09 Maggio 2016, 08.33
Villanuova s/C Valsabbia
Riforme

La Riforma Costituzionale con il senatore Cociancich

di Emanuela Ferrari

Dopo l'incontro del 29 aprile a Villanuova sul Clisi


«Tre anni fa, all’inizio della mia carriera politica, ho fatto il mio esordio in pubblico proprio qui in Valle Sabbia... è un piacere per me dunque poter tornare qui a parlare, stasera».
Queste le parole con cui ha esordito il Senatore Cociancich Venerdì 29 Aprile 2016, nella sala consiliare del Comune di Villanuova sul Clisi a proposito del prossimo grande Referendum che interesserà il nostro Paese: il Referendum sulla Riforma Costituzionale.

Il Senatore, avvocato, ex capo scout, membro del Partito Democratico, con una sfilza innumerevole di incarichi ricoperti nella legislatura, è stato invitato a spiegare ai presenti che cosa esattamente andremo a votare ad Ottobre.

La riforma, che è già stata attualmente approvata da entrambe le Camere, si fonda sostanzialmente sulla ridefinizione del nostro Senato della Repubblica: l’ordinamento attuale, infatti, prevede all’interno del Parlamento due assemblee legislative che adempiono alle stesse funzioni.
Si parla infatti di Bicameralismo perfetto.

«Tricameralismo imperfetto, a dire la verità - precisa Cociancich -. Oggi infatti, a differenza del ’48, anno in cui il nostro Parlamento è stato istituito, le nostre leggi sono varate anche da un altro ente che ha potere decisionale su qualsiasi cosa, dalle etichette dell’olio d’oliva al bilancio dello Stato: l’Unione Europea».

Il nostro sistema, dunque, oltre a “fare acqua” da ogni parte per i troppi livelli amministrativi a cui è sottoposto (che peraltro sono una delle cause della lentezza con cui opera), necessita di stare al passo con il resto dei governi europei.

«E’ fondamentale che venga data un’accelerata al nostro sistema decisionale: ora come ora, prima che una legge venga approvata passano anni!».
Le critiche da parte dei cittadini italiani non mancano, e neppure quelle dagli stati europei. Non possiamo quindi permetterci di restare indietro e di auto escluderci dal continente: l’Europa grava sì su di noi, ma è anche di grande aiuto... e come possiamo pensare di rimanere al passo se non riusciamo a mettere un po’ di ordine al nostro interno?

«Dobbiamo scrollarci di dosso la fama di “stati carogna”, i cosiddetti PIGS (Portogallo, Italia, Grecia, Spagna) come li chiamano a Bruxelles... dimostrare che possiamo qualcosa anche noi!».
Il Senato della Repubblica, dunque, per porre rimedio a questa situazione, verrebbe investito di un nuovo ruolo: andrebbe a monitorare le comunicazioni con il resto dell’Europa, nel tentativo inoltre di migliorare la cooperazione tra le stesse regioni, rappresentando in Europa quali sono gli interessi che esse hanno in comune.

«Io avevo proposto di chiamarlo “Senato per l’Europa" - aggiunge il senatore -, ma... me l’hanno bocciato!» conclude ridendo.
Non sarà questo l’unico cambiamento: la nuova assemblea avrà anche il ruolo di essere garante della gestione dei finanziamenti che l’Europa ogni anno versa alle regioni italiane, senza contare il fatto che si farà carico di controllare che le leggi emanate dalla Camera abbiano un effettivo risvolto positivo sulla Nazione (si pensi che fino ad oggi nessun istituzione ha avuto l’incarico di verificare se le proposte promulgate dal Parlamento fossero efficaci o meno!).

Solo una cosa rimarrà invariata: il potere legislativo rimarrà nelle mani dei senatori qualora si tratti di riformulare un’altra Riforma Costituzionale o una legge che riguardi le Regioni.

Europa e regioni, sono le nuove parole chiave della Riforma.
Ma da chi sarà quindi composto il nuovo organo? Essendo una rappresentanza delle regioni, l’assemblea sarà composta dai consiglieri regionali eletti con un sistema preferenziale in ogni consiglio, affiancati dai sindaci delle grandi città italiane.

«Del vecchio ordinamento rimarranno i senatori a vita, che al momento sono 6, ma verrà introdotta una novità: avranno un mandato che corrisponderà a 7 anni, l’equivalente del mandato del Presidente della Repubblica che li nominerà».

«Sono stati due anni di lavoro e discussioni
, questi due anni di legislatura, per arrivare ad avere questa Riforma.
Magari non sarà perfetta e non risolverà magicamente ogni problema del nostro Paese. Ci vorrà ben altro. Votare SI’ ad Ottobre, però - chiude Cociancich - è un primo passo per il cambiamento».

Emanuela Ferrari

.in foto: il senatore Cociancich a Villanuova; fotoricordo col gruppo dei giovani.




Commenti:
ID66081 - 09/05/2016 18:57:44 - (PETER72) -

Sicuramente e' il bicameralismo perfetto che rallenta l'emanazione delle leggi, non la volonta' o l'oppurtunita' politica di chi comanda... Difatti per esempio la riforma fornero delle pensioni fu approvata in soli dieci giorni, mentre altre leggi tipo la revisione dei tempi di prescrizione dei processi e' ferma da piu' di quattrocento giorni in parlamento. Per non parlare del taglio degli stipendi e dei vitalizi dei parlamentari! Toto' avrebbe detto: "Ma mi faccia il piacere..."

ID66083 - 09/05/2016 21:39:20 - (Valsabbino) - Quoto Peter e aggiungo

Supera il bicameralismo? NO, lo rende più confuso e crea conflitti di competenza tra Stato e regioni, tra Camera e nuovo Senato. Produce semplificazione? NO, moltiplica fino a dieci i procedimenti legislativi e incrementa la confusione. Diminuisce i costi della politica? NO, i costi del Senato sono ridotti solo di un quinto e se il problema sono i costi perché non dimezzare i deputati della Camera? È una riforma innovativa? NO, conserva e rafforza il potere centrale a danno delle autonomie, private di mezzi finanziari. Amplia la partecipazione diretta da parte dei cittadini?NO, triplica da 50.000 a 150.000 le firme per i disegni di legge di iniziativa popolare. È una riforma chiara e comprensibile?NO, è scritta in modo da non essere compresa! È una riforma legittima?NO, perché è stata prodotta da un parlamento eletto con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale! È il frutto della volontà

ID66084 - 09/05/2016 21:41:44 - (Valsabbino) - Parte II

È il frutto della volontà autonoma del parlamento?NO, perché è stata scritta sotto dettatura del governo. Garantisce la sovranità popolare?NO, perché insieme alla nuova legge elettorale (Italicum) già approvata espropria la sovranità al popolo e la consegna a una minoranza parlamentare che solo grazie al premio di maggioranza si impossessa di tutti i poteri. Garantisce l'equilibrio tra i poteri costituzionali?NO, perché mette gli organi di garanzia (Presidente della Repubblica e Corte Costituzionale) in mano alla falsa maggioranza prodotta dal premio. Io voto NO, si era capito?

ID66085 - 09/05/2016 21:58:19 - (PETER72) -

Aggiungerei a quanto prima elencato: elimina forse privilegi per i membri del nuovo Senato come ad esempio l'immunita' parlamentare? Certamente NO!

ID66087 - 09/05/2016 23:23:49 - (kingrichard13) - Il bicameralismo perfetto è obsoleto

Lasciamo perdere Totò che sicuramente si trovava bene quando si tratta di comiche. Il bicameralismo perfetto esiste solo in Italia. Sono quarant'anni che stiamo aspettando questa Riforma e finalmente ce l'abbiamo fatta. La legge Fornero, forse facciamo finta di dimenticarcene, è stata approvata in un periodo di estrema urgenza. La prescrizione è ferma appunto perchè c'è il veto dei partitini come c'era nella prima repubblica. Chi vota NO vuole tornare alla paralisi della Prima Repubblica.

ID66089 - 09/05/2016 23:43:30 - (kingrichard13) - L'Italia che dice SI è l'Italia del futuro

La Riforma porta innegabili miglioramenti sostanziali:1. i senatori passano da 315 a 100 e non percepiranno lo stipendio per questa funzione; il nuovo Senato avrà funzioni diverse dalla Camera, sarà più snello e fungerà da raccordo tra le Regioni, il Governo centrale e l'Europa: una NUOVA e moderna innovazione;2. il governo dovrà avere la fiducia solo dalla Camera dei deputati e non, come è adesso, da due camere; così è in tutta Europa (tranne la Bosnia); finalmente saremo al passo con l'Europa, con la Germania ad esempio dove esiste un struttura molto simile a quello che delineerà la nuova Riforma;3. i nuovi senatori verranno designati dai cittadini con le preferenze e quindi viene rispettata la volontà popolare;4. i referendum non saranno solo abrogativi ma finalmente potranno essere propositivi;E' UNA RIFORMA APPROVATA DAL PARLAMENTO CON SOLO UN OBIETTIVO: MIGLIORARE l'ITALIA. Chi vota NO, non dà proposte

ID66090 - 09/05/2016 23:50:14 - (PETER72) -

La cosiddetta prima repubblica non e' mai terminata se non solo virtualmente grazie alle immaginarie definizioni delle testate giornalistiche e lo dimostrano le sempre piu' consolidate eccellenze italiane: corruzione, criminalita' ed evasione fiscale. Questa pseudoriforma rafforzera' solo il potere delle lobby e delle caste allontanando cosi' ancora di piu' i cittadini dalla politica. NO grazie

ID66091 - 10/05/2016 00:02:14 - (kingrichard13) - ...appunto, è ora di cambiare!

Basta potere dei partitini!!!.. PRC, UDC, FDI,... con la legge elettorale nuova, la sera delle elezioni si saprà chi ha vinto e chi si prende la responsabilità di governare. Meglio così che non con il perenne ostruzionismo che vorrebbero quelli che votano NO. E' proprio l'inconcludenza dei governi che allontana i cittadini dalla politica.

ID66093 - 10/05/2016 15:45:22 - (lz) - Passo avanti

Ricordo che nel 2014 all'inizio del dibattito su questa riforma, a Vestone venne invitato a trattare dell'argomento il professore di diritto costituzionale all'università Bicocca di Milano Claudio Martinelli che fra l'altro fece questa affermazione che mi è rimasta impressa e naturalmente condivido: "in questo Paese se aspettiamo che si mettano d'accordo i costituzionalisti non faremo mai riforme, per cui questa legge sarà comunque un passo avanti". Faccio ora rilevare che non mi pare secondario che sia stata poi approvata, pur con i suoi limiti , in doppia lettura da entrambi i rami di un parlamento che è uscito da una consultazione elettorale che si è svolta in base alla legge elettorale in vigore in quel momento e guarda caso ancora una volta per l'incapacità di riformare quello che a detta di tutti era considerato un "porcellum"

ID66094 - 10/05/2016 17:24:07 - (PETER72) -

Quante belle frottole... Pensare che i costi si ridurranno quando i membri del nuovo Senato saranno i consiglieri regionali coinvolti negli ultimi anni a piu' riprese in svariate rimborsopoli, mi sembra proprio una bella illusione; anzi oltre a prendere lo stipendio dalle regioni e i rimborsi di viaggio e soggiorno dal Senato mi sa che non svolgeranno neanche troppo bene il loro lavoro visto che dovranno stare un po' in regione e un po' in Senato; per non parlare poi dei sindaci delle grandi citta', ne abbiamo un valido riferimento nell'ex sindaco di Brescia che era nello stesso tempo deputato e quando lo cercavano in comune era spesso irreperibile....

ID66095 - 10/05/2016 17:25:28 - (PETER72) -

.... Non mi sembra proprio poi che in Europa sia la Bosnia l'unica ad avere due camere parlamentari (peraltro la Bosnia non mi risulta essere nella Comunita' Europea): nel Regno Unito esiste la camera dei Lord e la camera dei Comuni e mi sembra che sia questo un paese leggermente piu' efficiente del nostro dal punto di vista politico/giuridico e anche nella nominata Germania esistono il Bundestag e il Bundesrat con funzioni ben diverse dal dormiente Senato di questa pseudoriforma...

ID66096 - 10/05/2016 17:27:53 - (PETER72) -

...La vera riforma da fare sarebbe stata quella di abolire definitivamente il Senato e ridurre contestualmente il numero dei deputati alleggerendo il carico legislativo del Parlamento eliminando quelle leggi che possono essere formulate direttamente dagli enti locali (le Regioni e le falsamente abolite Provincie) e non quindi quest'altra ennesima pseudoriforma, ma si sa, in Italia non importa se ci sono inutili e costosi doppioni perche' da noi devono mangiare sempre un po' tutti (sempre gli altri furbi pero'!) e le spese vanno ripartite sempre tra tutti (Noi, pero'!). Quindi direi NO, Grazie

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