi a favore del "si" o del "no", con una lettera aperta ai concittadini, il gruppo consiliare di minoranza "Insieme per Vobarno" pone una serie di domande


Sul giornale BRESCIA-OGGI del settembre scorso, la Giunta annunciava che Vobarno, in collaborazione con la società ESCO della Comunità Montana, si preparava ad un grosso investimento di oltre 1,3 milioni di euro per l'isolamento termico delle scuole e la sostituzione dell'attuale caldaia a metano con una a biomasse.

Il tutto senza oneri per la comunità.

Ovviamente sarebbero comunque contributi pubblici e in piccola parte a fondo perduto. La centrale/caldaia verrebbe installata in mezzo al plesso scolastico nella ex-casa Furini acquistata dal Comune per 120.000 euro.
Diciamo subito che anche noi abbiamo condiviso la scelta di acquisto dell'immobile in funzione di un miglioramento degli spazi del plesso, non certo per metterci una caldaia.

Successivamente, nel luglio scorso, in consiglio comunale veniva presentato il programma triennale di interventi e al capitolo lavori pubblici si legge:
“L'amministrazione comunale si sta facendo parte attiva in collaborazione con la Com. Montana per la messa in opera di una centrale a biomasse presso l'edificio ex-Itis in via Castegnino (davanti scuole medie).Tale intervento fa parte del progetto ZERO ENERGY VALLEY per partecipare al bando della Fondazione Cariplo ed è finalizzato a ridurre i costi di gestione dell'impianto di riscaldamento che oggi serve le scuole.”

A tutt'oggi circola una relazione tecnico-illustrativa non sufficiente per capire fino in fondo la portata del progetto. D'altronde non è ancora stata organizzata nessuna discussione e informazione alla popolazione.
Cosa invece necessaria e urgente visto l'argomento sensibile.

Infatti basta sfogliare i giornali locali per trovare spesso problematiche e complicazioni relativi alle centrali biomasse installate o che si vorrebbero installare nella nostra provincia, e a questo punto anche in Valle Sabbia poiché si parla di un intervento della ESCO su più comuni (non sappiamo ancora quali).
Citiamo i casi eclatanti di Collio V.T. e Marmentino (chiusura per scarsa economicità e inquinamento), Gavardo (bocciata), Ospitaletto e Gardone V.T. (discussione animata).
Se c'è tanta diffidenza da parte delle popolazioni significa che il problema esiste.

In attesa di avere più elementi per potercene fare una opinione precisa, non intendiamo assolutamente schierarci a prescindere dalle argomentazioni per il SI o per il NO.

Intendiamo invece, questo sì, porre alcune domande e considerazioni dalle cui risposte ricavare il nostro orientamento.

Partiamo da un dato certo: L'ATTUALE CALDAIA A METANO, A GIUDIZIO DI TECNICI, PUO' DURARE ANCORA TRA GLI 8/10 ANNI. Pertanto non c'è nessun pericolo che le scuole restino al freddo nel breve periodo.
Ricordiamo che l'estensione della rete di metanizzazione di tutta la provincia è stata una grande conquista e che il METANO, pur non essendo catalogato come fonte rinnovabile, ha un livello di inquinamento vicino allo ZERO.

Cominciamo col chiedere se è una centrale a legna o biomasse. Non è la stessa cosa.

Cosa si intende per BIOMASSE? Qualunque sostanza di origine organica, vegetale o animale.
Con decreto ministeriale del 2012 si specifica che la frazione organica dei rifiuti solidi urbani è
equiparata alle biomasse.

Balza subito all'occhio che c'è una bella differenza tra le due diciture, così come la preoccupazione che il possibile smaltimento di rifiuti trattati, visto il business già in essere in Italia, possa essere la prospettiva negativa.

Quanti quintali di materiale brucerà?

Basteranno gli scarti dei boschi di Vobarno ad alimentare questo impianto? E per quanto tempo?

La clausola “Materiale reperito in Zona” sarà rispettata? Oppure come avviene per altri impianti si ricorrerà a materiale di vario genere e proveniente da distanze notevoli?

Tutte le biomasse bruciate liberano in atmosfera C02 e sostanze altamente inquinanti come le polveri sottili, che hanno capacità di penetrazione nell'apparato respiratorio delle persone.

A che serve bloccare la circolazione dei veicoli, se ovunque sorgono impianti di combustione?
(La regione Lombardia dal prossimo ottobre ha fissato il divieto a circolare per i veicoli euro3 causa inquinamento).

Quindi quali conseguenze ci possono essere per la salute dei cittadini e dei ragazzi se l'ubicazione dell'impianto è prevista in mezzo al paese e alle scuole?

Ci sono fior di studi che spiegano come a distanza di tempo possono sorgere patologie gravi per la popolazione. Purtroppo di casi ce ne sono ogni giorno. Meglio approfondire prima.

L'investimento di cui si parla, escluso l'intervento di miglioria sulle scuole, sarebbe attorno ad un milione di euro (considerando anche il valore del terreno).

La spesa di riscaldamento è mediamente di circa 70.000 euro annui, quanto si pensa di risparmiare col nuovo sistema?

Quanti anni servono per ammortizzare l'investimento? 20, 30, 40 anni? Ne vale la pena?

Non ci sono alternative possibili, meno onerose e meno preoccupanti?

Può essere vero che i soldi non li mette il Comune, ma sono comunque soldi pubblici (quindi anche dei cittadini vobarnesi che pagano le tasse).

Noi crediamo che la popolazione abbia diritto alla massima informazione e che possa valutare la scelta da compiere con assoluta serenità e conoscenza dei pro e contro della questione.

Auspichiamo che l'Amministrazione convochi al più presto una assemblea pubblica tesa a chiarire dubbi e preoccupazioni.

Gruppo Consiliare
Insieme per Vobarno
02/02/2016


Commenti:
ID64187 - 03/02/2016 10:55:38 - (Giacomino) - Più che giustificato

sentire odore di bruciato.

ID64189 - 03/02/2016 11:03:44 - (turk182) - pecunia non olet

Il denaro non puzza..ma qui la puzza di bruciato si sente da lontano. Meglio farse un sacco di domande prima che trovarsi le rogne dopo. Una domanda me la pongo anche io..ma questi della comunita montana, un gruppo di nominati e non eletti da nessuno, fanno gli interessi della loro "comunità"?

ID64190 - 03/02/2016 11:46:30 - (vale99) - siamo alle solite

questa giunta di vobarno mi convince sempre meno,per queste cose non si possono informare prima tutta la popolazione dei pro e contro?

ID64192 - 03/02/2016 12:43:44 - (robvi) - Un semplice consiglio

al Gruppo Insieme per Vobarno ed alla Maggioranza:non fatevi fregare da mirabolanti risparmi sbandierati senza alcuna garanzia e soprattutto, fate i conti giusti! Se attualmente per scaldare le scuole medie servono 70.000 €, dopo aver fatto gli interventi di isolamento termico, ne serviranno molti meno (diciamo 20.000 € ma probabilmente ancora meno). Su 20.000 € di spesa annua quale può essere il risparmio di gestione tra le caldaie a metano e quelle a biomassa ? Facciamo 10.000 € (considerando che il costo al kWh della legna è circa la metà del costo al kWh del metano). Con un risparmio di 10.000 €/anno, quanto tempo impiego ad ammortizzare il costo della nuova centrale termica a biomassa ?P.S. il costo citato nell'articolo di 1 milione di euro, mi pare francamente molto sballato, ma se fosse giusto ci vorrebbero 100 anni per ammortizzare l'investimento...

ID64196 - 03/02/2016 14:12:32 - (ronni) - Lombricoltura la collina preseglie

Avrei una proposta ecologica al 100% su come rigenerare e non distruggere il rifiuto organico del vostro comune.Utilizzando il lavoro incessante dei nostri amici lombrichi lo trasformiamo in un fertilizzante assolutamente naturale da poter ridistribuire alla popolazione e utilizzare su proprieta' pubbliche.Inoltre un'impianto di lombricompostaggio sarebbe da esempio di salvaguardia dell'ambiente per le generazioni future....

ID64203 - 03/02/2016 20:36:54 - (Madison) - invito all'amministrazione

Si auspica a breve termine un incontro pubblico con l'amministrazione al fine di cercare la soluzione migliore tenuto conto di quanto segue:1)caratteristiche tecniche dell'impianto, valutazione dell'impatto sull'ambiente e sulla salute dei cittadini2)valutazione economica3)quali edifici pubblici e/o privati servirebbe il teleriscaldamento4)valutazione del traffico veicolare in ingresso e in uscita5)costi di gestione e di manutenzione6)valutazione dello stoccaggio necessario7)valutazione della allocazione

ID64204 - 03/02/2016 21:09:38 - (Madison) - democrazia

Il coinvolgimento dei cittadini nelle decisioni che segnano il territorio nel medio e lungo termine è espressione di una politica responsabile dove il confronto diventa luogo in cui la comunità si ritrova, cresce, trova la soluzione più rispondente alle esigenze sociali, ambientali, economiche del proprio paese.

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