«Slots», un sindaco e il dramma delle ludopatie

Immaginate un amministratore di un piccolo comune in una qualunque parte d’Italia, immaginate ora che da questo amministratore si rechi una persona che gli racconti una storia fatta di dipendenza dal gioco e da disperazione nell’ambito famigliare.

Questa storia potrebbe capitare in qualsiasi luogo, in qualsiasi tempo e in qualsiasi famiglia poiché le ludopatie possono colpire chiunque.
La variante nella nostra storia è Ermanno Comincioli, ex sindaco di Villanuova sul Clisi, che di fronte alla disperazione di questa persona si è attivato per trovare delle soluzioni attraverso l’azione della pubblica amministrazione.

Quanto sopra descritto è il contenuto del libro “SLOTS. Vita pubblica, istituzioni e gioco d’azzardo a Brescia” scritto in prima persona dal prof. Comincioli e frutto della sua esperienza come amministratore di un piccolo comune che ha deciso di prendere una posizione nei confronti delle “macchinette” installate nei bar e delle problematiche che queste ultime possono avere su persone “deboli” o predisposte alla ludopatia.

La presentazione con l’autore, intervistato dal giornalista Marcello Zane, è avvenuta martedì 7 giugno, nella biblioteca di Odolo, nell’ambito del festival “Non t’azzardare”, promosso dalla Comunità montana e da 12 Comuni valsabbini.

La ludopatia è una malattia sociale ampiamente riconosciuta che può affligge uomini e donne  a prescindere dal ceto e  dal livello di istruzione causando drammi familiari e costi sociali. Da qui anche la valutazione di uno Stato che da un lato incentiva il gioco d’azzardo e dall’altro spende energie e risorse per curare queste persone in difficoltà.

Dal punto di vista di Comincioli l’abbattere la barriera di isolamento che circonda chi è colpito da questa patologia è di vitale importanza, nella consapevolezza che nel momento in cui la malattia esce allo scoperto è gia  in fase acuta. La pubblica amministrazione deve tentare di coinvolgere tutti i soggetti interessati nel problema senza colpevolizzare nessuno ma costituendo un sistema virtuoso fatto di dialogo e ascolto.