20 Giugno 2016, 06.26
Racconti del lunedì

Scommettiamo?

di Ezio Gamberini

La notizia principale riportata dai quotidiani locali, un giorno di fine maggio, è stata la seguente: “Nel bresciano spesi in un anno 1,3 miliardi di euro per i giochi d’azzardo”


In Italia vengono “bruciati” complessivamente oltre ottanta miliardi di euro, con un introito per lo Stato di circa otto miliardi di euro…

Qualche anno fa, era l’ottobre del 2011, presi in mano una rivista e cominciai a sfogliarla.
Mi bloccai immediatamente, perché in seconda di copertina vidi una cosa che mi lasciò sbalordito.
Mai mi sarei aspettato un invito, che occupava interamente la pagina, così ambiguo e seducente, su un periodico che fino a quel momento avevo reputato “libero”, con la capacità di dispensare il dovuto a “destra” e a “manca”, senza guardare in faccia nessuno.

Non credevo ai miei occhi! Allora decisi di fare una delle (poche) cose che mi riescono meglio: presi la penna e scrissi una lettera al Direttore:
…perché le scrivo? Perché la scorsa settimana, dopo aver aperto il n.41 del 9 ottobre, ho ricevuto una coltellata al cuore, osservando incredulo la seconda di copertina, colorata e accattivante, che inneggiava al motto: “Il gioco è bello quando dura” e “Gratta e vinci! Vinci spesso, vinci adesso…”,

e proseguii, dopo aver “calcato” un po’ la mano:

“…no, non è possibile che Famiglia Cristiana permetta che dalle sue pagine i suoi lettori possano essere sollecitati (e in fondo lo scopo è quello), a compiere azioni che sono esattamente all’opposto di quanto propugnato dalla rivista stessa”,


terminando infine:
“… credo che F.C. dovrebbe, invece, in seconda, terza e quarta di copertina, a caratteri cubitali, sostenere campagne contro qualsiasi tipo di gioco d’azzardo.
So che non si vive di solo pane, ma che pure qualche alimento bisogna assumerlo. Però, personalmente, vi preferirò anche un po’ “dimagriti”, se necessario (mi riferivo alla possibilità di rinunciare a introiti pubblicitari, rifiutandosi di pubblicare simili annunci), ma con la stessa potente voce che intende scuotere le coscienze, incurante di mode e tendenze, a testa alta e con la ‘schiena diritta’
”.

Dopo un paio di settimane la lettera fu pubblicata sulla rivista, tagliata e molto “edulcorata”, e la risposta del Direttore, don Antonio Sciortino, non mi piacque per nulla (in sostanza minimizzava e si “smarcava” dall’iniziativa della pubblicazione di quell’annuncio, come se la cosa quasi non lo riguardasse…).

Non so se fu a causa della mia lettera, o piuttosto per la sollecitazione di validi collaboratori della rivista, come Andrea Riccardi, Fondatore della Comunità di Sant’Egidio e di lì a poco Ministro per la cooperazione internazionale e l’integrazione, o di don Antonio Mazzi, a ottant’anni passati una delle menti più lucide, libere e appassionate del panorama nazionale, ma, miracolo, quell’annuncio in seguito non fu più pubblicato sulla rivista.

Soprattutto don Mazzi, anche in tempi recentissimi, non ha mai smesso di tuonare contro questa piaga che sta infettando un numero sempre maggiore di individui, maschi e femmine, giovani e anziani, senza distinzione.
Nelle sue comunità di recupero, e in generale in tutte quelle presenti sul territorio, sempre meno sono i “tossici” classici, e sempre più gli alcolisti e i ludopatici.

Ma l’aspetto più preoccupante è rappresentato dagli ultimi giochi che in modo massiccio occupano le sale di videogiochi e giochi per bambini, nei centri commerciali o nelle zone di villeggiatura, i quali “mangiano” monetine da cinquanta centesimi in attesa che una ruota colorata, fermandosi sui colori scelti, restituisca una serie di “tickets” con i quali si vincono pupazzetti o macchinine dal valore irrisorio: una subdola riproduzione della roulette, con i colori al posto dei numeri, e “tickets”, invece delle vincite in denaro.
Perfetto rito d’iniziazione per preparare il successivo passaggio alle sale giochi vere e proprie, quando l’età lo permetterà!

Se poi chi ci governa, nell’ultima legge finanziaria prevede e favorisce l’apertura di migliaia di nuove punti dedicati al Lotto e mercanzia del genere, non c’è da stare allegri…

Che dire? Sembra fin troppo facile affermare che per contrastare il gioco d’azzardo è necessario curare l’aspetto educativo, familiare, scolastico e sociale, passare più tempo con i propri figli e con il prossimo, essere capaci di apprezzare sempre più il bello che ci circonda, la natura, le opere dell’uomo e del suo ingegno, le arti figurative e la letteratura, il teatro e il cinema, la musica e lo sport…

Però, io sono piuttosto disilluso e nutro fortissimi dubbi sulla possibilità che a breve vi sia un’inversione di tendenza.
Anzi, sono quasi persuaso, a malincuore ma con molto disincanto e realismo, che si continuerà a giocare sempre più, che il fenomeno sia ben lontano dall’aver raggiunto il suo apice e che sarà difficile alla fine estirpare il vizio (o guarire dalla malattia, com’è considerata ufficialmente dal 2013 la “ludopatia”).

Volete scommetterci?

Ezio Gamberini

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Grazie Ezio, Vallesabbianews ha scelto fin dall'inizio, ormai parecchi anni fa, di non accettare inserzioni pubblicitarie relative al gioco e al gioco d'azzardo.
Da molto abbiamo anche smesso di pubblicare articoli riguardanti le vincite che avvengono in zona.

Ogni volta che riceviamo un contributo utile a mettere in guardia quei giocatori che rischiano di diventare tali in modo compulsivo, lo mettiamo in rilievo.
E' quello che possiamo fare.

Ubaldo Vallini






Commenti:
ID66874 - 20/06/2016 23:05:41 - (Iva) - complimenti

Complimenti non si deve aver paura a contrastare i giochi d'azzardo , sia macchinette sia altro per così dire, perchè anche la pubblicità ed i giornali fanno tavole rotonde e poifanno pubblicità nel senso che dicevi tu. Certo i soldi fanno comodo a tutti ma non sono tutto nella vita

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