06 Febbraio 2016, 07.51
Provincia
Spigolature di Resistenza

«I Raggi d'azione» di monsignor Pozzi

di Guido Assoni

Ho avuto occasione di leggere un bollettino della Parrocchia di Villa Cogozzo, risalente alla primavera del 1944, dunque, in pieno periodo resistenziale


Nella pubblicazione il curato faceva affidamento alla generosità dei parrocchiani a favore dell’opera svolta dall’Università del Sacro Cuore di Milano dopo i gravi danni subiti dalla stessa per i bombardamenti.
Non mancano accenni agli aumenti delle spese ordinarie per la gestione della Parrocchia.

Così scriveva il parroco: “Pensate che la cera da lire dieci è salita a lire settantacinque e di qualità infima. L’incenso da lire dieci a lire centoventi, e così dicasi di tutto il resto”.
Confidando sempre nella munificenza delle famiglie, non lesinava a considerazioni sul deprezzamento della moneta.

Così continuava il bollettino: “Non dispensatevi per il fatto che manca la moneta di rame o di nichel. Supplite colla carta monetaria.
Difatti una lira che cosa rappresenta se non i dieci o venti centesimi di prima? Non per questo rifiuteremo l’obolo dei poveri. Ma capirete anche che vi è la necessità di aggiornare le nostre offerte ai bisogni attuali. A chi il Signore ha largiti i beni di fortuna in maggior copia, a questi incombe l’obbligo di maggior generosità”
.

Naturalmente queste attente valutazioni non passarono inosservate al Commissario Federale del Partito Fascista Repubblicano, Antonino Melega, il quale con nota acclarata a protocollo in data 16 giugno 1944 al n. 14112, così scriveva testualmente al Capo della Provincia di Brescia, Innocente Dugnani:
“Sul bollettino parrocchiale, che vi allego alla presente, in un articolo a firma di Don Angelo, viene sfruttato il poco valore di acquisto della lira per incitare i parrocchiani ad offrire di più alle istituzioni religiose e alla sua borsa personale!
Ritengo opportuno segnalarvi quanto sopra per quei provvedimenti che terrete opportuno prendere
”.

Il curato della Parrocchia di Villa Cogozzo altro non è che il Mons. Angelo Pozzi
, parroco di Vestone dal 1953 al 1984 quando, pur rinunciando alla parrocchia, rimane attivo nell’ambito spirituale dei paesi del circondario fino alla morte sopraggiunta il 29 giugno 1992.
Cappellano militare tra gli alpini sul fronte della Jugoslavia e della Grecia, dopo la firma dell’armistizio del 08 settembre 1943, Don Angelo Pozzi, torna a Sarezzo dove era stato nominato curato nel 1939 dopo una prima esperienza come vice cooperatore a Vobarno.

Ed è a Sarezzo che crea il movimento “Raggi d’azione” costituito da gruppi di operai che, sotto la veste spirituale, si trasforma in organizzazione resistenziale con sabotaggi alla produzione, raccolta d’armi e assistenza ai nuclei partigiani.
Lui stesso procura  nascondigli ai militari sbandati e ai ribelli che hanno preso la via della montagna, occultando due partigiani sul solaio di casa per sei lunghi mesi.

Intanto l’organizzazione repressiva della Repubblica Sociale Italiana di Salò si fa più incessante con l’istituzione delle tristemente famose brigate nere.
L’efficacia dell’opera dei “Raggi di azione cattolica” in sinergia con i gruppi partigiani di matrice comunista e socialista, le delazioni di spie prezzolate posizionate tra le case del paese e le cascine di montagna, portano inevitabilmente all’arresto di Don Angelo Pozzi il 14 marzo 1945 con l’accusa di aver fornito aiuto ai ribelli, di avere organizzato riunioni antifasciste e di essere in possesso di manifesti e materiale inneggiante alla resistenza.

Dopo aver ricevuto intimazioni e percosse nel carcere di Brescia, viene tradotto a Bergamo per il processo.
Viene quindi rilasciato il 14 aprile 1945 anche grazie all’intercessione del vescovo che assicura il capo della Provincia circa le finalità solo religiose dei “Raggi d’Azione”.

Guido Assoni

Testi consultati:
Lodovico Galli – “La Repubblica Sociale Italiana a Brescia” 1943 – 1945.
Don Antonio Fappani “La Resistenza Bresciana – estate 1944 – aprile 1945”
Opuscolo Red Line News n. 16 – 06/2014 nel 40° anniversario della strage di Piazza Loggia a Brescia




Commenti:
ID64228 - 06/02/2016 08:18:25 - (maurizio) - complimenti

Bravo Guido, sono spigolature che tanti hanno dimenticato ma che grazie al tuo lavoro rivivono e valorizzano il sacrificio per la conquista della nostra libertà.

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