Assemblea generale nel Veronese

Prima di tutto esprimeranno la loro riconoscenza alla Ministra Linda Lanzillotta “per aver fatto proprio un Ordine del Giorno presentato da un gruppo politico dell’opposizione e per averlo votato alla Camera e al senato senza modificarlo”.
Poi daranno una calorosa accoglienza anche agli onorevoli Sergio Divina della Lega Nord, a Mauro Fabris dell’Udeur, a Camillo Piazza dei Verdi e a Mariastella Gelmini di Forza Italia “in quanto firmatari e rappresentanti di quei partiti che trasversalmente ci hanno appoggiato presentando per noi degli emendamenti”.
Dopo i convenevoli però arriveranno anche le richieste, dai “Comuni di confine” che per l’occasione da 170 diventeranno 450, accogliendo nell’associazione anche quelli “di seconda fascia”.

E’ il programma “di massima” della due giorni dell’AssComiConf in programma ad iniziare da oggi (venerdì) a Bosco Chiesanuova. Un’assemblea alla quale parteciperanno anche 39 sindaci bresciani, o i loro rappresentanti.
L’AssComiConf, presieduta dal sindaco bagosso Marco Scalvini, dopo aver ottenuto una Legge che riconosce il dovere dello Stato a garantire i diritti dei cittadini “di confine” per i disagi che subiscono a causa della vicinanza con le Province a statuto autonomo e con i Paesi ricchi come la Svizzera e l’Austria, chiedono “che il Fondo previsto dalla norma diventi permanente e non provvisorio e che venga integrato e distribuito secondo le indicazioni suggerite dall’AssComiConf”.

Ed eccole, le “indicazioni”:
“Più soldi ai Comuni piccoli e con maggior superficie territoriale, considerare il gettito Irpef, un tetto massimo per i grandi centri, finanziamenti destinati anche per progetti in spesa corrente cioè per Servizi sociali, scuole, asili, assistenza e tutto ciò che può migliorare la qualità della vita”.
“La concorrenza con servizi che costano meno, appena oltre il ponte di Ponte Caffaro, sta causando ad esempio la chiusura del mio asilo che ha una retta più alta di quello trentino – dice Marco Scalvini -. Noi non siamo contro l’autonomia e non intendiamo contrapporci ai ‘vicini fortunati’. Anzi, vogliamo diventare come loro e crescere, migliorare, costruire”.

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