Misurare la «composizione corporea», perchè

I valori medi dei nutrienti costituenti il corpo di un uomo adulto di circa 40 anni sono acqua 59%, proteine 19% ,grassi 17%, sali minerali 4%, carboidrati o glucidi 1% e vitamine in tracce.
Tale composizione cambia in base al sesso, all’età, allo stato nutrizionale e alla presenza di patologie.

Nel sesso femminile la quantità di grasso è del 10% superiore rispetto all’uomo, mentre è più bassa la quota proteica, essendo ridotta la massa muscolare.
Nelle persone obese la frazione lipidica può essere addirittura raddoppiata, con una tendenza dell’aumento del grasso con l’avanzare degli anni.

La composizione corporea è una delle variabili che definisce lo stato di nutrizione.
Lo studio della composizione corporea, iniziato oltre cent’anni fa, costituisce oggi un’area attiva della scienza e della ricerca clinica mirata alle relazioni quantitative tra i componenti e alle alterazioni dei componenti in relazione a fattori fisiopatologici.

Tra le tecniche per la valutazione della composizione corporea la bioimpedenziometria tricompartimentale è tra le più utilizzate, grazie alla sua sensibilità, rapidità e non invasività.
Il principio fisico è quello del passaggio di una corrente alternata nel corpo tramite quattro elettrodi superficiali applicati nella mano e nel piede.
Il passaggio di questa corrente, a seconda del tipo di tessuto che incontra, è in grado di determinare con accuratezza elevata i fluidi (acqua totale, acqua intracellulare, acqua extracellulare e della massa metabolicamente attiva).

Rispetto all'usuale quantificazione della massa grassa, vista come unico compartimento corporeo degno di essere valutato nella routine clinica, occorre un'analisi più approfondita.
L'idratazione dei tessuti, ad esempio, come la ripartizione dei fluidi negli spazi intra ed extra cellulari, il contenuto in minerali e la composizione dei chili persi sono alcuni tra i molti quesiti clinici emergenti nella gestione del paziente, che impongono un necessario approfondimento dell'indagine ben oltre la componente adiposa.

La valutazione della composizione corporea è di fondamentale importanza sia nella gestione di determinate patologie quali obesità, diabete, anoressia, cachessia, che in tutte quelle situazione in cui si vuole migliorare lo stato di salute e la performance agonistica.

ATLETI

In ambito sportivo gli atleti sono sempre più attenti a curare ogni aspetto che possa migliorare la propria performance, dalle metodiche di allenamento, all’alimentazione e all’integrazione.
Con la bioimpedenziometria si possono evidenziare in maniera accurata determinate condizioni corporee, come ad esempio lo stato di idratazione: nel caso di una intensa attività fisica e di una pratica sportiva regolare, la quota di acqua che viene persa può raggiungere valori rilevanti e compromettere sia il risultato sportivo che lo stato di salute dell’atleta.

Il reintegro delle perdite idriche rappresenta, insieme all'adeguato rifornimento glucidico, il più importante fattore nutrizionale in grado di influire sulla prestazione sportiva.
In atleti agonisti e in discipline quali il ciclismo su strada, sci di fondo, maratona, triathlon, canottaggio, ecc.) si possono verificare variazioni considerevoli del peso, fino anche di 5-6 chilogrammmi, in grandissima parte rappresentati dall'acqua persa con la sudorazione.
Si ritiene che la massima sudorazione possibile sia pari a circa 30 ml/minuto (1800 ml) ogni ora di lavoro muscolare.

Una carenza di acqua è mal tollerata dall'organismo, la capacità di prestazione atletica si riduce proporzionalmente al grado di disidratazione del nostro organismo: una perdita del 2% del volume di acqua totale altera la termoregolazione e influisce negativamente sull'efficienza e sulle capacità fisiche del soggetto; una perdita del 5% comporta il rischio di crampi ed è in grado di determinare una riduzione del 30 % della prestazione sportiva; perdite idriche maggiori del 5% risultano pericolose e possono diventare addirittura rischiose per la vita (colpo di calore e ipertermia).

Sempre nell'ambito della pratica sportiva un’esatta valutazione della composizione corporea permette di definire le attitudini sportive individuali e di personalizzarle con opportune metodiche di allenamento e strategie alimentari ai fini del raggiungimento delle migliori prestazioni agonistiche.
La sola valutazione del peso non è una metodica che offre la possibilità di distinguere i cambiamenti della composizione corporea.
Allenamento e carichi di lavoro, alimentazione, recupero, stato ormonale danno luogo alla crescita muscolare, ricercata soprattutto negli sport di potenza.
Venendo a mancare anche solo uno di questi fattori la crescita muscolare non avviene.

L'allenamento esige una attenta programmazione, deve essere seguito dal giusto recupero e dal corretto apporto nutrizionale. E' molto difficile trovare il giusto mix sia a livello agonistico che in quello amatoriale durante le varie fasi dell'allenamento.
La bioimpedenziometria permette di controllare effettivamente se l'aumento di peso avviene a carico della massa tissutale attiva e muscolare, con una precisione nell’ordine dei cento grammi, e fornisce una corretta stima del metabolismo basale e del dispendio energetico.

LO SPORTIVO NEOFITA

Esiste una percentuale molto elevata di persone che spinte da entusiasmi vari, informazione, mass media, social network, cambia il proprio stile di vita passando da uno stato di inattività ad uno stato di attività fisica più o meno intensa.
Può non sembrare ma è una fase molto delicata poiché il corpo è sottoposto a vari stress sia fisici che mentali.

Il ruolo dell'alimentazione in questi soggetti riveste un'importanza fondamentale poiché non si limita a soddisfare la necessità di fame ma si prefigge di apportare il giusto apporto nutrizionale atto a sostenere l'impegno fisico aggiuntivo svolto durante l'attività fisica.
Sottovalutare il giusto apporto nutrizionale può provocare deperimento, deplezione della massa tissutale attiva e muscolare, generare affaticamento, stanchezza ed indebolire anche seriamente lo stato fisico generale.

DIETE

Anche la terapia dietetica deve essere monitorata periodicamente con l’esame approfondito e obiettivo della composizione corporea.
Spesso un programma nutrizionale viene abbandonato o sostituito a causa di un mancato calo di peso. Il peso corporeo non è un indicatore affidabile sullo stato nutrizionale di un soggetto in sovrappeso o obeso.
L’aumento o il calo di peso nascondono variazioni nei compartimenti intra ed extracellulari (massa muscolare e stato di idratazione) mascherando eventuali perdite di adipe.

Ritmi di vita intensi, stress, salto dei pasti, attività fisiche mal programmate possono causare nell'organismo la malnutrizione proteico-calorica in qualsiasi soggetto: adolescente, adulto e anziano.
Una carenza di proteine ad esempio può causare un abbassamento delle difese immunitarie, perdita di massa tissutale attiva e muscolare. In mancanza di un corretto apporto calorico energetico, il corpo utilizza proteine muscolari per far fronte alle varie esigenze creando uno stato di malnutrizione.

Giovani e adolescenti sono spesso soggetti a queste problematiche in quanto ossessionati da un possibile aumento del peso corporeo e della massa grassa; si trovano così a limitare l'introito sia calorico che proteico, innescando alterazioni del metabolismo basale e compromettendo la parte proteica dell’organismo.

RITENZIONE IDRICA E CELLULITE

Oltre il 90% delle donne soffre di problemi linfatici e di ritenzione idrica che sono oltretutto una delle cause principali della formazione di cellulite.
La ritenzione idrica, esclusa quella conseguente a gravi patologie, è spesso imputabile ad uno stile di vita scorretto, la cui semplice correzione può apportare notevoli benefici. Il gonfiore, come conseguenza al trattenimento di liquidi, è da considerarsi infatti per moltissime donne una problematica praticamente quotidiana che tende ad accentuarsi nel periodo mestruale.

Con l’analisi bioimpedenziometrica è possibile valutare se gli eventuali fluidi extracellulari in eccesso sono da attribuire a ritenzione idrica oppure semplicemente da considerarsi come fluidi di sostituzione ad una scarsa massa tissutale attiva.
Partendo da questa valutazione è possibile programmare l’attività fisica adeguata, che associata ad una corretta alimentazione sia dal punto di vista quantitativo qualitativo, abbia l’obiettivo di aumentare la percentuale di massa tissutale attiva a discapito dei fluidi e del tessuto adiposo in eccesso.

ANZIANI

I cambiamenti fisiologici riguardanti la composizione corporea nel soggetto anziano consistono in un aumento della massa grassa, soprattutto a livello della regione addominale, che rappresenta un fattore di rischio per lo sviluppo di patologie cardiovascolari e disturbi metabolici.

La massa muscolare, ed in generale la massa magra, invece tendono a diminuire, determinando una perdita di forza muscolare ed un aumento della morbilità e mortalità.
La perdita di massa magra dovuta all'invecchiamento spesso è mascherata da un aumento di massa grassa che mantiene stabile il peso corporeo.

Basarsi solamente sulla misurazione del peso corporeo e dell’indice di massa corporea BMI può quindi condurre ad errori di valutazione: pur non essendo soggetto a variazioni nel suo valore complessivo possono esserci variazioni nelle sue componenti.

Dott. Carlo De Paoli

La farmacia Salvo - De Paoli di Villanuova sul Clisi, dove opera il dottor Carlo De Paoli, è naturalmente in grado di effettuare il servizio di analisi bioimpedenziometrica per i suoi clienti.

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