Il Trap: «Per vincere serve impegno totale»

Una festa del calcio, dello sport e della solidarietà quella vissuta ieri sera a Gavardo. Presso il Vecchio Mulino è stata inaugurata da Giovanni Trapattoni la mostra della maglie storiche del Brescia Calcio.

L’iniziativa è legata a una raccolta fondi in favore dell’Aised (Associazione Italiana Sindrome di Ehlers Danlos), di cui l’ex ct della Nazionale è testimonial.

La mostra delle maglie storiche al Mulino di Gavardo è stata organizzata dal Comune e resa possibile dal lavoro di ricerca di Guido Franchi e Mauro Agretti ed è visitabile anche oggi dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 17. Sono circa trenta le maglie esposte, tra cui quella di Gigi De Paoli e di Edoardo Bortolotti, nato e morto a Gavardo a soli 25 anni. Dopo l'inaugurazione, ieri Giovanni Trapattoni ha partecipato a una serata benefica a Salò, con una raccolta di fondi destinata all'Aised (Associazione Italiana Sindrome di Ehlers Danlos).

Insieme all'assessore allo Sport di Gavardo, Francesca Orlini, e a Mauro Agretti del club De Paoli, Trapattoni ha tagliato il nastro, inaugurando la mostra. Subito dopo, l'ex ct ha consegnato a Karin Bortolotti, sorella dello scomparso Edoardo, una targa che celebra e ricorda l'ex rondinella.

L'ex ct della Nazionale, oggi opinionista televisivo, è stato accolto con affetto dai dirigenti e dai
giovanissimi calciatori del Gavardo. Presente anche il calciatore gavardese Marco Zambelli, che dalle fila del Gavardo ha solcato i campi della serie A.

Trapattoni si è rivolto in particolare ai calciatori in erba: «L'emozione è mia più che vostra – ha detto -, perché guardandovi mi rivedo e penso a quanta strada ho percorso per raggiungere gli obiettivi. Il vostro primo compito deve essere la scuola ma - aggiunge - se davvero volete fare i calciatori non dovete mai arrendervi, perché per conquistare qualcosa bisogna dedicarsi totalmente alla propria passione». Un insegnamento di vita, oltre che sportivo. «Solo con il sacrificio – ha detto ancora il Trap ricordando i suoi duri allenamenti - è possibile tagliare un traguardo».

Non sono mancati poi le domande sull’attualità sportiva, in particolare sul prossimo Europeo dell’Italia. «Gli azzurri - dice con franchezza l'uomo di Cusano Milanino, commissario tecnico della Nazionale dal 2000 al 2004 - sono sempre stati poco considerati alla vigilia dei tornei importanti; ma proprio nei momenti difficili abbiamo saputo dare di più ed è venuto fuori il nostro spirito di appartenenza». Ecco perché il Trap crede che «anche oggi il team guidato da Conte possa sorprendere in Francia».

E per quanto riguarda la Coppa Italia che si gioca stasera all’Olimpico ha detto. «Non sono né milanista né juventino, ma posso dire che a Milano ho imparato a diventare un calciatore professionista, mentre a Torino mi hanno insegnato ad essere un dirigente; ho lasciato il cuore in entrambe le città».
Poi è stato di nuovo un bagno di folla, con il Trap circondato dall'affetto e dalla richieste di selfie e autografi.

Ecco il video realizzato dal nostro Armando Ponchiardi

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