I nostro caro Angelo

L’ Angelo Ciuchì era il solo che sapeva cantare “la mosca” coinvolgendo la compagnia, che si preoccupava di preparare la Pastorella con infinita pazienza, che controllava che tutto fosse pronto per il concerto o altri eventi musicali, che tirava tardi dopo un esibizione bandistica con manfrine e ariette.
Eh si, la musica era la sua grande passione e il suo amore.

Poi nel sociale lo vedevi che distribuiva le tessere ai pensionati, che organizzava gite per i pensionati,
che si interessava alla caccia, ma attento alle regole, che aiutava nelle sagre paesane a cuocere  le salamine o al bar del centro sportivo.
Sapeva giocare a carte, tutti i giochi dalla briscola al ramino, dalla dama agli scacchi, era appassionato al sudoku e per ultimo aveva imparato ad usare sia il telefonino che il PC.

A chi lo cercava per potare una pianta o tagliare l‘erba del giardino, non sapeva dire di no o molare un coltello o un’accetta.
La sua lunga malattia lo aveva segnato nel fisico, ma non  nello spirito.
Non potendo suonare la tromba, il suo primo amore, aveva imparato a suonare il piano, certo non da professionista,  ma quel tanto che bastava per accompagnare con la pianola in chiesa il rito funebre.

La sua buona indole lo ha reso amico e compagno di molte persone perché quando lo nomini in ricordo
tutti ne parlano bene, della sua generosità e mitezza e penso che il dono più grande che ha lasciato sia
proprio questo: ricordarsi delle persone che nella sua vita ha tracciato una presenza discreta, ma forte
che nemmeno la morte potrà mai cancellare.

Ciao caro Angelo, tanti auguri, ti abbiamo sempre festeggiato al tuo compleanno, lo faremo anche quest’anno.

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