Anno bisesto anno funesto!
di Mirella Prandelli
La diceria è nota ed è diffusa soprattutto nei Paesi a lingua neolatina, per influenza della cultura romana che vede le eccezioni e le irregolarità del calendario tutte bollate come giorni infausti. Ma sarà proprio così?
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Ci piace proprio annunciare catastrofi: il 2000 sarebbe dovuto essere stato l'anno del Millennium bug e del collasso dei sistemi informatici; nel 2012 le folle si accalcavano a fare provviste in vista della fine del mondo preannunciata dai Maya e nel 2016 è la volta dell'anno bisestile. In effetti, non è poi così male rispetto ai precedenti presagi.
Quest'anno avrà un giorno in più: come mai? Gli anni bisestili hanno giorno aggiuntivo, un accorgimento utilizzato nei principali calendari solari giuliano e gregoriano. La sua funzione consiste nell'evitare lo slittamento delle stagioni, che altrimenti, ogni 4 anni accumulerebbero un giorno in più di ritardo. Il primo anno bisestile fu nel 45 a.C (-44) e venne ufficialmente introdotto dall'imperatore Ottaviano Augusto. Da quel momento ad oggi, sono bisestili tutti gli anni divisibili per 4. I Romani aggiungevano il giorno in più dopo il 24 febbraio, chiamato in latino "sexto die ante Kalendas Martias" (sesto giorno prima delle Calende di marzo). Il giorno aggiuntivo si chiamava dunque "bis sexto die", da cui appunto. bisestile".
Ecco dunque svelato l'arcano, neppure così misterioso… Tuttavia, il gotico, il pericolo e il sentimento della paura stessa ci affascinano da secoli. È comprensibile che l'uomo abbia voglia di emozionarsi, di avvertire la sensazione della fine, che ci porta a compere quelle azioni sepolte nei desideri e nei buoni propositi, che altrimenti resterebbero nella nostra immaginazione. Che sia funesto o fausto, poco importa: si tratta in ogni caso di un anno che viene ogni 4 e che di per sé è un avvenimento speciale. Un'ottima scusa per viverlo con meno indulgenza e osare un poco di più: non si sa mai che le rime potessero avere ragione!
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