Feste in maschera a Nozza e a Vestone

Probabilmente l’unificazione delle due realtà sotto un unico municipio non è mai stata digerita fino in fondo. E anche il recente accorpamento delle due parrocchie sotto un’unica gestione deve aver creato qualche mal di pancia. Ma la strada della fusione non si ferma, e così, pur mantenendo «cartelloni» separati, anche la festa di Carnevale diventa, per Nozza e Vestone, una occasione di contatto.
Le due cittadine, lo ricordiamo, sono un solo Comune già dal lontanissimo 1928, quando l’era fascista le aggregò per legge. Ma a livello di parrocchie, la separazione è sopravvissuta fino a tutto il 2007, quando il vescovo ha stabilito una sorta di pre unione: formalmente rimangono in piedi le 2 realtà (Santo Stefano a Nozza e la Visitazione di Maria a Vestone), ma le guidano il medesimo parroco, don Dino Martinelli, e lo stesso curato, don Paolo Morbio.
E ora, dicevamo, anche la festa in maschera è un segnale di unione grazie all’unica «regia». Il programma si aprirà sabato a Vestone con il «Carnevale delle famiglie in oratorio», che inizierà alle 20.30 in via S. Lucia con animazione, musica e balli per bambini, adolescenti e genitori.
Dopo la doppia festa di domenica a Nozza e a Vestone, lunedì toccherà a Nozza con, dalle 19.30 nell’oratorio, il «Carnevale per famiglie e giovani in maschera»: sfilata, giochi, karaoke e la premiazione dei migliori travestimenti. Martedì si tornerà a Vestone: a partire dalle 14.30 il centro giovanile ospiterà la «Festa di fine Carnevale» aperta a tutti; vestonesi e nozzesi.
In mezzo, si diceva, il doppio evento domenicale. A Vestone l’appuntamento è fissato alle 14 per la sfilata delle maschere, in un festival di colori assortiti. A Nozza, invece, ci si ritroverà dopo la messa delle 12.15 per una festa in oratorio che sarà aperta dal pranzo a base di spiedo su prenotazione (bisogna rivolgersi agli alpini locali), e che nel pomeriggio proseguirà con la benedizione del minibus offerto al centro giovanile dalle penne nere, e con la presentazione di un filmato sui monti valsabbini.

M. Pas. da Bresciaoggi

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